FOTOVOLTAICO. MASSOLINO-MORETUZZO (PAT-CIV): C'È ANCORA MOLTO DA FARE
(ACON) Trieste, 26 feb - "Non possiamo esprimere soddisfazione
in merito all'esito della legge regionale sulle aree idonee, dato
che praticamente nessuna delle nostre proposte è stata presa in
considerazione. Tuttavia abbiamo scelto di astenerci come atto di
responsabilità, in considerazione della necessità di procedere a
normare con urgenza oltre che del grande lavoro fatto dagli
uffici su un tema così tecnico, delicato e complesso,
confezionando una legge nei pochi spazi concessi dalla confusa
normativa italiana". Lo afferma in una nota Giulia Massolino,
consigliera regionale del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg, in
merito al disegno di legge 38, di cui era relatrice per l'Aula.
"Gli obiettivi del Green Deal sono ambiziosi - ammette ancora la
Massolino - ma ci chiedono, correttamente, di accelerare la
conversione energetica: la crisi climatica non attende i tempi
della politica e ci sta già mostrando la sua faccia più dura.
Naturalmente la transizione deve essere giusta dal punto di vista
sociale oltre che ambientale, e in questo il governo del
territorio è fondamentale".
Nel dibattito in Aula è intervenuto anche il capogruppo, Massimo
Moretuzzo, che dichiara: "Se è vero che i vincoli imposti dalla
normativa italiana sono stringenti, è altrettanto vero che in 7
anni di governo il centrodestra non ha fatto nulla per ampliare
le competenze della Regione nel campo dell'energia e del governo
del territorio. Questa inerzia ha determinato la situazione in
cui ci troviamo oggi".
"Nella nostra visione - prosegue la collega -, la Regione
dovrebbe avere un ruolo proattivo nell'indirizzare gli
investimenti sulle superfici già impermeabilizzate, che di per sé
basterebbero a coprire i fabbisogni regionali, tema su cui
abbiamo presentato un ordine del giorno che è stato accolto. Al
contempo, è necessario garantire che gli impianti piccoli e
diffusi e le comunità energetiche (Cer) possano trovare
sufficiente disponibilità di potenza nelle cabine: dopo tanta
attesa e grande fatica, le Cer devono decollare e non possono
trovare ostacoli infrastrutturali".
Allo stesso, per l'autonomista "le compensazioni devono essere
aumentate, bisogna prevedere anche la cessione di energia appunto
per le Cer e la partecipazione della cittadinanza garantita anche
attraverso la compartecipazione al progetto. Infine, riteniamo
che si debba insistere per obbligare la coltivazione dei terreni
sottostanti, oltre che garantire l'attraversamento delle aree in
caso di transumanza, così come proteggere le foreste incluse
nelle aree di wilderness (questo tra i pochissimi punti accolto
dalla Maggioranza). Auspichiamo che queste proposte possano
essere tenute da conto dalla maggioranza nei prossimi mesi,
quando l'Aula sarà chiamata di nuovo ad affrontare il tema".
ACON/COM/rcm