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POLITICA. MORETTI (PD): ORA CENTRODESTRA NON FORZI SU LEGGE ELETTORALE

27.05.2025
15:53
(ACON) Trieste, 27 mag - "Chiusa la crisi nel Centrodestra a tarallucci e vino, Fedriga ritornato da Roma a mani vuote e uscitone indebolito, ribadite dal ministro Ciriani le ragioni del no al terzo mandato, non vorremmo ora che il prossimo passo fosse quello di affondare le mani nella legge elettorale. Dalle prime dichiarazioni, le sue intenzioni appaiono del tutto strumentali, con una possibile compressione dei diritti delle minoranze".

Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti, commentando le dichiarazioni del presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, riguardo alla questione di governo annunciata per l'Aula.

"Che senso ha, dopo aver approvato a inizio legislatura le linee programmatiche di mandato, tornare in Aula con un "patto" che giocoforza ribadirà tali linee? E se, come pare, vi saranno anche passaggi che riguarderanno la legge elettorale, a questo punto vedremo se la Maggioranza scoprirà le carte e se andrà a toccare parti della legge elettorale, ad esempio partendo dalla quota del 40 per cento dei seggi a tutela delle minoranze, quota che oggi garantisce un minimo di equilibrio di poteri tra potere esecutivo e legislativo", si chiede Moretti.

"Se a questo aggiungiamo la cosiddetta norma Dreosto, introdotta dal Senato nella norma statutaria di ripristino delle Province dopo l'approvazione della stessa, che introduce il quorum per il referendum confermativo, si vuole ridurre gli spazi di democrazia per la quale la nuova legge elettorale difficilmente entrerebbe in vigore?", si domanda ancora il capogruppo dem.

"Il tema vero è che in un'Assemblea legislativa di rango costituzionale come quella del Friuli Venezia Giulia ci devono essere pesi e contrappesi ed equilibri tra i poteri: ecco perché l'elezione diretta del presidente ha il limite dei due mandati ed ecco perché la quota delle minoranze non può andare sotto il 40 per cento. Per questi motivi le parole di Fedriga sono strumentali, e il presidente, che è stato in Parlamento per dieci anni, sa bene che i pesi e i contrappesi democratici sono fondamentali affinché la maggioranza non faccia quello che vuole dello Statuto del Friuli Venezia Giulia e delle leggi statutarie che regolano la forma di governo".

Moretti ricorda infine che "lo stesso ministro Ciriani ha detto che, a prescindere dalla Corte costituzionale, due mandati per un presidente eletto direttamente sono sufficienti perché diversamente si creano nicchie, sacche di potere che poi non si possono scalfire". ACON/COM/fa



  • Diego Moretti, capogruppo del Pd
    Diego Moretti, capogruppo del Pd