UDC/Misto: Statuto, svilito il ruolo del Consiglio
(ACON) Trieste, 03 feb - COM/AB - Sulla votazione della
proposta di legge costituzionale per il nuovo Statuto della
Regione, approvata con i soli voti del centro-sinistra, i
consiglieri regionali Roberto Molinaro e Gina Fasan dell'UDC e
Maurizio Salvador del Gruppo Misto, che su questo tema negli
ultimi mesi hanno operato in modo essenzialmente uguale,
ripropongono in una nota le motivazioni della loro contrarietà
verso le conclusioni adottate dalla maggioranza stessa.
"Abbiamo partecipato assiduamente ai lavori preparatori di questa
legge voto - affermano i consiglieri - poiché ritenevamo fosse
dovere di tutti gli eletti in Consiglio dare un contributo
propositivo a questo fondamentale passaggio istituzionale, che
non doveva seguire logiche di schieramento ma, al contrario,
ricercare tutti i punti di convergenza possibili. Abbiamo però
costatato - continuano - che in più occasioni la maggioranza si è
uniformata alle posizioni estremistiche di Rifondazione Comunista
(come nel caso della moratoria delle armi di distruzione di
massa) e che per mantenere unita la compagine attualmente al
governo della Regione ci sono stati degli imbarazzanti cedimenti,
tali da contraddire perfino le intese già a suo tempo raggiunte
in V Commissione. Anche le dichiarazioni fatte giovedì scorso in
Aula dal presidente Illy sulla continuità della legislatura in
caso di dimissioni volontarie del governatore sono state di una
gravità inaudita, perché hanno costituito una forma d'indebita
pressione nei confronti del relatore Martini e dell'intera
maggioranza".
"L'intesa da raggiungere obbligatoriamente con le Autonomie
locali, prevista dalla bozza statutaria - proseguono Molinaro, la
Fasan e Salvador - svilisce il ruolo dei consiglieri regionali e
non consente la necessaria autonomia all'assemblea legislativa,
dato che non sarà facile raggiungere accordi su tutti i temi
ordinamentali con l'insieme degli enti locali, i quali hanno
spesso interessi contrapposti tra loro".
"La mancanza di ogni accordo con i parlamentari nazionali, ai
quali compete l'approvazione della legge di modifica
costituzionale, rappresenta - secondo gli stessi consiglieri - un
grave vulnus che potrebbe vanificare tutto il lavoro fin qui
fatto e rinviare a data molto lontana la possibilità di dotare
la Regione di un nuovo Statuto d'autonomia speciale".
"Infine - precisano Molinaro, la Fasan e Salvador - se da un lato
è stato adottato un preambolo che riprende in modo agnostico
diverse tesi proposte però su un diverso piano valoriale dall'UDC
- viene evidenziato - dall'altro le priva d'ogni significato
trascendente, come appunto nel caso delle 'radici cristiane
emblematicamente rappresentate dal Patriarcato di Aquileia' per
annacquarle con allocuzioni generiche, che rasentano una visione
semplicemente materialista, non certo rappresentativa del modo di
pensare delle nostre genti".
"Speravamo - concludono i rappresentanti del Gruppo Misto - che
la Margherita e gli altri consiglieri svincolati dalle logiche
proprie della sinistra fossero sensibili alle nostre ragionevoli
proposte, alle quali vanno aggiunte quelle del sostegno alla
montagna e agli emigranti, dimostrassero coerenza e libertà.
Purtroppo - commentano - è stata sprecata un'occasione di
avvedutezza e di buon senso e nel contempo è stato svilito il
ruolo dell'Assemblea legislativa che, data l'incerta e lontana
approvazione del nuovo Statuto, resterà a lungo assoggettata al
governatore e agli assessori esterni, senza alcun rispetto per
quanti sono stati indicati dall'elettorato quali propri
rappresentanti".