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V Comm: audizione Commissione paritetica Stato/Regione

04.03.2005
13:32
(ACON) Trieste, 04 mar - RC - Audizione del presidente della Commissione paritetica Stato/Regione, Giulio Camber, e dei tre componenti di nomina regionale, Renzo Travanut, Marzio Strassoldo e Franco Richetti, davanti al presidente della V Commissione consiliare, Antonio Martini (Margh), e ai due vicepresidenti Mauro Travanut (DS) e Antonio Pedicini (FI). Argomento dell'incontro, il completamento della normativa di attuazione dello Statuto speciale.

In apertura di seduta, Martini ha ricordato la questione ancora aperta del passaggio gratuito dei beni immobili demaniali alla Regione, e ha chiesto se vi sarà il completamento dell'elenco già stilato o se si darà seguito ad una seconda lista.

Su questo argomento, Camber ha fatto sapere che inizialmente si trattava di vedersi assegnate 51 unità, oggi però scese a 36. Il senatore ha poi reso note le richieste da lui fatte in sette mesi di sua presidenza della Paritetica, ma anche gli stop posti dai ministeri dell'Economia e della Difesa e l'esigenza imposta di attendere una soluzione che fosse uniforme per le Regioni autonome, sino alla richiesta di un parere al Consiglio di Stato, parere di cui si è in attesa per fine mese. L'elenco - ha aggiunto - comunque non è esaustivo e si prevede un aggiornamento quinquennale.

Quanto agli altri due punti all'attenzione della sua Commissione, ovvero sanità e beni culturali, Camber ha detto che il tema veterinario e sanitario dovrebbe trovare presto una definizione, mentre è stato più critico sulla richiesta al Governo fatta dal Friuli Venezia Giulia di essere paragonato alla Valle d'Aosta quanto ad autonomia di decidere sul proprio patrimonio storico-culturale, richiesta respinta dal ministero competente. Forse - ha affermato - la Regione doveva rendere nota l'intenzione di creare una fondazione per il patrimonio di Aquileia e presentarsi con dei progetti meglio definiti.

A seguire, Richetti ha accusato un'eccessiva divaricazione tra le aspettative di cui è stata caricata la rappresentanza di nomina regionale e quanto, poi, questa effettivamente sia messa in grado di fare e ha chiesto maggiore conoscenza di quanto viene deciso dalla Regione su tematiche inerenti norme di attuazione. C'è, poi, una certa ambiguità nella disposizione del passaggio dei beni immobili per quanto riguarda il FVG rispetto alle altre Regioni.

Per Travanut i rappresentanti regionali non sono in grado di portare avanti in modo unitario il mandato; la Paritetica non viene mai convocata, di certe notizie si è saputo solo ora e la richiesta di darle un presidente di nomina regionale è stata bocciata dal ministro La Loggia ma, fosse stata accettata, la Commissione avrebbe potuto riunirsi anche dietro richiesta dei componenti regionali. Il ricorso al parere del Consiglio di Stato è di parte - ha aggiunto - e l'ex presidente Ferruccio Saro, a differenza di Giulio Camber, aveva il coraggio di porsi in antitesi con il Governo quando si trattava di tutelare gli interessi del FVG.

La verità, per Strassoldo, è che la Commissione non è supportata dalla Regione con un adeguato apparato tecnico e amministrativo; che per la cultura ci si basa ancora su un documento del '99 e non ci sono progetti aggiornati; che l'elenco dei beni immobili era pieno di inesattezze.

Preoccupazione è, quindi, stata espressa da Mauro Travanut, per il quale certi limiti della Paritetica avrebbero dovuto essere segnalati prima e ha spiegato che il progetto di una fondazione per Aquileia è ancora in divenire.

Antonio Pedicini ha, invece, sostenuto che è cambiato il contesto istituzionale in cui è collocata la Paritetica e che è mutata la sua capacità di intervento.

(immagini alle tv)