News


AUTONOMIA DIFFERENZIATA. MORETUZZO (PAT-CIV): LEGGE SBAGLIATA

14.09.2024
15:17
(ACON) Trieste, 14 set - "La legge Calderoli non è l'annuncio di una nuova stagione regionalista. E, per il Friuli Venezia Giulia, i termini in cui si sta sviluppando il dibattito, rappresentano il rischio concreto di indebolire e compromettere la nostra specialità. Per questo, esprimiamo il nostro giudizio negativo su una norma che è più un 'oggetto di scambio' all'interno della Maggioranza di Centrodestra, una marchetta fatta da Fratelli d'Italia alla Lega per sdoganare la riforma in senso presidenzialista dello Stato, vero obiettivo del Governo Meloni".

Lo afferma in una nota, il capogruppo del Patto per l'Autonomia- Civica Fvg, Massimo Moretuzzo, a margine dell'incontro, organizzato dal Gruppo consiliare in questione ieri a Udine e che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso e di diversi rappresentanti delle istituzioni comunali e regionali.

"La legge Calderoli - ribadisce Moretuzzo - è la principale garanzia che una vera riforma in senso federale dello Stato non sarà mai portata a termine da chi sta al Governo. La prova sta nel fatto che per il raggiungimento dei Lep (livelli essenziali delle prestazioni), posto che vi si arrivi, non sono state previste risorse aggiuntive a quelle che oggi vengono utilizzate dallo Stato".

"La norma è inapplicabile - evidenzia ancora il capogruppo del Patto - e il dibattito che si sta sviluppando in seguito all'approvazione della legge Calderoli, che vorrebbe avviare a realizzare la previsione costituzionale delle Autonomie regionali differenziate, e alla successiva richiesta del referendum abrogativo, sta andando in una direzione preoccupante".

"C'è da chiedersi - aggiunge Moretuzzo - se alla nostra specialità crea più danno la confusione della legge Calderoli o le sollecitazioni centraliste che si leggono in alcuni degli slogan referendari e che inevitabilmente spingono l'opinione pubblica a diventare nemica delle specialità regionali, già oggi vissute come situazioni di ingiustificato privilegio in larga parte dell'Italia".

Riflessioni condivise anche da Lorenzo Dellai, già presidente della Provincia autonoma di Trento, intervenuto all'incontro, insieme a Riccardo Laterza, capogruppo in Consiglio Comunale di Adesso Trieste.

"Meno ci facciamo coinvolgere in questa contesa tutta politicistica e romana che rischia di travolgere l'ordinamento regionalista e autonomista, uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, meglio è. La disfida - dicono - in atto crea ostilità verso le Regioni speciali, ma mortifica anche quelle forze positive e sane del sud che vorrebbero applicare un principio di autogoverno responsabile. Male fanno quelle Regioni speciali a volersi agganciare al carro dell'Autonomia differenziata per potenziare le loro competenze. E' un errore micidiale: non possono rinunciare al rapporto bilaterale e pattizio con lo Stato. Dovrebbero piuttosto ripensarsi, rilanciare il loro ruolo, sperimentare". "Le Regioni speciali del nord - chiariscono i relatori dell'evento - possono affrontare la grande partita dei rapporti transfrontalieri per la costruzione di Regioni davvero europee. Sarebbe un contributo importante non solo ai nostri territori, ma anche alla crescita di una idea più solidale e condivisa di Europa. In questa fase storica lo Stato si è dimostrato insufficiente per garantire l'uguaglianza sostanziale e la riduzione dei divari territoriali".

"Serve più autonomia - evidenziano ancora - intesa come autogoverno democratico delle comunità locali, che si saldi con meccanismi di solidarietà e partecipazione, creando spazi di autogoverno a livello locale e di vera sovranità popolare a livello europeo. Di fronte a un processo di ripiegamento sul centralismo, di accentramento del potere, che si osserva a livello statale e regionale, è necessario rimettere al centro della discussione il tema dell'Autonomia intesa sia come strumento politico e istituzionale per fare le cose, sia come fine e valore ultimo.

"Le nuove forme di Autonomia - proseguono - non possono che andare di pari passo con una integrazione solidale a livello continentale sul piano delle politiche redistributive, della normativa sul lavoro, delle politiche industriali sui settori strategici, e di altre policies oggi delegate ai singoli Stati. Solo così si può conciliare un governo della prossimità attento alle proprie necessità e rispettoso delle proprie peculiarità storiche, culturali ed economiche, con l'abbattimento delle tante disuguaglianze che si osservano anche in Europa".

"Per la nostra comunità regionale - conclude Moretuzzo raccogliendo l'invito di Dellai a fare rete tra Regioni speciali alpine e transfrontaliere - è tempo di abbandonare le sirene'foreste' e di concentrarci su come possiamo, di nuovo, essere protagonisti del nostro futuro, rivendicando le competenze e le responsabilità che ci competono". ACON/COM/sm



  • Al centro il capogruppo del Patto per l'Autonomia- Civica Fvg, Massimo Moretuzzo insieme a Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonomia di Trento ( a sinistra) e Riccardo Laterza, capogruppo in Consiglio comunale  di Adesso Trieste ( a destra).
    Al centro il capogruppo del Patto per l'Autonomia- Civica Fvg, Massimo Moretuzzo insieme a Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonomia di Trento ( a sinistra) e Riccardo Laterza, capogruppo in Consiglio comunale di Adesso Trieste ( a destra).