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FOTOVOLTAICO. OK AULA ART 1 E 2: ZONE COMMERCIALI FUORI DA AREE IDONEE

25.02.2025
18:52
(ACON) Trieste, 25 feb - Un nuovo criterio di priorità per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili sulle coperture nelle aree industriali, artigianali, per servizi e logistica, ovvero privilegiare l'utilizzo di strutture edificate. E poi, accogliendo le osservazioni della Soprintendenza, la decisione di sottrarre dal criterio di prevalenza dell'idoneità anche "i beni dichiarati di notevole interesse pubblico" e i siti Unesco, con la salvaguardia della fascia di rispetto per tutti questi beni sensibili. Infine, una precisazione sulle procedure da adottare in caso di impianti che ricadono solo parzialmente in aree idonee: in questi casi varrà il regime previsto per le aree non idonee.

Sono le variazioni apportate al ddl 38 da un emendamento di Giunta illustrato in aula dall'assessore Fabio Scoccimarro, e rappresentano le principali novità nella fase di esame dei primi due articoli del provvedimento, assieme alla proposta di Rosaria Capozzi (M5S) che all'articolo 2 è riuscita a far passare l'emendamento che esclude le aree commerciali dall'ambito delle zone idonee, facendo notare che i decreti legislativi nazionali non le prevedono e che si tratta di superfici "più vicine ai centri abitati". Accolto anche il primo punto di un altro emendamento di Capozzi, che riduce da 500 a 200 metri l'entità della distanza tra impianti fotovoltaici nel caso di ampliamenti con incremento dell'area occupata.

Via libera anche a una correzione richiesta da Giulia Massolino e dal gruppo Patto-Civica che specifica la natura delle cave nell'ambito delle aree idonee, e all'emendamento di Serena Pellegrino (Avs) che precisa le caratteristiche delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer), che non possono costituire l'attività commerciale e industriale principale di un'impresa. Quanto all'articolo 1, la Maggioranza di Centrodestra ha avallato solo un emendamento di Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) che riformula il testo di legge per maggiore precisione linguistica. Sono stati invece bocciati tutti gli altri emendamenti presentati dai consiglieri di Opposizione, dalla proposta di Francesco Martines (Pd) di rendere di fatto vietate le zone non idonee all'idea di Honsell di sopprimere un comma relativo ad aree idonee e non idonee, dall'intento di Pellegrino di "correggere l'effetto domino delle aree idonee sulle zone circostanti" a numerose altre proposte avanzate da Capozzi.

Semaforo rosso anche per gli emendamenti di Marko Pisani (Ssk) e dei dem Diego Moretti, Andrea Carli e Massimiliano Pozzo, con quest'ultimo che ha lamentato "le mancate risposte da parte della Giunta rispetto al tema degli impianti a biometano", invitando a osservare da vicino cosa avviene sul territorio.

I primi due articoli del ddl 38 sono stati approvati a maggioranza grazie al sì compatto dei consiglieri di Centrodestra. ACON/FA-fc



  • L'Aula nel corso dei lavori
    L'Aula nel corso dei lavori
  • Andrea Carli (Pd) a colloquio con i colleghi di gruppo Francesco Martines e Massimiliano Pozzo
    Andrea Carli (Pd) a colloquio con i colleghi di gruppo Francesco Martines e Massimiliano Pozzo
  • Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
    Giulia Massolino (Patto per l'Autonomia-Civica Fvg)
  • Rosaria Capozzi (M5S)
    Rosaria Capozzi (M5S)
  • L'assessore Fabio Scoccimarro e, in alto, il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin
    L'assessore Fabio Scoccimarro e, in alto, il presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin
  • Igor Treleani (FdI) e i banchi del Centrodestra
    Igor Treleani (FdI) e i banchi del Centrodestra
  • Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e, accanto a lui, Serena Pellegrino (Avs)
    Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) e, accanto a lui, Serena Pellegrino (Avs)
  • Marko Pisani (Ssk)
    Marko Pisani (Ssk)