PORPETTO. MARTINES (PD): REGIONE ASCOLTI APPELLO NO A PROGETTO POLO
(ACON) Trieste, 21 mag - "Regione e Consiglio non ignorino
l'appello dei cittadini con il quale si vuole mettere la parola
fine al paventato polo logistico in progetto a Porpetto che
distruggerebbe ettari di aree agricole, in una realtà già
appesantita da diverse infrastrutture". Lo afferma in una nota il
consigliere regionale Francesco Martines (Pd), presente oggi alla
consegna al presidente Mauro Bordin, da parte del comitato "No
polo logistico-difendiamo il territorio", della petizione in tal
senso e che raccoglie circa 3.200 firme.
"Nella Bassa Friulana - chiarisce Martines - è certamente
importante avere una struttura del genere che crea posti di
lavoro, ma è necessario trovare un'alternativa, come può esserlo
l'interporto di Cervignano dove ci sono ampi spazi inutilizzati
che permetterebbero anche di avere un collegamento diretto con la
rete ferroviaria".
Secondo il dem, "un mega polo logistico da 150mila metri
quadrati, con una struttura alta 20 metri e che consumi altro
suolo è un progetto folle che va scongiurato in tutti i modi
possibili: è necessario lavorare alle ipotesi alternative che
sicuramente ci sono". Un plauso, continua, "va al comitato che in
modo serio ha ascoltato il territorio e illustrato in maniera
trasparente le ripercussioni negative di un tale intervento sulla
comunità".
Questa vicenda a detta di Martines "ricorda quanto avvenuto con
il progetto dell'acciaieria a San Giorgio e porta con sé tre
elementi deficitari: mancanza di informazione e necessaria
conoscenza del progetto; l'assenza di un fondamentale percorso
con il territorio; nessun coinvolgimento della Regione".
"In un contesto in cui, attraverso l'impostazione di nuove
normative e discussioni sulla prima variante al Piano di governo
del territorio (Pgt) si sta ragionando in termini di processi di
sviluppo nella direzione della sostenibilità ambientale,
soprattutto, senza consumo di suolo, non si riesce a immaginare
che si possa insediare in un'area di fatto già fortemente
urbanizzata e ricca di grandi infrastrutture, una nuova struttura
di dimensioni imponenti, impattanti e sproporzionate rispetto al
contesto urbanistico dell'area; è una scelta devastante per tutto
quel territorio", conclude.
ACON/COM/rcm