AN: Ciani su legge risorse idriche
(ACON) Trieste, 04 mag - COM/AB - L'applicazione in Friuli
Venezia Giulia della legge Galli rischia di tramutarsi in una
vera e propria beffa per i cittadini della nostra regione.
Lo afferma, in una nota il consigliere regionale di Alleanza
Nazionale Paolo Ciani che aggiunge:
Le ultra decennali battaglie del "popolo delle fontane" vengono
vanificate in quanto non vi sarà da parte di quel territorio la
possibilità di incidere né sulla gestione né sui costi del
servizio idrico integrato proposto dal disegno di legge della
maggioranza di centrosinistra.
Vengono anche resi nulli tutti i pronunciamenti dei vari Consigli
comunali, che in questi anni hanno deliberato la necessità di
costruire, per quanto concerne il "popolo delle fontane", un
bacino o sub-bacino autonomo.
Il gruppo di Alleanza Nazionale, vista la chiusura che la
maggioranza sta portando avanti nel confronto in Commissione di
questa legge, preannunzia una serie di emendamenti in Aula tesi
alla costruzione, nella Provincia di Udine, di 3 bacini distinti
per la gestione del ciclo integrato delle acque, dando quindi la
possibilità ai territori compresi in questi ambiti di poter
autonomamente decidere le forme di gestione, gli investimenti e
quindi anche le tariffe; i tre bacini saranno delimitati uno
dall'area montana, per salvaguardare lo sfruttamento delle acque
in quell'area, l'altro riguardante la parte centrale della
Provincia e infine il bacino autonomo dell'area delle risorgive,
meglio definito come area delle fontane.
Solamente in questo modo - puntualizza il consigliere di AN - si
potranno salvaguardare le situazioni esistenti senza incorre nel
rischio che i Comuni più forti per popolazione e territorio
possano decidere per gli altri.
Va infine precisato - conclude Ciani - che grazie a questa legge
regionale i costi dell'acqua saranno inevitabilmente destinati a
raddoppiare, gravando sulle spalle dei cittadini e che le
previsioni di un bacino e una gestione unitaria dell'acqua nella
nostra regione sarà, grazie ancora a questa legge, sicuramente in
balia delle società per azioni che, rispetto alla salvaguardia
del bene più prezioso che abbiamo, avranno soltanto il compito di
fare cassa e quindi utili, non tenendo conto delle situazioni
esistenti.
Si riaprirà inevitabilmente la porta - dopo essere stati buttati
fuori dalla finestra - all'idea del governatore Illy e della sua
maggioranza di portare prima a NES poi a ERA (SpA dell' Emilia
Romagna) il bene acqua della nostra regione.