III Comm: audizione Cosolini su formazione professionale
(ACON) Trieste, 26 apr - RC - Ciò a cui puntiamo è accresce il
livello di conoscenza e dunque le opportunità lavorative dei
nostri cittadini, a prescindere dalla loro età e fascia sociale.
Ciò diffondendo i metodi di utilizzo di tali opportunità,
integrando il sistema dei servizi per il lavoro, rafforzando il
ruolo di programmazione e controllo della Regione, programmazione
che da una parte deve discendere da una rilevazione puntuale dei
fabbisogni e dall'altra da una verifica della qualità formativa
offerta.
Ad affermare questi concetti, l'assessore regionale a Lavoro,
Formazione e Università, Roberto Cosolini, chiamato in audizione
dalla III Commissione consiliare presieduta da Nevio Alzetta
(DS).
L'assessore ha parlato della nuova Agenzia regionale lavoro e
formazione (che nulla ha a che vedere con la vecchia Agenzia
regionale dell'impiego - ha sottolineato), della riforma del
sistema di accreditamento ieri riferito solo agli Enti no profit
e oggi esteso alle scuole superiori (pur con le limitazioni
dettate dal decreto Moratti sulla riforma scolastica) che così
possono accedere alle sovvenzioni del Fondo sociale europeo, del
sistema misto pubblico/privato destinato a diventare il sistema
di formazione professionale del Friuli Venezia Giulia, della
necessaria integrazione tra i pezzi della filiera formativa
(dalla scuola all'impresa) anche perché sono pezzi
interdipendenti.
Obiettivo del 2006-2007 sui processi integrati è che al primo
anno ci sia la componente di offerta scolastica maggiore rispetto
a quella formativa, poi un equilibrio tra le due parti. Ciò a cui
puntare è alzare la frequenza scolastica dopo gli anni
dell'obbligo, ovvero limitare l'abbandono, il cosiddetto "drop
out".
Altro punto fondamentale per la Regione - ha aggiunto Cosolini -
sono i corsi IFTS (Integrata formazione tecnica superiore)
organizzati insieme da scuole, enti di formazione, Università,
imprese: questa pratica sta registrando, alla fine degli IFTS, un
elevato livello di assunzione. E si sta pensando di creare poli
di IFTS, ovvero strutturare alleanze a tempo indeterminato tra
quei quattro soggetti e non solo della durata di un singolo
corso.
La sperimentazione vede, poi, il finanziamento di Piani formativi
di distretto o di bacino territoriale con partecipazione
finanziaria delle aziende (50% chiesta alle grandi, 30% alle
piccole).
Ciò che dobbiamo decidere - ha proseguito l'assessore - è quali
pezzi della formazione devono restare alla Regione e quali
passare alle Province. A mio giudizio, queste dovrebbero avere le
funzioni legate all'offerta dei servizi per l'impiego, noi le
attività strategiche per lo sviluppo del sistema Regione.
Un'iniziativa non manca per la formazione permanente: è stato
disposto un catalogo, ovvero un sistema che prevede la verifica
di validità dei progetti per la formazione permanente di tutti i
cittadini finalizzata ad incrementare le loro conoscenze, di
lingue e informatica in particolare: il sistema prevede che,
finché ci sono iscritti e fondi a sufficienza, i corsi siano
attivati automaticamente.
Sono, poi, stati dedicati posti di formazione a ragazzi di
determinati Paesi dell'Est (ad esempio Croazia, Serbia, Romania,
Ungheria) per un legame che rimanga nel tempo tra questi ragazzi
e i nostri.
L'assessore ha, infine, accennato a un tavolo di lavoro di
concerto con l'assessore all'istruzione, Roberto Antonaz.
Tamara Blazina (DS) gli ha chiesto della formazione femminile
attraverso i bandi del Fondo sociale europeo e in particolare del
progetto "Futura".
Massimo Blasoni (FI) dell'apprendistato limitato ai 24enni con i
neo-laureati che necessariamente superano questa soglia di età, e
dunque del perché da noi la riforma Biagi, che eleva sino a 29
gli anni, da noi non è stata ancora applicata; della possibilità
di fare formazione specifica nella singola azienda, gratuita per
l'azienda stessa che così è incentivata ad assumere, poi, il
ragazzo; della mancanza di corsi per figure professionali
semplici (si veda le badanti) che il mondo del lavoro ci chiede
nell'immediato mentre si punta ai master post-laurea.
Alessandra Guerra (LN) ha posto domande sull'uscita dei bandi di
formazione; sulle richieste avanzate al ministro Moratti quanto
alla possibilità di azione della Regione; su come procedono gli
accordi con l'assessore Antonaz, che a lei non pare altrettanto
attivo dell'assessore Cosolini, e di corsi di formazione
organizzati dall'INCE con il Consorzio universitario di Gorizia e
gli Atenei di Trieste e Udine.
Anche Maria Teresa Bassa Poropat (Citt) ha, poi, chiesto del
rapporto tra il sistema della formazione e quello
dell'istruzione.
Sergio Lupieri (Margh) ha voluto sapere della tutela del posto
del lavoro e della formazione per contrastare gli infortuni sul
lavoro, invece il suo collega Mirko Spacapan dell'abbandono
scolastico e delle misure per contrastarlo.
(immagini alle tv)