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III Comm: audizione Cosolini su formazione professionale

26.04.2005
14:56
(ACON) Trieste, 26 apr - RC - Ciò a cui puntiamo è accresce il livello di conoscenza e dunque le opportunità lavorative dei nostri cittadini, a prescindere dalla loro età e fascia sociale. Ciò diffondendo i metodi di utilizzo di tali opportunità, integrando il sistema dei servizi per il lavoro, rafforzando il ruolo di programmazione e controllo della Regione, programmazione che da una parte deve discendere da una rilevazione puntuale dei fabbisogni e dall'altra da una verifica della qualità formativa offerta.

Ad affermare questi concetti, l'assessore regionale a Lavoro, Formazione e Università, Roberto Cosolini, chiamato in audizione dalla III Commissione consiliare presieduta da Nevio Alzetta (DS). L'assessore ha parlato della nuova Agenzia regionale lavoro e formazione (che nulla ha a che vedere con la vecchia Agenzia regionale dell'impiego - ha sottolineato), della riforma del sistema di accreditamento ieri riferito solo agli Enti no profit e oggi esteso alle scuole superiori (pur con le limitazioni dettate dal decreto Moratti sulla riforma scolastica) che così possono accedere alle sovvenzioni del Fondo sociale europeo, del sistema misto pubblico/privato destinato a diventare il sistema di formazione professionale del Friuli Venezia Giulia, della necessaria integrazione tra i pezzi della filiera formativa (dalla scuola all'impresa) anche perché sono pezzi interdipendenti.

Obiettivo del 2006-2007 sui processi integrati è che al primo anno ci sia la componente di offerta scolastica maggiore rispetto a quella formativa, poi un equilibrio tra le due parti. Ciò a cui puntare è alzare la frequenza scolastica dopo gli anni dell'obbligo, ovvero limitare l'abbandono, il cosiddetto "drop out".

Altro punto fondamentale per la Regione - ha aggiunto Cosolini - sono i corsi IFTS (Integrata formazione tecnica superiore) organizzati insieme da scuole, enti di formazione, Università, imprese: questa pratica sta registrando, alla fine degli IFTS, un elevato livello di assunzione. E si sta pensando di creare poli di IFTS, ovvero strutturare alleanze a tempo indeterminato tra quei quattro soggetti e non solo della durata di un singolo corso.

La sperimentazione vede, poi, il finanziamento di Piani formativi di distretto o di bacino territoriale con partecipazione finanziaria delle aziende (50% chiesta alle grandi, 30% alle piccole).

Ciò che dobbiamo decidere - ha proseguito l'assessore - è quali pezzi della formazione devono restare alla Regione e quali passare alle Province. A mio giudizio, queste dovrebbero avere le funzioni legate all'offerta dei servizi per l'impiego, noi le attività strategiche per lo sviluppo del sistema Regione.

Un'iniziativa non manca per la formazione permanente: è stato disposto un catalogo, ovvero un sistema che prevede la verifica di validità dei progetti per la formazione permanente di tutti i cittadini finalizzata ad incrementare le loro conoscenze, di lingue e informatica in particolare: il sistema prevede che, finché ci sono iscritti e fondi a sufficienza, i corsi siano attivati automaticamente.

Sono, poi, stati dedicati posti di formazione a ragazzi di determinati Paesi dell'Est (ad esempio Croazia, Serbia, Romania, Ungheria) per un legame che rimanga nel tempo tra questi ragazzi e i nostri.

L'assessore ha, infine, accennato a un tavolo di lavoro di concerto con l'assessore all'istruzione, Roberto Antonaz.

Tamara Blazina (DS) gli ha chiesto della formazione femminile attraverso i bandi del Fondo sociale europeo e in particolare del progetto "Futura".

Massimo Blasoni (FI) dell'apprendistato limitato ai 24enni con i neo-laureati che necessariamente superano questa soglia di età, e dunque del perché da noi la riforma Biagi, che eleva sino a 29 gli anni, da noi non è stata ancora applicata; della possibilità di fare formazione specifica nella singola azienda, gratuita per l'azienda stessa che così è incentivata ad assumere, poi, il ragazzo; della mancanza di corsi per figure professionali semplici (si veda le badanti) che il mondo del lavoro ci chiede nell'immediato mentre si punta ai master post-laurea.

Alessandra Guerra (LN) ha posto domande sull'uscita dei bandi di formazione; sulle richieste avanzate al ministro Moratti quanto alla possibilità di azione della Regione; su come procedono gli accordi con l'assessore Antonaz, che a lei non pare altrettanto attivo dell'assessore Cosolini, e di corsi di formazione organizzati dall'INCE con il Consorzio universitario di Gorizia e gli Atenei di Trieste e Udine.

Anche Maria Teresa Bassa Poropat (Citt) ha, poi, chiesto del rapporto tra il sistema della formazione e quello dell'istruzione.

Sergio Lupieri (Margh) ha voluto sapere della tutela del posto del lavoro e della formazione per contrastare gli infortuni sul lavoro, invece il suo collega Mirko Spacapan dell'abbandono scolastico e delle misure per contrastarlo.

(immagini alle tv)