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CAPORALATO. CONVEGNO ORA: I TECNICI. DE NICOLO: LEGISLATORI DISATTENTI

07.12.2023
15:32
Il procuratore "dichiaratamente polemico". Gli interventi di sindaci, giuristi, Forze dell'Ordine e sindacati

(ACON) Trieste, 7 dic - Dalle Forze dell'Ordine agli esperti di diritto, dalla Procura ai sindacati, dai sindaci alle consigliere di parità. Il convegno organizzato dall'Osservatorio regionale antimafia (Ora Fvg) a Trieste ha messo in campo una squadra di esperti in grado di fornire osservazioni e valutazioni sul fenomeno del caporalato da punti di vista molto diversi.

Ad accendere simbolicamente la miccia della discussione, ospitata nell'aula del Consiglio regionale e moderata dal presidente di Ora, Enrico Sbriglia, è stato il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, con un intervento da lui stesso definito "dichiaratamente polemico". De Nicolo ha fatto notare che i reati attinenti all'articolo 603-bis del codice penale, quelli oggetto del convegno, non sono di competenza della Procura distrettuale di Trieste, che pure si occupa di criminalità organizzata e disporrebbe di maggiori mezzi per affrontarli in un'ottica di sistema.

"Il problema - ha spiegato - è che la legge non lo prevede. Dunque in questo caso viene meno l'idea di Giovanni Falcone di concentrare su 26 Procure italiane le indagini nelle materie più difficili. Ma purtroppo il legislatore è attento solo alla cronaca spicciola, solo a quel che è successo ieri". Da qui l'appello "a inserire il 603-bis tra i reati-spia di fenomeni associativi", come pure l'invito alle Forze dell'Ordine "a immaginare dentro il 603-bis un'altra fattispecie, quella dell'ingresso clandestino di lavoratori extracomunitari" che invece rientra nelle competenze delle Procure distrettuali.

Altrettanto schietta l'analisi di Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, che ha contestato apertamente "l'utilizzo di manodopera dai Paesi più poveri, in particolare dal Bangladesh, nell'ambito dei cantieri. Spesso le carte sono a posto, ma chi abita a Monfalcone vede persone fuori dai cancelli, in attesa di poter entrare, e questo fa sorgere dei dubbi". Si tratta di un sistema di reclutamento "che evidentemente conviene dal punto di vista economico, ma non è certo questa la strada da percorrere per valorizzare il lavoro. E mi sembra che il gioco di squadra, invocato da tutti, faccia acqua da molte parti".

Altri tre sindaci hanno raccontato l'esperienza dei loro territori. Amedeo Pascolo, da Venzone, è convinto che "quando la rete si interfaccia con il lavoratore non solo su orientamento e conoscenza-competenze, ma anche sui suoi progetti di vita, i successi sono maggiori". Giovanni Gargano, da Castelfranco Emilia "patria del tortellino emiliano" come ha voluto ricordare, ha invece raccontato, anche tramite l'ausilio di un video, l'esperienza di carcere aperto, per concludere che "dove c'è lavoro c'è dignità, e dove c'è dignità c'è la possibilità di recuperare le persone". Incisivo anche l'intervento, in videocollegamento, del sindaco di Gorizia. "Bisogna dare alle aziende garanzie nel reclutamento delle persone, anche all'estero - ha auspicato Rodolfo Ziberna - per isolare chi non rispetta la legge. In Italia siamo scesi sotto i 400mila nuovi nati all'anno, con i soli italiani non saremo in grado di assicurare alle imprese le competenze di cui hanno bisogno".

Gli aspetti più propriamente giuridici della tutela del lavoro sono stati esaminati da uno dei massimi esperti italiani, Domenico Garofalo, professore di diritto all'Università di Bari. Garofalo ha ricordato la complessità della materia individuando "il vero problema nel sottosalario" e facendo riferimento anche a contratti collettivi nazionali che prevedono compensi da 5,50 euro all'ora, come quello dei servizi di vigilanza privati. "Un accordo peraltro firmato da Cgil, Cisl e Uil", ha osservato polemicamente il docente, che individua nell'imperfetto funzionamento dei servizi pubblici per l'impiego il tema centrale. "Intermediazione e caporalato - ha concluso Garofalo - sono l'alternativa illegale al cattivo funzionamento dei Centri per l'impiego".

Al docente hanno replicato due esponenti sindacali, Massimo Marega della Fillea Cgil e Luciano Bordin della Cisl Fvg, ricordandogli "che i contratti si firmano in due e a volte non è facile siglare accordi felici, ma in caso contrario si rischia di andare sulla strada del lavoro nero". Gli esponenti sindacali hanno ricordato anche il buon accordo siglato di recente a Roma con il commissario straordinario del Giubileo, "che vieta il subappalto a cascata e andrebbe preso a modello".

Il comandante provinciale della Guardia di finanza di Pordenone, Davide Cardia, e il responsabile dell'ispettorato territoriale del lavoro per Trieste e Gorizia, Pierpaolo Guaglione, hanno parlato dei problemi "sul campo". Cardia ha raccontato l'accelerazione del lavoro dei finanzieri, "con interventi massivi a partire dal 2022" che hanno portato nell'anno che si sta concludendo a far emergere in Fvg 420 lavoratori in nero, 197 lavoratori irregolari e ben 241 aziende da sanzionare. Guaglione ha ricordato il caso eclatante di caporalato in agricoltura emerso in febbraio a Gorizia, dove caporali moldavi e romeni reclutavano lavoratori sottopagati, che tenevano di fatto segregati.

Indagato anche il versante della parità di genere, grazie agli interventi della consigliera di parità Anna Limpido e al messaggio fatto giungere in aula da Dusy Marcolin, presidente della Commissione regionale pari opportunità. "Solo di recente - ha detto Limpido - il legislatore è approdato anche a una lettura di genere del fenomeno", mentre Marcolin, ricordando il caso della bracciante pugliese Paola Clemente morta sotto il sole cocente per un lavoro da 2 euro all'ora, biasima "un sistema che ancora non favorisce la parità tra uomo e donna". Il coordinatore nazionale di "Avviso pubblico", Pierpaolo Romani, da parte sua ha messo in evidenza il lavoro dell'associazione, che ha prodotto di recente il volume "Sfruttamento e caporalato in Italia".

A conclusione del convegno, il presidente Sbriglia ha reso noto che gli atti dell'assise, che conterranno anche le relazioni del presidente di Altragricoltura Tano Malannino e di Antonio Paoletti della Cciaa Ts-Go oggi assenti, verranno inviati a tutte le sedi istituzionali nazionali in modo da alimentare ancora il confronto e il dibattito sul tema del caporalato. ACON/FA



Enrico Sbriglia, presidente di Ora (a sinistra) accanto al procuratore distrettuale di Trieste, Antonio De Nicolo
Il videointervento di Rodolfo Ziberna, sindaco di Gorizia
Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone
Amedeo Pascolo, sindaco di Venzone
Massimo Marega della Fillea-Cgil
La consigliera di parità Anna Limpido
Domenico Garofalo, esperto di diritto del lavoro
Luciano Bordin della Cisl Fvg