LAVORO. NOVELLI (FI): NON LIMITARSI A IMPORTARE MANODOPERA DA ESTERO
(ACON) Trieste, 5 giu - "Quando si aprono nuove opportunità
professionali, parte il solito ritornello: c'è il lavoro, mancano
i profili richiesti sul territorio, quindi si punta sugli
immigrati. Si tratta di una storiella inaccettabile: le
istituzioni, a ogni livello, hanno le possibilità e il dovere
morale di creare percorsi formativi mirati e specialistici, non
possiamo limitarci a importare la manodopera dall'estero. Se il
centrodestra vince le elezioni, a qualsiasi livello, non può
assecondare certe narrazioni della sinistra. Non basta propalare
lo slogan "prima gli italiani" in campagna elettorale, dobbiamo
essere conseguenti quando governiamo. Il Friuli Venezia Giulia,
in questo senso, investe con convinzione e risorse per dare
risposte in loco".
Così in una nota Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza
Italia, nel sottolineare che "iniziano a fiorire le prime teorie
discutibili anche sul Pnrr: dire che certi progetti non potranno
essere attuati perché mancano migranti significa denunciare un
gap strutturale del nostro sistema formativo. Sarebbe opportuno
intervenire sulla causa, ovvero sulla formazione, non
sull'effetto, che non è altro che il naturale approdo della
mancanza di offerta formativa".
"Dobbiamo porci - aggiunge il consigliere forzista - il tema
dell'invecchiamento della popolazione lavorativa, con la
consapevolezza che la transizione energetica ed ecologica può
generare molti posti di lavoro. Se il Pnrr può creare 375mila
nuovi occupati e dare all'edilizia un ruolo trainante, le
istituzioni devono intercettare queste possibilità e muoversi di
conseguenza. Una simile opportunità di crescita deve essere colta
mettendo assieme sviluppo sostenibile e nuovi posti di lavoro. Il
Fvg ha risposto presente, con un'offerta di formazione
professionale per quasi 4mila e 400 studenti e un programma
regionale da 28 milioni di euro".
Novelli chiude: "Gli eventuali nuovi ingressi devono
semplicemente coprire le quote rispetto alle quali siamo
realmente impossibilitati a intervenire. Resta il fatto che la
parola chiave è programmazione: servono analisi approfondite, non
numeri buttati a caso, per capire, prevedere e governare certe
dinamiche. Aggiungo che resta il tema dei compensi: un
professionista deve essere pagato in modo equo. Altrimenti la
corsa al ribasso viene sempre vinta da chi arriva da oltre
confine".
ACON/COM/fa