ENTI LOCALI. CELOTTI (PD): COMUNI ALLA CANNA DEL GAS SU PERSONALE
(ACON) Trieste, 26 ago - "Mentre la Regione cresce, in termini
di personale, i Comuni, soprattutto i più piccoli, restano alla
canna del gas, con organici risicati e per nulla stabili. I nodi
da sciogliere riguardano la differenza stipendiale con i
regionali, il welfare 'aziendale' e la qualità dei contesti
lavorativi e, su questo o si trova il coraggio, ora, per
affrontarli seriamente, oppure il sistema non reggerà e le
conseguenze saranno la mancanza di garanzie sui servizi ai
cittadini e la perdita delle occasioni di sviluppo dei
territori".
Lo afferma in una nota la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd), commentando il piano di assunzioni per 631 posti previsto
dalla Regione.
Tre le principali criticità che secondo Celotti pesano sulla
scelta dei dipendenti che decidono di abbandonare i municipi per
trasferirsi in Regione, "in primis c'è la differenza stipendiale,
perché nonostante il gap sia stato in parte colmato, servirebbero
ancora 5 milioni e 700 mila euro all'anno per perequare
completamente questa differenza. Tradotto significa che i
dipendenti dei Comuni percepiscono stipendi più bassi dei
colleghi della Regione. Una differenza che nonostante la
Finanziaria più ricca della storia e nonostante un Assestamento
da 1 miliardo e 400 milioni, l'assessore alle Autonomie locali,
Roberti, e la Giunta non hanno ritenuto di colmare, nonostante le
nostre proposte in merito per dare un segno forte di sostegno e
di riconoscimento ai dipendenti dei Comuni".
Il secondo nodo, continua l'esponente del Pd, "riguarda il
sistema di welfare 'aziendale', che in Regione esiste e prevede
benefit e opportunità, mentre nei Comuni è inesistente. E anche
in questo caso, avevo presentato un emendamento proponendo che
sia la Regione stessa, a costruire, finanziare e gestire un
sistema di welfare parallelo e uguale nell'offerta, a favore dei
dipendenti degli Enti locali".
La terza questione riguarda, invece, la qualità dei contesti
lavorativi: "O si trova il coraggio di mettere mano
all'organizzazione degli Enti locali - spiega la consigliera di
Opposizione -, oppure i Comuni non saranno mai attrattivi, perché
la complessità è troppa per essere gestita in un piccolo ente".
"Bisogna conferire - conclude Celotti - le funzioni a enti
sovracomunali che possano dotarsi della struttura necessaria per
garantire servizi di qualità ai cittadini e qualità lavorativa ai
dipendenti, con prospettiva di crescita professionale, stabilità
e specializzazione".
ACON/COM/sm