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II Comm: ddl piccole e medie imprese, dibattito (1)

08.02.2005
16:35
(ACON) Trieste, 08 feb - RC - Dopo una mattinata di audizioni con le categorie coinvolte, dagli agricoltori agli artigiani, dagli imprenditori ai commercianti, dalle cooperative agli esercenti, alle Camere di Commercio, ai dirigenti d'azienda, ai sindacati e agli Enti fieristici, la II Commissione consiliare ha iniziato l'approvazione del disegno di legge sugli interventi a sostegno delle piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia.

Presente l'assessore Enrico Bertossi, il presidente Mirio Bolzan (DS) ha aperto il dibattito generale dando la parola a Paolo Pupulin (DS), che ha parlato in termini positivi del provvedimento, la cui rapida approvazione in Commissione è necessaria per portarlo altrettanto velocemente in Aula. Bruna Zorzini (PDCI) ha chiesto spiegazioni sul ruolo di Friulia e sul reperimento di adeguati contributi, argomento che ha interessato anche Giorgio Venier Romano (FI), che teme siano troppo esigui (vi è già, comunque, un emendamento della Giunta che eleva a 18,772 milioni di euro i circa 11,2 ora previsti) e ha fatto presente che la proposta del collega Roberto Asquini sui distretti industriali sarà avanzata sotto forma di emendamenti per l'articolato.

Maria Teresa Bassa Poropat (Citt) ha sostenuto che è grave non aver previsto una giusta incentivazione all'imprenditoria femminile e il suo collega Carlo Monai ha affermato che, nella scelta degli interventi da sostenere, si dovrebbe valutare ciò che l'imprenditore è disposto a mettere per la ristrutturazione della sua azienda. Paolo Santin (Margh) ha detto che la norma modifica in modo sostanziale la consuetudine dei contributi a pioggia e fornisce soluzioni ai problemi di medio-lungo periodo delle imprese.

Maurizio Salvador (Misto) ha fatto presente l'utilità della clausola valutativa per poter controllare l'operato della Giunta e ha presentato un emendamento in tal senso. Per Maurizio Franz (LN) è positivo che vi sia un iter veloce di esame del disegno e le finalità sono condivisibili, ma è preoccupato che i contributi siano dispersi nel pagare costi di nuove strutture; le imprese dovrebbero poter scegliere da sole il manager a cui affidarsi mentre è illegittimo prevedere la facoltà, per un Comune, di esentare i Consorzi industriali e L'EZIT dal pagare l'ICI.

(segue)

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