TAGLIAMENTO. MORETUZZO (PAT-CIV): DA GIUNTA CINQUE ANNI DI BUGIE
(ACON) Trieste, 17 set - "A marzo del 2021 l'assessore
Scoccimarro dichiarava che la presentazione del dossier per la
candidatura del Tagliamento a riserva Mab (Man and Biosphere)
dell'Unesco era imminente, spingendosi a dire che si intendeva
concludere l'iter di presentazione entro settembre 2022 e avere
risposta entro maggio 2023. Oggi, dopo 4 anni e mezzo,
l'assessore ha ammesso candidamente che il dossier per la
candidatura non è ancora stato completato e che il percorso deve
ricominciare da capo".
Lo afferma in una nota il capogruppo di Patto per
l'Autonomia-Civica Fvg Massimo Moretuzzo in merito alle
informazioni riportate oggi in Aula, in occasione della seduta
della IV Commissione consiliare, dall'assessore Scoccimarro in
risposta a un'interrogazione dello stesso consigliere presentata
oltre un anno fa. Forte preoccupazione è stata espressa anche
rispetto alle notizie di nuovi insediamenti turistici sulle aree
protette della laguna di Caorle e Bibione.
"Se qualcuno aveva ancora qualche dubbio - prosegue Moretuzzo -,
ora è evidente che la proposta di fare del Tagliamento una
Riserva Mab Unesco è una bufala, utilizzata dall'Amministrazione
Fedriga solo per cercare di tacitare la protesta di migliaia di
persone, associazioni, enti locali che nella passata legislatura
avevano aderito alla proposta di riconoscere il Tagliamento come
Patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco. Proposta che
rappresenta un riconoscimento decisamente più importante e che
avevamo presentato come mozione del Patto per l'Autonomia, salvo
poi vederla bocciata dalla Maggioranza in Consiglio regionale".
"È altrettanto evidente - afferma il consigliere regionale - che
non c'è mai stata da parte della Giunta Fedriga la volontà di
avviare un vero percorso di tutela e valorizzazione del fiume:
diversamente non si spiega come dopo 5 anni dal primo annuncio
sulla Riserva Mab non sia ancora stato fatto nulla, nonostante i
proclami lanciati in numerose occasioni pubbliche e gli impegni
assunti con gli amministratori locali".
"Viceversa - continua l'esponente di Opposizione -, in questi
anni abbiamo assistito a una serie di accelerazioni, in diversi
casi prontamente seguite da repentine smentite, rispetto a
progetti di cosiddetta messa in sicurezza che sembrano essere
molto lontani dal perseguimento degli obiettivi di riduzione del
rischio per le popolazioni rivierasche e della tutela di un fiume
straordinario".
"A questo scenario - spiega ancora Moretuzzo - si aggiungono le
notizie che sono arrivate in questi giorni dal Veneto con le
inquietanti ipotesi di progetti di nuovi insediamenti turistici,
con investimenti di 30 milioni di euro, nella laguna di Caorle e
Bibione, su un'area di 50 ettari che ricadono in Zsc (Zone
speciali di conservazione) e Zps (Zone di protezione speciale),
habitat fondamentali per la conservazione della biodiversità e
per la tutela del paesaggio. Notizie che si aggiungono a quelle
circolate nei mesi scorsi relativamente alla proposta formulata
dalla Fondazione Think Tank Nord Est di realizzare una nuova
bretella di collegamento fra la strada regionale 74 e Bibione
Pineda, della lunghezza di 7,5 chilometri per 'favorire lo
sviluppo turistico di tutto il litorale dell'Alto Adriatico'".
"Quelle provenienti dal Veneto sono notizie inquietanti - afferma
Moretuzzo -, che dimostrano come i proponenti e le istituzioni
che supportano questo tipo di progettualità non abbiano ancora
capito come sia finito il tempo della crescita infinita, del
consumo indiscriminato di suolo e di aree naturali a beneficio di
interessi privati e di un modello di sviluppo insostenibile".
"Rimane anche il dubbio - incalza l'esponente autonomista - che
questo tipo di interessi stia facendo breccia e pressione anche
su alcune scelte della Giunta regionale. Ci chiediamo, ad
esempio, se il dimezzamento della portata del canale Cavrato,
scolmatore del Tagliamento in terra veneta, che gioca un ruolo
fondamentale nelle scelte progettuali sulle opere da realizzare
sul nostro fiume, sia dovuta ad un'approfondita valutazione
scientifica o sia, invece, condizionata da questo tipo di
progetti immobiliari e infrastrutturali, per i quali la portata
del Cavrato rappresenta evidentemente una potenziale grana".
"Ci auguriamo - conclude Moretuzzo - che questi dubbi vengano
smentiti da un confronto serio, aperto e partecipato sul futuro
del Tagliamento, bene comune del Friuli e Patrimonio
dell'umanità".
ACON/COM/sm