AN: proposta di legge su assicurazione infortuni domestici
(ACON) Trieste, 22 feb - COM/RC - Esiste un lavoro quasi
oscuro che viene svolto quotidianamente da milioni di persone; un
lavoro che non conosce orari, ferie, festività: quello delle
casalinghe. Inizia così la riflessione dei consiglieri del Gruppo
di AN in Consiglio regionale, Ciani, Ciriani, Di Natale, Ritossa
e Dressi, che li ha portati a proporre una legge regionale (tre
articoli in tutto) sull'assicurazione del lavoro domestico.
Un lavoro vero e proprio, ma poco riconosciuto - scrivono - che
sta alla base del nucleo familiare e per questo ha un grande
valore sociale. Un lavoro che registra numerosi infortuni, spesso
invalidanti in modo permanente, e gli incidenti che avvengono
causa lavori domestici o tra i fornelli sono più numerosi di
quelli all'interno di altri ambiti lavorativi. Le cause vanno
ricercate nella disinformazione, nel comportamento imprudente,
negli spazi inadeguati, nel crescente numero di elettrodomestici,
nell'uso non accorto di farmaci e di prodotti per l'igiene.
Esiste a tal scopo una legge nazionale, la 493 del 1999, che
obbliga le casalinghe a sottoscrivere un'assicurazione presso
l'INAIL per 12,91 annui, la quale prevede una rendita, nei casi
di invalidità, da un minimo di 188 ad un massimo di 1.030
mensili.
Alleanza Nazionale stima che in Friuli Venezia Giulia ci siano
circa 100mila, tra donne e uomini, che svolgo questa attività
senza vincolo di subordinazione e a titolo gratuito. In questo
contesto - continuano i consiglieri spiegando così il secondo e
il terzo articolo del loro provvedimento - riteniamo che la
Regione debba farsi carico dapprima di riconoscere il ruolo che
queste persone svolgono nel nucleo familiare promovendo un Albo
regionale delle casalinghe, e poi di versare all'INAIL la quota
pro capite di 12,91 annui che, sommata ai possibili 100mila
utenti, arriverebbe a 1.291.000 .