FRIULANO/6. DIBATTITO FINALE SU SCUOLA, INFORMAZIONE E BANDI PUBBLICI
(ACON) Gorizia, 9 giu - La quarta Conferenza regionale sulla
lingua friulana si è conclusa con un articolato dibattito,
caratterizzato da molte richieste di chiarimento e interventi da
parte della platea e moderato dal presidente dell'Arlef, Eros
Cisilino, con l'ausilio del direttore dell'Agenzia, William
Cisilino.
Il tema più gettonato? Quello della scuola, con domande
sull'insegnamento e sulla certificazione dei docenti, sulla
rilevazione dei tassi di conoscenza della lingua da parte degli
studenti, in entrata e in uscita, sulla possibilità di
intraprendere progetti in lingua friulana nelle scuole superiori
così come sul ruolo dei Piani di offerta formativa elaborati
dalle varie scuole.
Sono emerse anche considerazioni giuridico-filosofiche, come il
diritto linguistico individuale a fruire dell'insegnamento a
scuola in lingua friulana. Tra i temi, anche quello della
possibilità di prevedere la conoscenza della lingua nei bandi
pubblici, pure a livello comunale. E l'aspetto dell'informazione
giornalistica istituzionale, vedi interlocuzione con la Rai per
arrivare a un telegiornale regionale in marilenghe.
Sollevato da altri il fatto che il friulano non rientri tra le
lingue ufficiali di GO!2025 - circostanza smentita dal presidente
Cisilino - così come la durata della Conferenza che secondo
alcuni avrebbe potuto essere articolata su più giornate.
È emerso inoltre il progetto per la realizzazione di un
doposcuola in lingua friulana.
È intervenuto anche il consigliere regionale Massimo Moretuzzo,
che ha invocato un confronto più frequente su queste tematiche
prima di svolgere alcune considerazioni, a partire da quello che
ritiene un sovraccarico di competenze e compiti affidati
all'Arlef, "non accompagnati da altrettante risorse finanziarie".
"Esco da questa Conferenza - ha concluso Moretuzzo - con la
consapevolezza che, a fronte di tante azioni positive, ci sono
ancora ostacoli enormi, perché il numero dei parlanti friulano
continua a calare. Servirebbero norme e leggi per allargare la
specialità sui temi della politica linguistica, prendendo spunto
da un pronunciamento quasi unanime del Consiglio regionale".
6 - fine
ACON/FA