ENERGIA. CAPOZZI (M5S): TUTELA SITI UNESCO, NOVELLI APPROFONDISCA ITER
(ACON) Trieste, 14 lug - "Prendiamo atto delle capacità
predittive del collega Novelli che, quando il 26 febbraio scorso
bocciava l'emendamento tematico da noi presentato, sapeva già che
il successivo 13 maggio il Tar del Lazio avrebbe bacchettato le
norme varate dal competente ministro Gilberto Pichetto Fratin di
Forza Italia. Evidentemente, nemmeno a destra si fidano di chi ci
governa".
Lo evidenzia, in una nota stampa, la consigliera regionale
Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle), prendendo nuovamente la
parola sul delicato tema della definizione di aree non idonee
all'installazione di impianti per la produzione di energia da
fonti rinnovabili, anche per quelle che distano fino a 7
chilometri dai delicati beni culturali tutelati dall'Unesco.
"In ogni caso, il collega dimostra di non conoscere troppi
elementi dell'iter legislativo. Basti pensare - aggiunge
l'esponente pentastellata - che il Governo, per impugnare una
legge regionale, ha a sua disposizione un tempo massimo di 60
giorni dalla sua entrata in vigore. Quindi, non avrebbe potuto
aspettare che si pronunciasse il Tar un mese dopo tale scadenza".
"Pertanto, torniamo a ribadire che la norma sarebbe perfettamente
in vigore. E, anche nel caso in cui qualcun altro, e non il
Governo, avesse proposto ricorso contro la legge regionale, non
sarebbe certo bastata - sottolinea ancora Capozzi - una sentenza
del Tribunale amministrativo per renderla illegittima. Sarebbe
invece stata necessaria una sentenza della suprema Corte
costituzionale per dichiarare incostituzionale una norma".
"D'altronde, a Novelli e al Centrodestra dovrebbe essere servita
- sottolinea la rappresentante del M5S - la lezione legata alle
firme dei cittadini della Bassa friulana impresse sulla petizione
contro l'acciaieria prospettata in laguna, per capire che il Tar
non ha l'ultima parola. Pertanto, se il Consiglio regionale
avesse seguito le indicazioni del Governo, che gliene concedeva
la facoltà, avrebbe potuto stabilire un perimetro di non idoneità
fino a 7 chilometri dai siti Unesco, anche per la realizzazione
di parchi eolici".
"Ribadiamo quindi - conclude Capozzi - di essere stati i primi a
sostenere la competenza dei dipendenti dell'ufficio legislativo
della Regione Fvg che, a differenza di Novelli, non hanno
dichiarano inammissibile, né tantomeno irricevibile, il nostro
emendamento. Infatti, a insaputa di Novelli, è stato dichiarato
ammissibile e approvato dall'Aula un emendamento della Giunta che
ha individuato come non idonee per gli impianti Fer le aree che
distano meno di centro metri dai centri abitati. Esattamente
quello che, secondo il consigliere di Forza Italia, una norma
regionale non può prevedere".
ACON/COM/fa