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AN: Ciani su legge risorse idriche

04.05.2005
08:48
(ACON) Trieste, 04 mag - COM/AB - L'applicazione in Friuli Venezia Giulia della legge Galli rischia di tramutarsi in una vera e propria beffa per i cittadini della nostra regione.

Lo afferma, in una nota il consigliere regionale di Alleanza Nazionale Paolo Ciani che aggiunge:

Le ultra decennali battaglie del "popolo delle fontane" vengono vanificate in quanto non vi sarà da parte di quel territorio la possibilità di incidere né sulla gestione né sui costi del servizio idrico integrato proposto dal disegno di legge della maggioranza di centrosinistra.

Vengono anche resi nulli tutti i pronunciamenti dei vari Consigli comunali, che in questi anni hanno deliberato la necessità di costruire, per quanto concerne il "popolo delle fontane", un bacino o sub-bacino autonomo.

Il gruppo di Alleanza Nazionale, vista la chiusura che la maggioranza sta portando avanti nel confronto in Commissione di questa legge, preannunzia una serie di emendamenti in Aula tesi alla costruzione, nella Provincia di Udine, di 3 bacini distinti per la gestione del ciclo integrato delle acque, dando quindi la possibilità ai territori compresi in questi ambiti di poter autonomamente decidere le forme di gestione, gli investimenti e quindi anche le tariffe; i tre bacini saranno delimitati uno dall'area montana, per salvaguardare lo sfruttamento delle acque in quell'area, l'altro riguardante la parte centrale della Provincia e infine il bacino autonomo dell'area delle risorgive, meglio definito come area delle fontane.

Solamente in questo modo - puntualizza il consigliere di AN - si potranno salvaguardare le situazioni esistenti senza incorre nel rischio che i Comuni più forti per popolazione e territorio possano decidere per gli altri.

Va infine precisato - conclude Ciani - che grazie a questa legge regionale i costi dell'acqua saranno inevitabilmente destinati a raddoppiare, gravando sulle spalle dei cittadini e che le previsioni di un bacino e una gestione unitaria dell'acqua nella nostra regione sarà, grazie ancora a questa legge, sicuramente in balia delle società per azioni che, rispetto alla salvaguardia del bene più prezioso che abbiamo, avranno soltanto il compito di fare cassa e quindi utili, non tenendo conto delle situazioni esistenti.

Si riaprirà inevitabilmente la porta - dopo essere stati buttati fuori dalla finestra - all'idea del governatore Illy e della sua maggioranza di portare prima a NES poi a ERA (SpA dell' Emilia Romagna) il bene acqua della nostra regione.