SICUREZZA. MORETUZZO (PATTO-CIV): ANZIL NON FACCIA STRUMENTALIZZAZIONI
(ACON) Trieste, 1 ott - "Per il vicepresidente della Regione il
tema della sicurezza è un problema solo per la città di Udine, di
cui, a suo dire, è responsabile l'attuale amministrazione,
evidentemente - aggiungiamo noi - colpevole di non essere
allineata politicamente alla Giunta Fedriga. Gravi fatti
criminali si sono verificati dall'inizio dell'anno in diversi
luoghi della regione, in particolare a Trieste e a Pordenone,
eppure nulla ha detto in merito il vicepresidente". Lo afferma in
una nota il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg in
Consiglio regionale, Massimo Moretuzzo, alla richiesta in Aula,
tramite una interrogazione all'assessore Mario Anzil, di
chiarimenti sulla disparità di trattamento riservata alle città
del Friuli Venezia Giulia.
"Le recenti dichiarazioni del vicepresidente - commenta Moretuzzo
- sono assolutamente fuori luogo e indegne del ruolo che è
chiamato a ricoprire. Quelle odierne sono ancora più
sconcertanti. Come fa a dire 'a mio giudizio' la situazione di
Udine è fuori controllo? Come fa a invocare la 'liberazione della
città' da una Giunta comunale che ritiene responsabile delle
cause di insicurezza? Ha forse detto qualcosa della rissa davanti
al municipio di Pordenone, solo per citare l'ultimo fatto di
cronaca sulle rive del Noncello? Chi ricopre un ruolo come quello
di Anzil dovrebbe lavorare per sostenere tutte le comunità
regionali, non per 'liberare' le città da amministrazioni che
sono state democraticamente elette e che hanno il torto di non
essere della sua stessa parte politica".
"I massimi vertici dell'amministrazione Fedriga non perdono
l'occasione per dimostrare uno scarso senso del proprio ruolo
istituzionale e scadono nella più becera polemica politica. Bene
farebbe, il vicepresidente della Regione, a impegnarsi seriamente
per affrontare i problemi e quelli sulla sicurezza necessitano di
risposte immediate e decise a tutti i livelli, non per
alimentarli con dichiarazioni irresponsabili che condizionano
l'opinione pubblica. Il senso di responsabilità - chiude
l'autonomista - dovrebbe determinare atteggiamenti cauti, vale
anche per chi governa Roma da 3 anni e la Regione da 7 e mezzo,
così come il principio, sacrosanto, di lealtà istituzionale
dovrebbe escludere le strumentalizzazioni politiche".
ACON/COM/rcm