MINORANZE. MORETUZZO (PAT-CIV): RIMOSSI CARTELLI TRILINGUI DA RFI
(ACON) Trieste, 4 lug - "Con quale criterio sono stati rimossi
i cartelli trilingui dalla stazione ferroviaria di Cividale del
Friuli?". A chiederlo in una interrogazione alla Giunta regionale
è il capogruppo del Patto per l'Autonomia-Civica Fvg in Consiglio
regionale, Massimo Moretuzzo, che si dice "fortemente critico su
una scelta che rappresenta un passo indietro nel riconoscimento
dei diritti delle minoranze linguistiche".
Una scelta "profondamente sbagliata - dice Moretuzzo - che non
tiene conto del carattere plurilingue e pluriculturale della
nostra regione, e neppure del valore aggiunto delle lingue
minorizzate nello sviluppo del turismo e nella valorizzazione del
patrimonio culturale e ambientale. Eppure dieci anni fa questi
elementi erano stati posti alla base del protocollo di intesa tra
Ferrovie Udine-Cividale (Fuc) e Agenzia regionale per la lingua
friulana/Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane (Arlef) che aveva
previsto, tra le altre azioni, la collocazione della
cartellonistica trilingue, rispondendo alle raccomandazioni del
Consiglio d'Europa alle Regioni, in particolare con la
Risoluzione 301/2010".
"Di recente, la svolta: i cartelli trilingui
italiano-friulano-sloveno sono stati sostituiti da altri
esclusivamente in italiano, che non riportano più neppure il
riferimento del Friuli accanto al nome della località. La
rimozione è avvenuta nell'ambito dei lavori di rifacimento della
linea ferroviaria Udine-Cividale del Friuli a cura di Rete
ferroviaria italiana del gruppo Ferrovie dello Stato, che è
subentrato a Fuc, impossibilitata per legge a gestire
infrastruttura e servizio", spiega ancora l'autonomista.
"Proprio Fuc aveva promosso con Arlef il progetto 'Il treno delle
lingue', che poneva il treno al centro di una diversa fruizione
della mobilità che è anche quella di promozione del territorio e
del suo patrimonio culturale. Il treno, che nel caso specifico
attraversa territori plurilingui - così ancora Moretuzzo -, è
dunque anche strumento di conoscenza del paesaggio, della
cultura, delle lingue, dell'identità dei luoghi attraversati
dalla ferrovia".
"Anziché farne un modello di buone pratiche per altri
concessionari di servizio, si scardina una azione intelligente di
promozione linguistica e marketing territoriale. La Regione, che
nelle recenti conferenze regionali sulle lingue minorizzate del
Friuli Venezia Giulia ne ha ribadito l'importanza e l'impegno per
la loro tutela, promozione e valorizzazione - osserva il
consigliere -, intervenga subito per il ripristino della
segnaletica plurilingue. Con GO!2025, che ha escluso friulano e
tedesco dai materiali promozionali per l'inaugurazione e dal
sito, abbiamo già perso una preziosa opportunità per far
conoscere la ricchezza e la complessità linguistica e culturale
della nostra terra. Non commettiamo sempre gli stessi errori".
ACON/COM/rcm