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SLOVENO/3. QUARTA CONFERENZA: ACCORDI DI OGGI E PROGETTI PER DOMANI

16.05.2025
18:41
(ACON) Trieste, 16 mag - A passarsi il microfono da remoto intervenendo alla Quarta conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena sono stati Urban Kodric, Segretario di Stato presso il ministero dell'Università, Scienze e Innovazione della Slovenia, la direttrice del Centro informazioni mobilità equivalenze accademiche (Cimea), Chiara Finocchietti, e la referente per l'informazione universitaria Alto-Adige, Cristina Pellini.

Da giurista, Kodric ha ammesso che la Slovenia "non può influenzare le norme di un altro Paese, in questo caso l'Italia, per il riconoscimento dei titoli di studio, ma riteniamo importante trattare la questione per cercare di eliminare le barriere e aiutare chi ha conseguito una laurea in Slovenia a trovare lavoro oltre confine. Chiedere ulteriori esami e verifiche mette in dubbio le qualifiche acquisite, mentre con un riconoscimento pieno questo aspetto sarebbe superato. Inoltre c'è il problema, comune, dell'aggiornamento dell'elenco dei corsi di studio accordati bilateralmente, accordo che è entrato in vigore ancora con l'ex Jugoslavia". Kodric ha quindi citato quanto in vigore tra Slovenia e Austria che si potrebbe replicare con l'Italia, ma ha anche ammesso che "per alcune professioni i datori potrebbero comunque richiedere delle integrazioni, perché si sa che è il mercato del lavoro a dettare le regole".

Chiara Finocchietti ha detto degli strumenti per il riconoscimento di titoli di studio accademici, "tema importante a livello internazionale". Tantissime le procedure esistenti e gli strumenti informativi, ha fatto sapere, come quelli raccolti nei siti Internet dei 57 Paesi che si ritrovano nella rete Naric di cui fa parte anche Cimea, pubblicati e messi a disposizione dei cittadini per una totale trasparenza. Non ultimo, per la Finocchietti è importante l'aspetto della digitalizzazione dei titoli.

Cristina Pellini ha parlato in particolare "dell'accordo Italia/Austria, ormai settantennale, sulla garanzia delle minoranze tedesca e ladina nella provincia di Bolzano di potersi esprimere nella propria madrelingua", spiegando che i riconoscimenti di equivalenza sono di competenza non governativa ma delle Università, passando poi all'aspetto delle novità come il riconoscimento delle lauree triennali e fornendo dati e modalità sui riconoscimenti automatici dei titoli tra i due Paesi. "La fuga dei cervelli - ha concluso - esiste anche in Alto-Adige, ma agevolare i ragazzi a poter conseguire il proprio percorso di studi in serenità anche fuori il proprio Paese la contiene".

Il dibattito che è seguito ha trovato tutti d'accordo sull'importanza dello studio bilingue e ha, di conseguenza, visto gli intervenuti chiedersi cosa impedisca di proseguire nel percorso dei riconoscimenti; perché l'accordo tra università, siglato nel 2001 tra Trieste, Udine, Maribor e Lubiana, sulla formazione in Italia dei docenti di lingua madre slovena rimanga lettera morta; portare i due Governi ad interagire e a riprendere in mano l'accordo bilaterale firmato ancora con l'ex Jugoslavia; espandere l'esempio, ora limitato al corso di Matematica, della doppia laurea che esiste tra Trieste e Lubiana.

E se la senatrice Tatjana Rojic ha reso noto di essere fautrice di due proposte, una per il riconoscimento automatico delle lauree conseguite in Unione europea nei concorsi pubblici, una per degli accordi bilaterali a favore delle minoranze storiche, il sindaco di Doberdò del Lago/Doberdob, Petr Ferfoglia, è tornato a spronare la Regione Fvg a non demandare tutto al Governo, ma agire forte della propria autonomia e accogliere le istanze sollevate dalle minoranze linguistiche, in particolare per quanto attiene la partecipazione ai concorsi pubblici.

Dagli studenti di minoranza slovena in Italia e in Austria, l'evidenza di diversi ostacoli e il timore di non sapere cosa accadrà al loro rientro, ecco allora la proposta di poter concludere il loro piano di studi accademici per l'insegnamento a Capodistria, ciò darebbe un impulso ai giovani nel trovare lavoro in Slovenia.

A chiudere l'appuntamento, il consigliere regionale Marko Pisani, che ha ripercorso alcuni passi della Conferenza, si è augurato la costituzione di un Gect che ci colleghi alla valle dell'Isonzo e ha fatto sapere che l'assessore regionale Pierpaolo Roberti gli ha confermato che presto sarà organizzata anche un'assemblea congiunta delle tre minoranze linguistiche del Fvg.

3 - fine ACON/RCM



  • La seduta della Quarta conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena
    La seduta della Quarta conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena
  • I moderatori della Conferenza: Jadranka Cergol e, a destra, il consigliere regionale Marko Pisani
    I moderatori della Conferenza: Jadranka Cergol e, a destra, il consigliere regionale Marko Pisani
  • Alcuni degli intervenuti, tra cui, in primo piano, la senatrice Tatjana Rojic
    Alcuni degli intervenuti, tra cui, in primo piano, la senatrice Tatjana Rojic
  • La seduta della Quarta conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena
    La seduta della Quarta conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena