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FOTOVOLTAICO. CAPOZZI (M5S): REGIONE DICE SÌ A IMPIANTO AD AQUILEIA

11.04.2025
14:15
(ACON) Trieste, 11 apr - "L'Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale ribadisce quello che anche noi stiamo sostenendo da almeno quattro anni: ovvero che gli impianti fotovoltaici di larghe dimensioni hanno la capacità di riscaldare le aree circostanti e che questo effetto collaterale influenza gli ecosistemi naturali o antropici, impattando negativamente su fauna, flora e salute umana".

Lo rimarca in una nota stampa la consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), aggiungendo anche un'ulteriore preoccupazione: "Fa riflettere l'ipotesi che strutture di questo genere possano essere realizzate lungo la fascia fluviale di un fiume (nel caso dell'ultimo impianto in fase di valutazione da insediare a Pradamano, nello specifico, si tratta del Torre) oppure a pochi metri dalla laguna di Marano e Grado".

L'esponente pentastellata rilancia nuovamente la questione "legata al perché siano preferibili piccoli e diffusi impianti collocati sugli edifici, piuttosto che installazioni destinate a occupare centinaia di ettari di terreno agricolo con altezze fino a sei metri". Al tempo stesso, ricorda anche di aver chiesto più volte "di contenere l'ondata che ha portato a presentare una sessantina di istanze per impianti superiori ai 5 Mw negli ultimi tre anni, per complessivi 1.500 ettari di suolo consumato".

"Molti di questi allestimenti - precisa Capozzi - devono essere ancora realizzati. Eppure, solo con i pannelli sui tetti di abitazioni, imprese ed enti locali, collocati grazie agli incentivi statali, regionali e del Pnrr, la nostra regione ha già superato gli obiettivi richiesti dal Governo. Non solo entro il 31 dicembre 2024 (avremmo dovuto installarne 404 Mw, mentre ne abbiamo collocati ben 622 Mw) ma anche entro i termini del 31 dicembre 2025 (target di 573 Mw) e del 31 maggio 2026 (target di 655). A oggi, perciò, sono addirittura 658 i Mw già complessivamente installati. Tutto questo - spiega ancora - mettendo in funzione solamente quattro dei 30 impianti sopra i 10 Mw già autorizzati o in avanzato stato di autorizzazione che, con i loro 1.300 Mw di potenza, da soli ci farebbero raggiungere i target imposti al 2030".

"Nonostante ciò la Giunta regionale, dopo un mese dall'entrata in vigore della terza legge regionale che avrebbe dovuto porre un limite a tutto questo, ha approvato all'unanimità nel corso dell'ultima seduta - sottolinea ancora la rappresentante del M5S - una delibera proposta dall'assessore Scoccimarro, definendo un impianto fotovoltaico con moduli a terra, e quindi non agrivoltaico o tantomeno avanzato, da insediarsi ad Aquileia su 137 ettari di terreno e da 75 Mw di potenza. Un'opera secondo tale decisione compatibile con l'ambiente e perciò valutata favorevolmente, nonostante le considerazioni di Asufc e Arpa Fvg".

"Secondo l'Agenzia per l'ambiente, sotto la superficie dei pannelli, le variazioni microclimatiche, in particolare di umidità e temperatura e i diversi tempi di irraggiamento, possono infatti incidere anche sulla fertilità del suolo. Con buona pace - conclude Capozzi - di quello che lasceremo alle future generazioni. Il decreto Lollobrigida che vieta questi insediamenti sui terreni agricoli, la posizione dell'Unesco e anche la nuova legge regionale non vengono invece nemmeno richiamati nell'atto appena approvato". ACON/COM/fa



  • Rosaria Capozzi (M5S)
    Rosaria Capozzi (M5S)