CARNIA LIBERA. LA SCHEDA: 4 MESI DI LIBERTÀ POI FEROCE REPRESSIONE / 3
(ACON) Ampezzo (Ud), 14 set - Soltanto quattro mesi, una breve
parentesi di libertà in mezzo alla barbarie. Eppure la Zona
libera della Carnia e dell'Alto Friuli resta una pagina
indelebile, nonché un unicum nella storia della resistenza al
nazi-fascismo: nessuna area italiana raggiunse infatti quelle
dimensioni.
Dalla fine di luglio del 1944 all'8 ottobre dello stesso anno,
data dell'avvio dell'operazione di riconquista da parte dei
comandi tedeschi con l'ausilio di un nutrito contingente cosacco,
la piccola repubblica poteva contare su 38 Comuni interamente
liberati, altri 7 in modo parziale, un'estensione di 2580
chilometri quadrati e una popolazione di circa 90mila abitanti.
Anticipatrice della Liberazione del 1945, la Zona libera fu anche
un'occasione di sperimentazione politica, con la coabitazione
democratica di partiti e movimenti antifascisti molto diversi tra
loro: comunisti come Gino Beltrame "Emilio", democristiani come
don Aldo Moretti "Lino" e Luigi Nigris, azionisti come Nino Del
Bianco "Celestino", liberali come Manlio Gardi e Umberto
Passudetti, socialisti come Giovanni Cleva e Dino Candotti. A
queste personalità si affiancavano le due anime partigiane della
Garibaldi (con Mario Lizzero "Andrea") e dell'Osoppo (con Romano
Marchetti "Da Monte"), tanto per citare qualche nome di
personalità che avrebbero avuto un ruolo anche negli anni
successivi.
La democrazia comportava anche l'accesso al voto, a suffragio
universale e riservato ai capifamiglia, e l'elezione delle giunte
comunali vide una grande partecipazione da parte della
popolazione.
La repressione che portò alla "Kozakenland in Nord Italien" fu
però durissima, dopo che i 31 battaglioni partigiani vennero
sconfitti dalle decine di migliaia di uomini messi in campo dai
comandi tedeschi: almeno 900 i morti, la metà dei quali civili. E
nei mesi successivi circa 40mila tedeschi, fascisti, cosacchi e
caucasici invasero la Carnia, stabilendosi spesso nelle case
della gente. Un'occupazione che si concluse solo l'8 maggio del
1945, giorno della resa degli invasori.
3 - fine
ACON/FA