ENERGIA. CAPOZZI (M5S): VALLI NATISONE UNITE PER STOP A PALE EOLICHE
(ACON) Trieste, 19 lug - "Centinaia e centinaia di persone,
equamente suddivise tra impegno civico e partecipazione sociale,
sono più che mai decise a difendere il proprio territorio da
cemento, asfalto e manufatti alti 200 metri. Non a caso, sono
risultati affollatissimi gli eventi informativi organizzati dai
cittadini e dai consiglieri comunali sul territorio delle Valli
del Natisone, finalizzati a illustrare un progetto che
comporterebbe la collocazione di quattro pale eoliche a pochi
chilometri soltanto dal patrimonio Unesco di Cividale del Friuli".
Lo rimarca, attraverso una nota stampa, la consigliera regionale
Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) con il rappresentante del
gruppo territoriale pentastellato di Udine ed ex consigliere
regionale, Cristian Sergo, prendendo nuovamente la parola sul
delicato tema ambientale per esprimere il loro "esplicito
apprezzamento nei confronti delle iniziative spontanee tematiche,
organizzate dal basso. In particolare, per quella archiviata ieri
sera - venerdì 18 luglio - nella sala consiliare di San Pietro al
Natisone".
"Continuiamo a ribadire l'assoluta necessità - aggiungono Capozzi
e Sergo, intervenuti all'appuntamento di San Pietro al Natisone -
che, prima ancora di arrivare alla valutazione degli impatti di
queste opere, sia necessario introdurre il dibattito pubblico
nella nostra legislazione. In mancanza di una norma da noi già
richiesta da anni, inoltre, rimaniamo altresì convinti che questi
eventi dovrebbero essere organizzati dai sindaci interessati, che
rappresentano tutti i cittadini del territorio".
"La nostra speranza - precisa la nota - è anche quella che la
Regione Friuli Venezia Giulia esprima un parere contrario alla
richiesta di non assoggettare a Valutazione di impatto ambientale
un progetto eolico che, persino a detta dei proponenti, pare non
possegga ancora un set completo di dati anemometrici (velocità
del vento) e che non rispetti le distanze dai beni culturali
tutelati dalla normativa nazionale, spesso del tutto ignorati da
tale pianificazione".
"Proprio per questo motivo le centinaia di persone che si sono
già mobilitate, insieme a tutte quelle pronte per unirsi alla
protesta, ritengono che la zona individuata sia da considerarsi
assolutamente non idonea a questa installazione così impattante",
conclude l'esponente di opposizione.
ACON/COM/mv