VIABILITÀ. MORETUZZO (PAT-CIV): DA FAGAGNA STOP ALLA CIMPELLO-GEMONA
(ACON) Trieste, 29 ott - "La Cimpello-Sequals-Gemona è il
simbolo di un modello di sviluppo superato. L'idea di nuove
strade impattanti e insostenibili va abbandonata". Così in una
nota Massimo Moretuzzo, consigliere regionale del Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg, nell'affermare ancora una volta la
contrarietà all'infrastruttura che "rischia di rappresentare una
nuova servitù per le comunità friulane che hanno già dato molto
in passato".
Lo ha ribadito nel corso dell'incontro pubblico "Stop alla
Cimpello-Gemona. Una superstrada fra le colline friulane per
coprire i buchi della Pedemontana Veneta?", organizzato dalla
rivista digitale Il Passo Giusto, iniziativa editoriale del Patto
per l'Autonomia e che si è tenuto ieri a Fagagna "davanti a un
pubblico numerosissimo la cui partecipazione attiva al dibattito
ha affermato la necessità di un ragionamento complessivo e
partecipato sulla strategicità di un'opera di questo tipo. Che, a
giudicare dai dati forniti dal consigliere regionale del Veneto
Andrea Zanoni, tutto è fuorché strategica per la comunità
friulana. La Pedemontana veneta insegna", commenta ancora
Moretuzzo.
"L'opera ha 'mangiato' 800 ettari di territorio per 93
chilometri, creando danni ambientali imponenti: ha consumato
soprattutto suolo agricolo che non tornerà mai più a essere
coltivato. Inoltre ha generato grossi problemi di carattere
economico, con una convenzione sottoscritta prima da Galan e poi
da Zaia, che mette il rischio di impresa in capo alla Regione
Veneto", riporta ancora la nota dell'autonomista riprendendo le
parole espresse da Zanoni.
Facendogli eco, Moretuzzo aggiunge: "I dati ci dicono che la
Pedemontana veneta è un colossale buco nell'acqua, insostenibile
dal punto di vista ambientale per consumo e artificializzazione
di suolo e impatto sul territorio che attraversa, e per il buco
che sta determinando nel bilancio della Regione Veneto. C'è chi
vorrebbe sanare quel buco con una nuova strada da fare in Friuli,
cioè il prolungamento della Pedemontana veneta che
attraverserebbe le colline friulane per portare le merci più
velocemente verso l'Austria. Questo non è accettabile ed è bene
che venga messa in discussione l'idea stessa di fare una nuova
strada, impattante e insostenibile economicamente".
"Si facciano piuttosto le manutenzioni sulle strade esistenti -
sostiene ancora il consigliere -, si lavori sul trasporto su
rotaia e non su gomma, si investa per esempio sul raddoppio della
Udine-Cervignano e sul nodo ferroviario di Udine. C'è anche un
altro aspetto che non è stato considerato: quale sarebbe
l'impatto di una nuova superstrada sul Piano finanziario della
terza corsia dell'autostrada? Sicuramente ci sarebbero delle
ricadute molto importanti".
"Sulla Cimpello-Gemona di certezze al momento non ce ne sono
-evidenzia Moretuzzo -, tranne che la volontà
dell'amministrazione regionale, dopo la straordinaria
mobilitazione di migliaia di persone contro l'ipotesi del
tracciato che avrebbe attraversato anche i territori comunali di
particolare pregio ambientale, paesaggistico e storico dei comuni
di Fagagna e Moruzzo, rimane quella di trovare un ulteriore
tracciato da imporre a qualche altro territorio. Il problema si
sposterà, mentre serve una riflessione complessiva sulla
necessità di un cambio di paradigma nel modello di sviluppo
economico, che è diverso da quello che poteva essere immaginato
qualche decennio fa. I progetti di opere impattanti, costose e
legate a un'idea superata e meramente quantitativa di crescita
economica, devono essere definitivamente messi nel cassetto".
L'incontro, moderato dal giornalista Domenico Pecile, è stato
aperto dai saluti di Anna Zannier, vicesindaca di Fagagna, ed
Elia Mioni, direttore editoriale de Il Passo Giusto.
ACON/COM/rcm