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FRIULANO/3. INDAGINE IRES: IDENTITÀ FORTE, MA GIOVANI LO PARLANO POCO

09.06.2025
18:08
(ACON) Gorizia, 9 giu - La comprensione passiva del friulano è elevata (81%) e la lingua gode di un prestigio diffuso, ma la trasmissione intergenerazionale è in forte calo. La lingua mantiene vitalità in aree meno urbane, ma tra i giovani è sempre più spesso sostituita dall'italiano, che si impone anche nelle situazione informali.

È quanto emerge dall'indagine commissionata da Arlef e realizzata da Ires-Fvg nel 2023. Oltre 4.000 questionari, raccolti grazie alla collaborazione delle scuole, in 180 comuni friulanofoni del Fvg e del Veneto orientale, che mettono in luce punti di forza e debolezza dell'uso della marilenghe.

Vittorio Dell'Aquila, docente dell'università degli studi di Milano, li ha esaminati nel dettaglio nel corso della Quarta Conferenza regionale sulla lingua friulana, in corso a Gorizia, guardando ai rischi ("La perdita di vitalità orale del friulano") ma anche alle opportunità: "L'insegnamento della lingua è ben visto a scuola, così come il finanziamento delle politiche a favore del friulano".

"Dall'indagine - ha concluso Dell'Aquila - giungono indicazioni chiare delle aree e dei settori su cui investire". Si va dal rafforzamento della presenza del friulano in tutti gli ambiti della vita pubblica e in contesti percepiti come autorevoli, alla promozione della lingua come risorsa attuale e creativa anche sui media e nei canali digitali.

L'indagine sociologica, come quella realizzata nel 2023, è soltanto uno degli strumenti utilizzati per valutare attuazione ed efficacia del Piano generale di politica linguistica (Pgpl), il principale strumento operativo della legge regionale 29/2007. Il Fvg, infatti, è tra i primi in Europa, ad aver introdotto il Sistema di indicatori di prodotto e risultato (Sipr).

"Questo nuovo sistema informativo - ha spiegato Michele Gazzola, docente dell'università dell'Ulster - si basa su un modello teorico che distingue tra risorse, prodotti (le azioni realizzate) e risultati (i cambiamenti nelle abitudini comunicative e negli atteggiamenti della popolazione)".

Include 188 indicatori di prodotti e 52 indicatori di risultato coprendo ambiti chiave, come la pubblica amministrazione, i media, l'acquisizione linguistica, la presenza sociale e le tecnologie. I dati sono raccolti annualmente da 243 enti, inclusi 173 comuni, tramite questionari digitali.

Ricordando che l'obiettivo centrale del Pgpl attualmente in vigore è il contrasto della deriva linguistica, ovvero il calo dei parlanti friulano, Gazzola ha sottolineato come il Sipr sia "uno strumento molto utile per misurare i cambiamenti nel tempo e fornire al decisore pubblico le informazioni su cui basare la politica linguistica 2026-2030".

Una politica linguistica che si fonda principalmente sulla legge regionale 29/2007, oltre che sulla 482 del 1999, ispirata dall'articolo 6 della Costituzione. Elena D'Orlando, docente dell'Università degli studi di Udine, nel suo intervento dedicato agli strumenti dell'autonomia speciale per la valorizzazione e la tutela delle minoranze linguistiche, ha però richiamato l'attenzione sulla possibilità di utilizzare le norme di attuazione dello Statuto del Fvg (che nell'articolo 3 richiama proprio la tutela delle minoranze linguistiche). Norma che nella gerarchia delle fonti prevale anche sulle leggi ordinarie statali. "Se si vuole tentare di ampliare gli spazi di normazione per perseguire obiettivi di politica linguistica, allora bisogna riportare lo Stato a trattare sul tavolo della Commissione paritetica". Commissione presieduta alla stessa D'Orlando.

3 - segue ACON/AA-fa



  • Tavolo del relatori alla IV Confernza regionale sulla lingua friulana
    Tavolo del relatori alla IV Confernza regionale sulla lingua friulana
  • Vittorio Dell'Aquila, docente dell'Università di Milano
    Vittorio Dell'Aquila, docente dell'Università di Milano
  • Elena D'Orlando, docente dell?università di Udine
    Elena D'Orlando, docente dell?università di Udine
  • Michele Gazzola, docente dell'Università dell'Ulster
    Michele Gazzola, docente dell'Università dell'Ulster