SALUTE. CELOTTI (PD): RICCARDI BANALIZZA IL RUOLO DEI SINDACI
(ACON) Trieste, 5 mag - "È inaccettabile che l'assessore
Riccardi continui a banalizzare il ruolo dei sindaci e degli
amministratori locali in tema di sanità, auspicando una debole
partecipazione alla definizione delle questioni prettamente
sociali. Quel ruolo lo definisce la legge che consegna ai
sindaci, che sono autorità sanitaria locale, un compito di
programmazione in materia sociale e sanitaria, istituendo dei
precisi luoghi di confronto con le aziende".
Lo afferma, in una nota, la consigliera regionale Manuela Celotti
(Pd) replicando alle affermazioni dell'assessore regionale alla
Salute, Riccardo Riccardi, intervenuto sabato a Codroipo al
convegno "Comuni e Aziende sanitarie per la tutela della salute
dei cittadini".
"Se i Consigli comunali entrano nel merito della riorganizzazione
degli ospedali e di quello che non sta avvenendo rispetto alle
sfide della sanità territoriale, non si tratta di posizioni
inopportune, come l'assessore le descrive, ma dell'esercizio di
un diritto/dovere proprio degli eletti dai cittadini" continua
Celotti.
"La sanità - incalza l'esponente dem - non è di proprietà
dell'assessore regionale, del presidente della Regione o di un
direttore generale di azienda sanitaria e mi sembra sempre più
evidente che i sindaci vogliono essere, giustamente, coinvolti.
Riccardi dice di volere il confronto, ma poi nega ai sindaci o ai
consiglieri regionali la possibilità di stare al tavolo e ogni
obiezione alle scelte fatte viene tacciata di irresponsabilità o
di strumentalizzazione politica".
Chiedendo un approccio responsabile, in realtà si chiede di
firmare un assegno in bianco e a chiederlo è la stessa persona
che sette anni fa, prima e durante la campagna elettorale delle
regionali, stava sulle barricate senza fare sconti a nessuno. Le
scelte di oggi - conclude Celoitti - avranno conseguenze per
decenni, su tutti e tutte noi, ed è assolutamente legittimo e
anzi doveroso che i sindaci, i consiglieri regionali e le
rappresentanze dei lavoratori della sanità vogliano partecipare a
queste decisioni".
ACON/COM/sm