FINE VITA. BULLIAN (PAT-CIV): TOSCANA FA DA APRIPISTA CON LEGGE
(ACON) Trieste, 12 giu - "Daniele Pieroni, 64 anni, poeta e
scrittore, ha potuto porre fine alla sua sofferenza con tempi e
modalità certe grazie alla nuova legge regionale sul suicidio
medicalmente assistito approvata in Toscana".
Lo afferma in una nota Enrico Bullian, consigliere regionale del
Patto per l'Autonomia-Civica Fvg.
"Il suo - evidenzia Bullian - è stato il primo caso in Italia
gestito all'interno di un quadro normativo regionale chiaro,
ispirato alla proposta 'Liberi subito' dell'associazione Luca
Coscioni. Il percorso ha seguito quanto previsto dai requisiti
sanciti dalla Corte costituzionale (sentenza 242/2019) e dalla
procedura individuata dalla legge regionale, dimostrando che,
dove esiste una norma chiara, il fine vita può essere praticato
nel pieno rispetto della dignità e dell'autodeterminazione della
persona: Daniele ha così potuto decidere con serenità".
"Peccato - incalza l'esponente Centrosinistra - che nel Friuli
Venezia Giulia, in assenza di un quadro normativo regionale, ci
sia incertezza nel garantire questo diritto di scelta, che ha
richiesto lunghi iter giudiziari ai nostri concittadini. Non
possiamo più ignorare chi chiede di porre fine con dignità a
sofferenze irreversibili. Senza essere Regione autonoma o a
Statuto speciale, la Toscana si è dimostrata molto più avanzata e
sensibile del Fvg. Bocciare la proposta di legge regionale di
iniziativa popolare è stata una pessima scelta del Centrodestra
che ci governa a livello regionale. Confidiamo la Corte
costituzionale faccia definitivamente chiarezza sulle competenze
dello Stato e delle Regioni, vista l'impugnazione del Governo
nazionale della legge regionale toscana".
"Ora vedremo - prosegue il consigliere regionale - anche come si
muoverà la Maggioranza nazionale, che ha annunciato una proposta
di legge sul tema: certo, il concentrarsi esclusivamente sulle
cure palliative (che nessuno nega, ma che non possono essere
l'unica opzione praticabile) e negare il diritto al suicidio in
determinate drammatiche situazioni di malattie incurabili non
pare un buon punto di partenza, ma verificheremo quando
eventualmente si arriverà a un testo".
"La Maggioranza può continuare a ostentare contrarietà verso la
libertà di scelta sul Fine Vita, ma - conclude Bullian - non
cancellerà le esigenze che nascono dalla società, che sono
largamente maggioritarie e favorevoli all'autodeterminazione dei
singoli, senza per questo danneggiare nessun altro".
ACON/COM/sm