NODO DI UDINE. CAPOZZI (M5S): NUOVA INTESA MA LE PERPLESSITÀ RESTANO
(ACON) Trieste, 2 set - "È abbastanza sconcertante l'enfasi con
cui la Regione rende nota la firma del protocollo d'intesa con
Rfi e Regione senza aver seguito i nostri suggerimenti. Il Comune
di Udine, infatti, dopo 25 anni torna a firmare un protocollo
d'intesa con Regione e Rfi per eliminare i passaggi a livello,
peccato che quello del 1999 risulti, ai firmatari, ancora in gran
parte non attuato". A esprimere le proprie perplessità sulla
firma odierna, in una nota, è la consigliera regionale del
Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi.
"Le criticità sostanziali di questo protocollo - prosegue
l'esponente di Opposizione - riguardano innanzitutto il
cronoprogramma dei lavori che ancora non c'è, anche se per
l'assessore è uno dei punti di forza della stipula di questa
mattina. Rfi che dichiara di aver già completato la progettazione
definitiva di tutti gli interventi si è presa 90 giorni per
trasmettere il cronoprogramma degli interventi e del
finanziamento necessario. Questo sarebbe meglio trasmetterlo al
ministro Salvini visto che il costo dell'opera è lievitato di 160
milioni in 2 anni e al momento ce ne sono a disposizione 128 su
340 previsti".
"Secondo l'assessore il protocollo odierno permetterà la
progressiva dismissione dei passaggi a livello. Lungi da noi da
mettere in dubbio quanto auspicato, ma ciò che è stato firmato
dalle parti dice che a regime la linea ferroviaria rimarrà ai
soli fini della gestione emergenziale del traffico ferroviario,
pertanto sarà comunque attiva e in funzione e con il sedime
ferroviario, nonché i passaggi a livello, anche se gli stessi
entrerebbero in funzione solo in caso di emergenza. Con buona
pace di chi prevede un'altra destinazione d'uso di quelle aree",
sottolinea ancora la consigliera dei Cinque Stelle.
"Infine, grazie a tale stipula secondo Amirante avremo uno
sgravio di traffico per le nostre strade, cosa positiva, quindi
evidentemente non ci serviranno altre infrastrutture che questa
Giunta si ostina a voler costruire, ma avremo anche treni
passeggeri più veloci, che però - conclude Capozzi - dovendosi
fermare nella stazione di Udine non potranno esserlo nei fatti".
ACON/COM/fa