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TAGLIAMENTO. PELLEGRINO (AVS): LE OPERE INVASIVE VIOLENTANO IL FIUME

11.06.2025
15:48
(ACON) Trieste, 11 giu - "Canali e rivoli caratterizzano l'intero percorso del fiume Tagliamento, le cui opere troppo invasive rischiano di violare e violentare la bellezza e la natura di un corso d'acqua studiato e attenzionato fin dall'antichità per la sua particolare morfologia e considerato un patrimonio per tutti".

Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino, di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine del seminario svoltosi a Ragogna dal titolo "Tagliamento, canali intrecciati tra storia e scienza", organizzato dal comitato Pro Tagliamento in Unesco aps. "Distruggere un territorio per salvarne un altro non è la soluzione, soprattutto quando si utilizzano i temi dell'ambiente e della sicurezza dei cittadini per promuovere infrastrutture che appaiono sempre più utili a chi fa utili. Dobbiamo ricordarci sempre - incalza la consigliera, che è anche vicepresidente della IV Commissione - che se le leggi dell'uomo sono derogabili, non possiamo dire altrettanto per quelle di madre terra, le cui sanzioni non sono né amministrative né penali".

"Il prezzo che paghiamo tutti, senza distinzione di ceto sociale, rischia di essere incalcolabile e devastante. Il Tagliamento non può essere più considerato un bene disponibile per ogni esigenza economica. È sempre più necessario avere una visione olistica verso un fiume dalle caratteristiche multiformi, variegate e in alcuni tratti assolutamente uniche, piuttosto che valutarlo a pezzi. In altre parole c'è la necessità di salvaguardare la naturalizzazione tutta del fiume", aggiunge Pellegrino.

"Durante la serata - prosegue l'esponente rosso-verde - c'è stata la ricca e profonda narrazione proposta dal professor Angelo Floramo che ha citato l'antico nome proto indo-europeo del Tagliamento, ovvero Talimù, la cui traduzione è Grande Fratello, così come l'attenta descrizione della ricercatrice all'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale di Trieste, Chiara Scaini, che ha raccontato come troppi fiumi siano stati deviati e trasformati in canali perdendo tutta la loro naturalità, venendo totalmente irregimentati tanto da essere definiti 'zombizzati'. I corsi d'acqua sono un sistema ecodinamico di regolazione e non possono essere e privati della loro identità, che è parte della nostra stessa esistenza".

"Piegare le leggi che regolano le acque di un fiume non è solo far perdere alle comunità rivierasche il proprio legame di appartenenza culturale e identitario, che si traduce in storia e convivenza, ma imbrigliare l'alveo porta inevitabilmente all'aumento della velocità dell'acqua che obbligherà ad alzare gli argini aumentando la fame di terreni da edificare. Sappiamo che i terreni adiacenti la foce del Tagliamento - conclude Pellegrino - sono preziosi e non vorremmo che due motivi sostanziali dal punto di vista economico, ovvero il valore degli immobili di Lignano e la strada Cimpello Sequals Gemona, diventino prioritari sugli inevitabili impatti ambientali che graveranno su tutta l'asta del fiume alpino". ACON/COM/fa



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)