ANTIMAFIA. ZANIN A INCONTRO UD: FONDI PNRR FANNO GOLA, ALZARE GUARDIA
+++Proposta coordinamento europeo sarà illustrata a Calre+++
(ACON) Udine, 17 feb - "Il coordinamento è l'arma vincente
nella guerra alle mafie e dobbiamo cercare di estenderlo anche a
livello europeo. Specie ora che sono in arrivo i fondi del Pnrr,
indirizzati in settori come le costruzioni e le infrastrutture
che da sempre fanno gola alla criminalità organizzata". È questo
l'appello lanciato oggi dal presidente del Consiglio regionale,
Piero Mauro Zanin, nel corso dell'incontro organizzato a Udine
dall'Osservatorio antimafia Fvg.
L'organismo presieduto da Michele Penta ha dialogato in
videoconferenza con Carmine Cicala, presidente del Coordinamento
delle commissioni e degli osservatori sulla criminalità
organizzata e leader del Consiglio regionale della Basilicata, e
con Monica Forte, vicepresidente dello stesso coordinamento e
presidente della commissione speciale antimafia della Lombardia.
I due esperti hanno risposto alle domande di Eleonora Carpenè e
Luisa Pizzol, le studentesse che stanno svolgendo un tirocinio
all'Osservatorio Fvg, approfondendo i temi sul tavolo del
coordinamento nazionale, dagli schemi di proposta di legge sui
beni confiscati alle mafie e sull'istituzione degli Osservatori
alla proposta di modifica del codice degli appalti, fino
all'approvazione del progetto Liberi di scegliere che si occupa
dei minori nelle famiglie mafiose.
"In questo momento - ha spiegato Zanin nel corso del dibattito -
dobbiamo fare molta attenzione ai fondi del Pnrr, perché le
risorse destinate a investimenti e imprese attirano da sempre
l'attenzione delle organizzazioni criminali. Le mafie hanno il
duplice obiettivo di immettere nel sistema il denaro di
provenienza illecita e di entrare nell'economia reale, con il
rischio di creare un dumping pericoloso per la parte sana del
tessuto produttivo".
Per fronteggiare questi rischi il presidente auspica un
coordinamento non solo nazionale, e si propone di parlarne in
seno alla Conferenza delle assemblee legislative europee (Calre):
"A livello europeo lo strumento più importante - ha ricordato
Zanin - è il regolamento Ue del 2018 sulla confisca: prevede che
il provvedimento della magistratura di un Paese abbia effetti
diretti sul bene confiscato anche se il malavitoso non risiede in
quel Paese, e rende dunque la vita difficile a chi voglia mettere
in sicurezza il suo tesoro in un Paese straniero. E non
dimentichiamo che il problema riguarda tutti gli Stati: la
'ndrangheta ad esempio ha forti interessi in Germania e nei Paesi
del nord".
Durante il dibattito organizzato nella sede regionale di via
Prefettura a Udine è emerso anche il problema dell'assenza di
corsi universitari, nell'ambito delle facoltà di Giurisprudenza,
che approfondiscano le dinamiche della criminalità organizzata.
Se ne è parlato con i delegati dei due atenei regionali, Natalina
Folla per Trieste e Alessia Ottavia Cozzi per Udine, partner del
progetto di tirocinio con l'Osservatorio antimafia. Entrambe le
docenti hanno auspicato che si possa colmare questa lacuna,
immaginando il Friuli Venezia Giulia come una sorta di
laboratorio per nuove iniziative formative e culturali.
ACON/FA-fc