FINE VITA. BULLIAN (PAT-CIV): INGHILTERRA VA AVANTI FVG RESTA INDIETRO
(ACON) Trieste, 23 giu - "Con l'approvazione del Terminally ill
adults (End of life) Bill da parte della Camera dei Comuni, il
Regno Unito dimostra ancora una volta che è possibile legiferare
con coraggio e responsabilità su un tema delicato ma
imprescindibile: il diritto al fine vita per le persone affette
da malattie terminali. Si tratta di una svolta storica che
colloca l'Inghilterra e il Galles tra i Paesi europei più
avanzati per l'autodeterminazione delle persone e per la libertà
di scelta". Lo afferma in una nota Enrico Bullian, consigliere
regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg.
"La legge britannica prevede che ogni adulto maggiorenne con una
diagnosi terminale e un'aspettativa di vita inferiore ai sei mesi
possa accedere, con il consenso di due medici, al suicidio
medicalmente assistito. È una risposta chiara, umana e rispettosa
della volontà individuale, nata dopo un lungo dibattito
parlamentare", aggiunge il consigliere.
"E mentre il mondo va avanti, in Italia e in Friuli Venezia
Giulia siamo ancora ostaggio del buco legislativo e del
pregiudizio ideologico. A pagarne le conseguenze sono i malati,
le loro famiglie e le équipe sanitarie lasciate senza riferimenti
certi nell'applicazione della sentenza 242 del 2019 della Corte
Costituzionale".
"L'unica Regione che ha avuto il coraggio di colmare questo vuoto
legislativo è stata la Toscana, che, ispirandosi alla proposta
'Liberi subito' dell'associazione Luca Coscioni, ha approvato una
legge regionale che ha consentito a Daniele Pieroni, 64 anni,
poeta e scrittore, di porre fine alle proprie sofferenze nel
rispetto di un quadro normativo chiaro e pienamente conforme alla
sentenza citata", spiega ancora Bullian.
"In Friuli Venezia Giulia, invece - prosegue il consigliere del
Patto-Civica - nonostante la raccolta firme e il deposito di una
proposta di legge di iniziativa popolare, la maggioranza
Destra-Centro ha scelto di bocciare ogni tentativo di
regolamentazione, condannando chi soffre all'incertezza e spesso
a lunghi percorsi giudiziari".
"Confidiamo che la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi
sull'impugnazione della legge toscana da parte del Governo
nazionale, possa finalmente fare chiarezza sulle competenze tra
Stato e Regioni e si arrivi anche da noi a legiferare
riconoscendo il diritto di scelta", conclude Bullian.
ACON/COM/fa