FINCANTIERI. MORETTI (PD)-BULLIAN (PAT-CIV): PESANTE L'ASSENZA COMUNE
(ACON) Trieste, 7 nov - "L'assenza di un qualsiasi esponente
del Comune alla visita a porte chiuse allo stabilimento
monfalconese di Fincantieri da parte del ministro dell'Interno la
dice lunga sulla capacità di interloquire dell'ex amministrazione
Cisint con Fincantieri e con lo stesso ministero".
Lo affermano, in una nota, il capogruppo del Pd in Consiglio
regionale, Diego Moretti e il consigliere regionale Enrico
Bullian (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg) a margine
dell'incontro allo stabilimento di Fincantieri a Monfalcone
(Gorizia), a cui ha partecipato il ministro dell'Interno, Matteo
Piantedosi.
"La propaganda si ferma alla portineria della grande fabbrica:
per una Giunta che, oltre ad alimentare la paura nei confronti
dei lavoratori stranieri e ad accostare il nostro nome in maniera
strumentale, falsa e ipocrita al tema del caporalato, è incapace
di dire anche una sola parola (se non di condivisione con il
Governo) contro il decreto che rischia di regalare in quattro
anni 80 milioni di euro a Fincantieri (anziché prevederli per le
vittime dell'amianto o i loro eredi) non è affatto un bel
risultato", affermano Moretti e Bullian.
"Secondo noi - continuano gli esponenti delle Opposizioni -
sarebbe stato interessante che la stampa avesse potuto fare
domande per conoscere l'opinione del ministro su tre questioni:
il 'Decreto della vergogna' sull'amianto; l'organizzazione
produttiva dell'azienda, legata a un uso abnorme del subappalto
che sta creando un abbassamento generale delle retribuzioni dei
lavoratori delle imprese in appalto e fa di Monfalcone la città
più povera in termini di reddito pro-capite dell'isontino; se non
ritenga, alla pari di quello che stanno facendo da anni singole
aziende sul territorio e da qualche tempo Confindustria Alto
Adriatico con il Ghana, di chiedere alla stessa Fincantieri di
potenziare i corsi già avviati e al Comune di Monfalcone di
istituire specifici corsi di italiano per accelerare
l'integrazione di persone entrate regolarmente in Italia, che
pagano le tasse nel nostro Paese, utilizzano i servizi e il
welfare del territorio e consumano il loro reddito sul
territorio".
"Questo avremmo voluto sapere: il resto lo lasciamo alla
propaganda di Cisint e compagnia", conclude la nota.
ACON/COM/mv