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GARANTE DIRITTI. SBRIGLIA: INDISPENSABILE INVESTIRE NELLA GIOVENTÙ

10.04.2025
13:34
(ACON) Udine, 10 apr - Ieri, 9 aprile, l'auditorium "Antonio Comelli" di Udine, nel palazzo regionale di via Sabbadini, ha ospitato un confronto a più voci tra quanti, delle istituzioni e degli enti locali, nonché del mondo del volontariato, incrociando e valorizzando anche la voce fondamentale dei rappresentanti del Consiglio comunale dei ragazzi di Udine e delle scuole secondarie di secondo grado della stessa città, hanno espresso spunti e riflessioni dalla lettura del Rapporto Istat sui "diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia - I dati regione per regione", soffermandosi, in particolare, sulle evidenze specifiche della nostra realtà territoriale transfrontaliera.

Lo rende noto Enrico Sbriglia, garante regionale dei diritti della persona per il Friuli Venezia Giulia.

"L'occasione è stata utile - commenta il Garante - non solo per recepire le osservazioni provenienti da quanti operano in prima persona nel campo dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, ma anche per cercare di affrontare le sfide sociali e di comunità che si presentano dietro quei numeri, quella casistica, quelle proiezioni di servizi pubblici erogati e, non poche volte, di bisogni disattesi a livello nazionale, a differenza della nostra realtà regionale che si pone in una situazione certamente più favorevole, e sono comunque antesignani di uno stato-comunità che sta cambiando velocemente".

"Questa consapevolezza - aggiunge Sbriglia - deve però vederci, nessuno escluso, pronti ad affrontare con ragionevolezza e lungimiranza quelle che sono delle vere e proprie prove di resilienza sociale. Com'è noto l'Italia è costretta a confrontarsi, ormai da diversi anni, con il fenomeno della denatalità. Il numero delle persone anziane supera grandemente quello delle persone giovani e tutto questo si riflette pesantemente nella vita di ogni giorno, influenzando tutti gli aspetti della società". "Se è vero che siamo terra di immigrazione - osserva ancora il Garante - lo siamo anche di emigrazione e la circostanza che tanti nostri giovani italiane e italiani partano, non impiegando instabili barconi o facendo la rotta balcanica, ma semplicemente imbarcandosi, con tutti i documenti in regola, su aerei, navi o impiegando altri mezzi di spostamento, non cambia il risultato: sono persone giovani che vanno via e se, e quando, vorranno anch'esse contribuire a dare continuità alla specie umana, lo faranno probabilmente in altri Paesi, in altri continenti, sotto altre bandiere".

"Si impongono, pertanto, delle scelte, importanti, e da assumere tempestivamente. La nostra regione già da tempo è impegnata su questo fronte e sia la Giunta che il Consiglio operano per trovare soluzioni che siano di conforto alle famiglie, ma anche sprone per quanti intendano costituirle, però il tempo a disposizione si assottiglia", annota Sbriglia.

"Nel mio intervento ho sottolineato come sia necessario investire nella gioventù e non soltanto perché si è buoni e generosi come comunità, ma perché se così non fosse le nostre città, i nostri paesi, si desertificheranno. Lungi dal richiamare principi che identificavano la potenza di uno Stato dal numero della sua popolazione, per davvero il problema demografico sta diventando un tema strategico, forse meritevole perfino di essere contemplato all'interno dei corsi di formazione di ogni disciplina pubblica che attenga alla tenuta dello Stato, delle sue istituzioni e al loro mantenimento", propone il Garante.

"Al riguardo anche il tema, troppo spesso affrontato come se si trattasse di una contesa sportiva, tra pro e contro, riguardante il fenomeno dei minori Stranieri non accompagnati, andrebbe sfidato in modo diverso. È certamente irragionevole che, dopo avere speso ingenti risorse pubbliche per l'ospitalità ed il mantenimento di una umanità giovane che fugge e lascia le proprie terre d'origine, la stessa, talvolta, possa tradursi in un problema, addirittura di ordine pubblico, per il paese ospitante, determinando il legittimo rifiuto ad un'accoglienza che sembrerebbe mal ripagata. Allora, anche in tal caso, occorrerà trovare dei rimedi, evitando ingenerose generalizzazioni o banalizzando le criticità che le cronache spesso, crudamente, ci evidenziano".

"Anche da questo punto di vista, la nostra Regione sembra essere attenta e la disciplina normativa e regolamentare che sta formando nel tempo, migliorandola costantemente, va proprio nella direzione di accertare, con serietà, che tutti gli attori chiamati a governare tali fenomeni sociali facciano la loro parte", osserva ancora Sbriglia.

"Ieri, osservando i visi e gli sguardi delle ragazze e dei ragazzi che esigevano di essere ascoltati, si è compreso ancora di più come occorra affrontare i problemi accennati, per governarli e non per essere dagli stessi stritolati. L'auspicio è che nel prossimo rapporto statistico- conclude il Garante dei diritti - si possa registrare un cambio di tendenza, comprendendo che il capitale umane giovanile, che sia costituito da indigeni e/o da nuovi italiani o di quanti aspirino a divenirlo, mostrando fedeltà e rispetto verso le leggi, è anche capitale morale ed è linfa vitale per la nostra nazione". ACON/COM/fa



  • Enrico Sbriglia, Garante regionale dei diritti della persona
    Enrico Sbriglia, Garante regionale dei diritti della persona