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FRIULANO/4. GRADUALE CRESCITA ADESIONI A INSEGNAMENTO NELLE SCUOLE

09.06.2025
18:16
Ricca di numeri la relazione di Pavatti. Il docente Finco: corpus planning a buon punto

(ACON) Gorizia, 9 giu - Nel corso degli ultimi cinque anni scolastici, le percentuali di adesione degli alunni all'insegnamento della lingua friulana nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado hanno mostrato una tendenza in crescita graduale. Complessivamente, si è passati dal 66,7% degli anni scolastici 2020-21 e 2021-22 fino al 68,2% dell'ultimo anno, il 2024-25. Con una nota di merito per le scuole dell'infanzia e primarie, dove si è mantenuta in questo lasso di tempo una percentuale sempre superiore al 76%, con i dati più recenti che indicano come il 78,3% delle famiglie abbia deciso di avvalersi dell'insegnamento in friulano, poco meno rispetto all'anno scolastico precedente quando si sfiorò la percentuale dell'80 per cento (79,2).

Sono questi i dati più generali della relazione illustrata da Patrizia Pavatti, dirigente del Servizio istruzione della Regione Fvg, durante la quarta Conferenza sulla lingua friulana ospitata all'auditorium di via Roma a Gorizia.

Una disamina della situazione che ha messo in luce anche valori molto variabili a seconda dei diversi distretti, in particolare nel territorio della provincia di Udine, dove a guidare la classifica è l'area del Torre (Tarcento) con il 94% di adesione, seguita dal distretto Medio Friuli (Codroipo) con il 92,3%, dall'area Collinare (San Daniele) con il 92%, dal distretto di Gemona, Val Canale e Canal del Ferro (91,4%), dalla Carnia (87%), dall'Agro Aquileiese (Palmanova) con il 79,3%, dal Friuli centrale (Udine) con il 73,3%, dal Natisone (Cividale) con il 62,4% e dal distretto Riviera Bassa Friulana (Latisana) con il 45,8%, dato sensibilmente inferiore agli altri. Viceversa, l'istituto Bachmann di Tarvisio ha addirittura il cento per cento delle adesioni, merito della sperimentazione sulla scuola plurilingue. Meno rilevanti le percentuali dell'area goriziana, dove sono 15 i comuni friulanofoni.

La relazione si è soffermata anche sul sostegno finanziario regionale a favore delle scuole d'infanzia e primarie, per coprire i costi dei docenti e le spese organizzative, crescente anch'esso e approdato alla cifra di 1 milione e 628mila euro nell'anno 2024-25. Quanto alle scuole secondarie di primo grado, ovvero le scuole medie, la percentuale più alta di domande presentate per i progetti relativi al friulano si registra nel territorio della provincia di Udine.

Interessanti anche i dati forniti sul numero dei docenti abilitati che fanno parte di uno specifico elenco, passati dai 1036 del 2012 agli attuali 1695 insegnanti iscritti. Pavatti ha infine fatto il punto della situazione su ricerca, insegnamento e formazione dei ricercatori sulla lingua e la cultura del Friuli, affidati all'Università di Udine, sull'attività del Cirf (centro interdipartimentale per lo sviluppo della lingua e della cultura del Friuli) e sul curriculum per l'insegnamento di lingua e cultura friulana all'interno del corso di laurea in Scienze della formazione primaria.

Il professor Franco Finco, docente dell'Università pedagogica della Carinzia, ha invece fatto il punto sul corpus planning della lingua friulana, ovvero la pianificazione "delle attività incentrate sulla codificazione e sviluppo della forma e struttura della lingua, per renderla in grado di assumere le funzioni di lingua dell'amministrazione, della scuola, dell'alta cultura e della comunicazione moderna". "La lingua friulana - ha detto Finco - presenta oggi una situazione decisamente positiva rispetto al Corpus planning. Dal 1996, anno della prima legge di tutela, si è dotata di una grafia ufficiale che ha stabilito anche la forma degli elementi della morfologia, ha realizzato l'enorme opera lessicografica del Grant dizionari bilengal Talian-Furlan e parallelamente effettuato una standardizzazione del lessico e creato neologismi".

Il docente ha però sottolineato che "è stato a lungo trascurato il terzo settore d'intervento primario, quello della grammatication, e solo nel 2021 è stata avviata la realizzazione di una grammatica di riferimento della lingua friulana, scientificamente fondata". Proprio a partire dal tema della grammatica, attualmente redatta in lingua friulana ma "da programmare anche in italiano e in inglese", Finco ha elaborato alcune proposte operative, tra le quali la realizzazione di un "dizionario bilingue bidirezionale italiano-friulano completo, simmetrico e paritetico", il completamento della realizzazione di un lessico storico della lingua friulana, la programmazione di un dizionario etimologico di cui la lingua friulana, eccezione tra gli idiomi minoritari europei, non è ancora dotata. Andrebbe inoltre "proseguita l'elaborazione e implementazione della terminologia tecnica e specialistica, allo scopo di estendere i domini d'uso e permettere al friulano di funzionare pienamente in tutti i contesti comunicativi della vita moderna".

4 - segue ACON/FA



  • Il tavolo dei relatori con Franco Finco e Patrizia Pavatti. A destra William Cisilino, direttore dell'Arlef
    Il tavolo dei relatori con Franco Finco e Patrizia Pavatti. A destra William Cisilino, direttore dell'Arlef
  • Patrizia Pavatti, dirigente del Servizio Istruzione della Regione Fvg
    Patrizia Pavatti, dirigente del Servizio Istruzione della Regione Fvg
  • Franco Finco, docente dell'Università pedagogica della Carinzia
    Franco Finco, docente dell'Università pedagogica della Carinzia