FOTOVOLTAICO. OK AULA ART 1 E 2: ZONE COMMERCIALI FUORI DA AREE IDONEE
(ACON) Trieste, 25 feb - Un nuovo criterio di priorità per la
realizzazione di impianti a fonti rinnovabili sulle coperture
nelle aree industriali, artigianali, per servizi e logistica,
ovvero privilegiare l'utilizzo di strutture edificate. E poi,
accogliendo le osservazioni della Soprintendenza, la decisione di
sottrarre dal criterio di prevalenza dell'idoneità anche "i beni
dichiarati di notevole interesse pubblico" e i siti Unesco, con
la salvaguardia della fascia di rispetto per tutti questi beni
sensibili. Infine, una precisazione sulle procedure da adottare
in caso di impianti che ricadono solo parzialmente in aree
idonee: in questi casi varrà il regime previsto per le aree non
idonee.
Sono le variazioni apportate al ddl 38 da un emendamento di
Giunta illustrato in aula dall'assessore Fabio Scoccimarro, e
rappresentano le principali novità nella fase di esame dei primi
due articoli del provvedimento, assieme alla proposta di Rosaria
Capozzi (M5S) che all'articolo 2 è riuscita a far passare
l'emendamento che esclude le aree commerciali dall'ambito delle
zone idonee, facendo notare che i decreti legislativi nazionali
non le prevedono e che si tratta di superfici "più vicine ai
centri abitati". Accolto anche il primo punto di un altro
emendamento di Capozzi, che riduce da 500 a 200 metri l'entità
della distanza tra impianti fotovoltaici nel caso di ampliamenti
con incremento dell'area occupata.
Via libera anche a una correzione richiesta da Giulia Massolino e
dal gruppo Patto-Civica che specifica la natura delle cave
nell'ambito delle aree idonee, e all'emendamento di Serena
Pellegrino (Avs) che precisa le caratteristiche delle Comunità
energetiche rinnovabili (Cer), che non possono costituire
l'attività commerciale e industriale principale di un'impresa.
Quanto all'articolo 1, la Maggioranza di Centrodestra ha avallato
solo un emendamento di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che
riformula il testo di legge per maggiore precisione linguistica.
Sono stati invece bocciati tutti gli altri emendamenti presentati
dai consiglieri di Opposizione, dalla proposta di Francesco
Martines (Pd) di rendere di fatto vietate le zone non idonee
all'idea di Honsell di sopprimere un comma relativo ad aree
idonee e non idonee, dall'intento di Pellegrino di "correggere
l'effetto domino delle aree idonee sulle zone circostanti" a
numerose altre proposte avanzate da Capozzi.
Semaforo rosso anche per gli emendamenti di Marko Pisani (Ssk) e
dei dem Diego Moretti, Andrea Carli e Massimiliano Pozzo, con
quest'ultimo che ha lamentato "le mancate risposte da parte della
Giunta rispetto al tema degli impianti a biometano", invitando a
osservare da vicino cosa avviene sul territorio.
I primi due articoli del ddl 38 sono stati approvati a
maggioranza grazie al sì compatto dei consiglieri di Centrodestra.
ACON/FA-fc