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LAVORO. PELLEGRINO (AVS): SÌ DDL 59 MA ATTENZIONE A DERIVA PATRIARCALE

28.10.2025
16:04
(ACON) Trieste, 28 ott - "Il disegno di legge 59 nasce con ambizioni importanti, ma presenta ancora troppe zone grigie. Il nostro voto di astensione in Commissione è stato un atto di responsabilità e di fiducia: ci auguriamo che in Aula vengano accolte le proposte migliorative che abbiamo avanzato". Così, in una nota, la consigliera regionale Serena Pellegrino di Alleanza Verdi e Sinistra, a margine della discussione del ddl in materia di innovazione sociale per lo sviluppo e l'attrattività del territorio.

"La nostra regione sta vivendo una crisi demografica e sociale profonda - afferma ancora Pellegrino -, segnata da precarietà, salari fermi e difficoltà nel reperire personale qualificato. In questo contesto, serve una svolta. L'innovazione sociale non può restare uno slogan, ma deve diventare un vero metodo di governo, capace di tenere insieme sviluppo, equità e diritti. Per questo abbiamo proposto che ogni contributo regionale sia legato al rispetto dei contratti collettivi, alla parità di genere e alla stabilità occupazionale. È una questione di coerenza: le risorse pubbliche devono promuovere buone pratiche, non alimentare precarietà". Sul tema del lavoro, la consigliera aggiunge: "Il progetto di Confindustria Alto Adriatico per formare manodopera in Paesi del Sud globale da impiegare nelle nostre imprese è una visione che consideriamo miope e ingiusta: non si può pensare di risolvere le carenze di personale, delegando alle aziende progetti di immigrazione. Servono politiche che valorizzino le competenze locali e, allo stesso tempo, promuovano cooperazione e scambi paritari, non nuove forme di neocolonialismo del lavoro". L'esponente di Avs esprime, poi, "preoccupazione per la progressiva privatizzazione dei consultori familiari e per la scelta della Giunta di legare il ruolo della donna soprattutto alla maternità. Sostenere le madri è giusto, ma la libertà di scelta e l'autonomia di tutte le donne devono restare al centro delle politiche regionali. Parità significa superare i ruoli tradizionali, non riaffermarli". E conclude: "L'attrattività di un territorio non si misura solo con le campagne di marketing, ma con la qualità della vita, dei servizi e del lavoro. Se vogliamo essere una regione attrattiva dobbiamo prima essere una regione giusta". ACON/COM/rcm



  • Serena Pellegrino (Avs)
    Serena Pellegrino (Avs)