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IV Comm: convegno bioarchitettura (2)

09.03.2005
14:20
(ACON) Trieste, 09 mar - RC - Primo a intervenire nell'ambito del convegno "Costruire sostenibile" che si è svolto in Consiglio regionale, a Trieste, è stato Paolo Giordano dell'Istituto nazionale di bioarchitettura. Tutti siamo abitanti e utilizzatori degli edifici - ha affermato Giordano - siano essi le nostre case o gli uffici dove lavoriamo, le scuole dove studiano i nostri figli o i luoghi dove passiamo il nostro tempo libero. Definire un edificio come compatibile con il nostro diritto alla salute è pretendere che soddisfi alle esigenze di benessere estese a tutte le componenti dello stare bene. Occorre, poi, preoccuparci della salute del pianeta, anche perché è come se fosse la nostra casa collettiva.

Il raggiungimento del nostro benessere non può avvenire a discapito di chi verrà dopo di noi - ha aggiunto. Più andiamo avanti più appare evidente che le "prossime generazioni" non saranno i nostri nipoti, ma i nostri figli; forse saremo noi stessi tra qualche anno a sentire il peso di uno sfruttamento non sostenibile delle risorse. Tutto questo, e altro ancora, è bioarchitettura.

Lorenzo Vittori, dell'Associazione nazionale architettura biologica, ha fatto presente che l'ANAB nacque a Udine nel 1989. Oggi - ha detto poi - sono le Amministrazioni locali, ma anche le categorie dei professionisti e le Università, a chiamare le associazioni come l'ANAB, segno che i tempi sono cambiati. C'è una nuova coscienza. Purtroppo, però, ciò è conseguenza più che di un pensare nuovo di una nuova preoccupazione per quanto sta accadendo all'ambiente. L'architettura in effetti può aiutare il mondo, se la utilizziamo in modo adeguato.

Una nota enciclopedia - così ancora Vittori - spiegava il termine "architettura" come arte di formare spazi fruibili per esseri umani"; oggi è comunicazione al pari dell'arte o della musica. Non si può non essere coinvolti dall'architettura; è arte essa stessa ed è la più completa. Per l'architettura sostenibile dobbiamo aggiungere un discorso tecnico, a quello artistico. Non c'è una regola del costruire naturale che valga ovunque: ogni territorio ha le sue peculiarità che vanno rispettate.

Alberto Mian, del Comune di Trieste e referente dell'Ordine degli ingegneri, ha ricordato quando di architettura sostenibile si parlava quasi con paura, ai circoli degli ambientalisti. Era quasi impensabile, allora - ha riflettuto - che si arrivasse ad avere, un giorno, addirittura una legge sull'argomento. Ha poi menzionato alcuni esempi di "cattiva" edilizia, le ceneri di pirite utilizzate nel cemento, il percorso delle sostanze inquinanti.

Bisogna partire dall'informazione del cittadino - ha sottolineato Mian - nonché dalla formazione del funzionario pubblico così come del professionista privato attraverso adeguati corsi di aggiornamento.

(segue)