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ENERGIA. CAPOZZI (M5S): STUPITI DA ATTACCO NOVELLI SU SITI UNESCO

14.07.2025
09:44
(ACON) Trieste, 14 lug - "Apprendiamo con grande sorpresa che un emendamento da noi proposto, secondo il parere del consigliere regionale Roberto Novelli, non sarebbe stato ricevibile. Nello specifico, avevamo depositato tale richiesta al fine di rendere non idonee all'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili anche le aree che distano fino a 7 chilometri dai delicati beni culturali tutelati dall'Unesco".

La consigliera regionale Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) manifesta, in una nosta stampa, il suo stupore dopo aver appreso, attraverso gli organi di informazione, le affermazioni del rappresentante di Forza Italia, presidente della VI Commissione dell'Assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia.

"Il collega, al terzo mandato e già deputato della Repubblica, non spiega tuttavia - specifica l'esponente pentastellata - perché il nostro emendamento non fosse ricevibile. Tale omissione espressiva non costituisce certamente una novità, mentre rimaniamo curiosi soprattutto di ricevere da lui adeguate spiegazioni, rivolte in particolare ai cittadini, riguardo il fatto che esistano solo emendamenti ammissibili o inammissibili. Inoltre, se la mia istanza è stata comunque sottoposta alla procedura di voto significa che, secondo gli esperti dell'ufficio legislativo del Consiglio regionale, era invece ammissibile".

"Il concetto di non ricevibile - suggerisce Capozzi - riguarda perciò il suo giudizio politico su uno specifico emendamento. Le dichiarazioni di Novelli fanno così immediatamente e chiaramente comprendere che, per la Destra regionale, non sarebbe ricevibile e di conseguenza accettabile, definire un perimetro di 7 chilometri per tutelare i nostri beni culturali più importanti e preziosi".

"Prendiamo atto di ciò - sottolinea ancora la rappresentante del M5S - perché la stessa Destra al governo ha emanato, il 21 giugno 2024, un decreto ministeriale nel quale si dice esplicitamente che le Regioni possono individuare come non idonee le superfici e le aree che sono comprese nel perimetro degli altri beni sottoposti a tutela. Ciò anche ai sensi del decreto legislativo 42 del 22 gennaio 2004. Le Regioni hanno quindi facoltà di stabilire una fascia di rispetto dal perimetro dei beni sottoposti a tutela, fino a un massimo di 7 chilometri".

"Difficilmente otterremo le risposte auspicate. Tuttavia, invitiamo comunque il collega - conclude Capozzi - a non attribuire la qualifica di incompetenti ai dipendenti dell'ufficio legislativo del Consiglio. Soprattutto prima di aver letto con attenzione le norme che lo stesso Governo Meloni, invece, approva". ACON/COM/sm



  • Rosaria Capozzi (M5S)
    Rosaria Capozzi (M5S)