ANTIMAFIA. CONVEGNO SU USURA/1. APPELLO ALLE VITTIME: FATE DENUNCIA
Osservatorio regionale convoca esperti in aula Cr. Diego
Bernardis: rafforzare contrasto. Antonello Aurigemma: prevenzione
fondamentale.
(ACON) Trieste, 29 nov - In Friuli Venezia Giulia le denunce di
usura sono pochissime. Significa che va tutto bene? Non
necessariamente. "La nostra preoccupazione è che in realtà le
vittime esistano ma non abbiano il coraggio di chiedere aiuto
perché se ne vergognano. Vogliamo allora convincere chi si trova
in difficoltà ad avere fiducia nella legge e negli organismi
dello Stato". Chi denuncia può infatti accedere al Fondo di
solidarietà nazionale e ottenere legalmente denaro da restituire
in dieci anni. E nessuna vittima di usura in Italia ha mai subìto
ritorsioni dopo la denuncia.
È proprio questo, nella sintesi della presidente
dell'Osservatorio regionale antimafia, Barbara Clama, l'obiettivo
del convegno nell'aula del Consiglio regionale, con le relazioni
di esperti a livello nazionale e locale.
"L'usura - ha osservato il consigliere regionale Diego Bernardis,
chiamato a sostituire nelle vesti di padrone di casa il
convalescente presidente dell'Aula, Mauro Bordin - è una ferita
dolorosa nel tessuto sociale del nostro Paese e lascia dietro a
sé isolamento e disperazione. Pandemia e difficoltà economiche
hanno aggravato il fenomeno, offrendo terreno fertile a chi
sfrutta le difficoltà altrui, spesso con il sostegno della
criminalità organizzata".
Nel ringraziare l'Osservatorio regionale "per l'instancabile
lavoro di sensibilizzazione e prevenzione", Bernardis ha quindi
auspicato il rafforzamento "degli strumenti di contrasto
all'usura, per supportare le vittime, convincerle a denunciare e
a sentirsi protette. Come Consiglio regionale - ha concluso -
siamo impegnati a rafforzare il tessuto economico locale ma anche
a incrementare la dimensione dell'educazione e della
consapevolezza, promuovendo la cultura della legalità".
Impegno ribadito anche dall'assessore regionale Pierpaolo
Roberti, che ha annunciato "un'iniziativa importante nel prossimo
mese di maggio, uno spettacolo teatrale su mafia e mondo
parallelo". "Siamo un territorio - ha osservato Roberti - in cui
questi fenomeni non sono così frequenti, ma proprio per questo
dobbiamo tenere altissima l'attenzione".
Del ruolo delle Regioni ha parlato anche Antonello Aurigemma,
presidente del Cr del Lazio e coordinatore della Conferenza delle
assemblee legislative italiane, ricordando in collegamento da
remoto "la necessità della prevenzione e lo stretto rapporto con
categorie e associazioni, con l'obiettivo di non far sentire sole
le vittime dell'usura".
Molti i temi toccati da Pietro Signoriello, prefetto di Trieste e
commissario di governo della Regione Fvg. Nel ribadire che "a
Trieste non ci sono segni specifici di una presenza rilevante e
diffusa del fenomeno usura", Signoriello ha osservato per contro
che questo reato "non viene facilmente alla luce in quanto si
basa su un concorso di volontà tra chi presta e chi acquisisce il
denaro". E che all'usura spesso si accompagnano altri reati come
minacce e percosse.
Le prefetture in ogni caso sono costantemente all'erta. "Facciamo
controlli sulle società - ha sottolineato Signoriello - per
individuare le situazioni in cui compare un socio occulto che dà
aiuto e introduce capitali. E ci avvaliamo della specifica
competenza della Guardia di Finanza con le Sos, le segnalazioni
di operazioni sospette per l'anti-riciclaggio, un patrimonio
informativo di grande valore. Teniamo inoltre monitorato il mondo
che ruota attorno alle case da gioco in Slovenia e Croazia, dove
imprenditori dediti al gioco d'azzardo potrebbero incappare in
dinamiche che interessano i gruppi criminali. L'importante - ha
concluso il prefetto - è conoscere bene la realtà territoriale,
anche con l'aiuto delle associazioni di categoria".
Ampia anche la relazione, da remoto, della presidente della
commissione parlamentare Antimafia, Chiara Colosimo. Che ha ben
inquadrato il sentimento tipico della vittima dell'usura, "la
vergogna per quello che fa. E più la vittima si vergogna, meglio
è garantita l'impunità di chi presta a usura". Un fenomeno che
dunque ha caratteristiche molto diverse da quello del pizzo, che
prende di mira "imprenditori sani, la cui attività deve rimanere
in piedi perché per le mafie diventa una gallina dalle uova
d'oro".
La presidente Colosimo ha insistito sugli strumenti che la legge
nazionale del 1996 mette a disposizione delle vittime dell'usura,
sottolineando l'importanza del Fondo di solidarietà nazionale,
senza per questo nascondersi "alcune criticità da affrontare, a
partire dal basso numero di denunce, al sud come al nord. E la
legge prevede che si può dare aiuto solo quando c'è la denuncia,
la denuncia è sempre necessaria".
ACON/FA-fc