CRISI REGIONE. PELLEGRINO (AVS): DAL CDX DISINTERESSE VERSO CITTADINI
(ACON) Trieste, 19 mag - "Sono mesi che nei corridoi dei palazzi
di governo a Trieste si respira un'aria pesante, di detti e non
detti, di capannelli fuggenti fra esponenti di Destra".
Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di
Alleanza Verdi e Sinistra, all'indomani dell'apertura della crisi
apertasi all'interno della Maggioranza in Fvg.
"Questo è il risultato di malcontenti mai sopiti e mal tollerati
di una Maggioranza spaccata tra chi auspica che si apra lo slot
per il terzo mandato per il presidente Fedriga e chi scalpita per
sostituirlo fra tre anni. Le cose sono rimaste sommerse -
evidenza Pellegrino -, dentro rivoli più o meno carsici, fino
alle ultime amministrative di Pordenone e Monfalcone che, come
avevo avuto modo più volte di dire nelle settimane precedenti
alla chiamata alle urne delle comunali, hanno dato la stura per
far deflagrare l'alleanza di Destra all'indomani del voto".
"Oggi - incalza l'esponente di Minoranza - la crisi si è
ufficialmente aperta e con essa si sta delineando una situazione
grottesca e di futura paralisi dei lavori d'Aula. Se si arriverà
a un voto di verifica del mandato per il presidente Fedriga noi
non temiamo il ritorno alle urne, confermando tutte le critiche
verso un governo che ha avuto l'unico pregio, o privilegio, di
avere le casse piene, ma senza curarsi del fatto che, in un
futuro prossimo, potrebbero essere di nuovo svuotate proprio
perché sono state create delle sacche di risucchio come quella
della sanità privata e convenzionata".
"Non intendiamo stare - prosegue la consigliere regionale - a
questo gioco che colpisce nel profondo la democrazia e allontana
ancora di più i cittadini e le cittadine dalle urne. In questi
sette anni, questo governo si è caratterizzato da scelte
scellerate soprattutto in ambiti strategici e importanti per la
vita di ognuno di noi come la sanità, l'smbiente e le
infrastrutture".
"La legge elettorale vigente - conclude Pellegrino -, basata sul
maggioritario e sull'elezione diretta del presidente, consente
tutto questo e promuove ricatti e controricatti, a scapito di un
milione e duecentomila abitanti, anche verso coloro che l'hanno
votato".
ACON/COM/sm