FEMMINICIDI. III COMM: AL VIA ITER PDL 20 PER SOSTEGNO AGLI ORFANI
(ACON) Trieste, 13 nov - Garantire ai figli delle vittime di
femminicidio la possibilità di un futuro dignitoso, attraverso
l'assunzione per chiamata diretta a opportunità lavorative presso
le istituzioni regionali.
È questo il contenuto della proposta di legge 20 di iniziativa
della consigliera del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, Simona
Liguori e sottoscritta anche dai colleghi di partito Marco Putto,
Giulia Massolino e Massimo Moretuzzo insieme a Furio Honsell
(Open Sinistra Fvg), Serena Pellegrino (Avs) Rosaria Capozzi (M5S), Laura Fasiolo (Pd) e
Marko Pisani (Ssk) e illustrata oggi durante la seduta della III
Commissione consiliare, presieduta da Carlo Bolzonello (Fp).
"Ci auguriamo - ha detto in apertura dei lavori Liguori - che
questa proposta di legge, che oggi inizia il suo inter nelle
Commissioni consiliari, possa costituire una delle risorse che la
Regione Fvg mette a disposizione per la presa in carico degli
orfani di femminidicio".
"Dai dati del ministero dell'Interno - ha proseguito l'esponente
dei civici - emerge che, nel primo semestre del 2024, sono stati
commessi in Italia 49 omicidi di donne, di cui 44 uccise in
ambito familiare. Naturalmente la prevenzione del fenomeno è
fondamentale e passa, in primis, attraverso interventi di
educazione al rispetto, alla parità di genere e all'affettività.
Tuttavia, oltre a tutte le forme di sostegno messe in campo da
parte dello Stato e della Regione, diventa importante prevedere
anche la promozione dell'inserimento lavorativo. La tragedia di
un femminicidio non deve segnare la vita di questi giovani con un
destino di emarginazione e precarietà".
Nello specifico, quindi, nella pdl si prevede "l'assunzione da
parte dell'Amministrazione regionale, per chiamata diretta e
personale e con qualifica corrispondente al titolo di studio
posseduto, in assenza di attività lavorativa autonoma o di
rapporto di lavoro dipendente, degli orfani delle vittime di
femminicidi avvenuti nel territorio del Friuli Venezia Giulia e
dei figli della vittima sopravvissuta che abbia riportato
un'invalidità permanente non inferiore al 50%, a condizione che
gli stessi, alla data della domanda, siano residenti in regione e
abbiano un'età non superiore a trentacinque anni".
"Questa proposta - ha evidenziato la consigliera di opposizione -
rappresenta anche un segnale forte nella lotta contro questa
forma estrema di violenza, dimostrando che la Regione è
concretamente al fianco delle vittime e dei loro familiari in
ogni fase del percorso di ripresa e di ricostruzione delle loro
vite".
"Riteniamo - ha concluso Liguori - che possa contribuire ad
aprire la porta sul futuro degli orfani di femminicidio perchè
anche il lavoro consente di guardare al domani".
Al termine, da Claudio Giacomelli (FdI) è giunta una richiesta di
approfondimento sull'aspetto giuridico della norma. La pdl sarà
trasmessa anche ad altre Commissioni di merito per un loro parere.
ACON/SM-rcm