Consiglio: Scuola Studi Politici di Mosca, convegno
(ACON) Trieste, 09 mag - MPB - Parlare della Regione Friuli
Venezia Giulia, delle sue radici, della sua storia significa fare
riferimento alla seconda guerra mondiale e al lascito di quel
conflitto, senza confondere, anche a 60 anni di distanza, la
storia con la memoria.
Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini lo ha
sottolineato nella relazione che ha aperto, nell'Aula consiliare,
la prima giornata di lavori della delegazione della Scuola di
Studi Politici di Mosca, da oggi in Friuli Venezia Giulia fino a
venerdì - guidata dalla direttrice e fondatrice Elena
Nemirovskaya - per il seminario che annualmente tiene in una
regione italiana nell'ambito dell'accordo siglato con la
Conferenza dei presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali
e delle Province autonome, e della quale Tesini è il
coordinatore.
Un richiamo reso ancor più pertinente per le celebrazioni che a
Mosca si stanno tenendo per ricordare la conclusione della
conflitto e a cui aveva fatto riferimento la Nemirovskaya
ricordando i milioni di vittime: un sacrifico che noi oggi
possiamo ripagare con il nostro lavoro e il nostro impegno, ha
sottolineato la direttrice con un richiamo alla coscienza dei
vincitori, non sempre pronti a chiedere perdono.
Giornata dedicata prevalentemente ai temi politico istituzionali
e della multiculturalità di una regione che Elena Nemirovskaya ha
definito "del tutto speciale, assolutamente aperta ed europea,
che per la sua posizione di confine costituisce una singolare
esperienza di come vivere una identità plurale: vogliamo trarre
ispirazione dal percorso che avete intrapreso nel dopoguerra fino
a diventare un'avanguardia".
Un'esigenza anche della Russia - che guarda all'Ue come a un
riferimento - quella di far coesistere peculiarità e diversità,
senza paralizzare la competizione. Tesini, sottolineandolo, ha
tracciato il percorso seguito dal Friuli Venezia Giulia
ricostruendo la storia del regionalismo italiano, con
l'esperienza innanzitutto delle regioni speciali ove si sono
anticipati temi come quello del federalismo e con una
sottolineatura alla storia particolare di Trieste, ritornata
all'Italia nove anni dopo la fine della guerra e dopo un periodo
di occupazione da parte delle truppe jugoslave. La fine della
guerra degli eserciti non ha segnato la fine degli scontri tra
popoli - ha sottolineato Tesini parlando di quanto successo poi
nei Balcani, una realtà da non dimenticare mentre si parla di
ingresso della Turchia nell'Ue.
E se il Friuli Venezia Giulia fu l'ultima Regione ad essere
istituita, proprio per la sua storia e le sue peculiarità,
notevole il cammino compiuto anche sul piano economico e sociale,
anche in forza di uno Statuto che non è - ha precisato Tesini -
la Carta costituzionale della Regione ma il documento nel quale
la Regione negozia con lo Stato le prerogative e le competenze.
Molto interesse gli interlocutori hanno manifestato non solo
riguardo le forme di sostegno che la Regione può mettere in campo
a favore dell'economia, ma anche sul grado di partecipazione dei
cittadini e riguardo al sistema elettorale diretto. Un sistema -
ha spiegato Tesini - che presuppone una grande capacità di
dialogo tra Assemblea ed Esecutivo, con il quale abbiamo sì
raggiunto l'obiettivo della stabilità ma non quello della
semplificazione del quadro politico.
Dei legami che da nove anni la Scuola di Mosca ha con l'Italia e
dei programmi che svolge mettendo insieme personalità del mondo
politico, imprenditoriale e della comunicazione delle varie
Regioni russe aveva parlato all'inizio Piero Borghini, assessore
della Regione Lombardia e referente della scuola per l'Italia, il
quale si è anche soffermato sul variegato profilo della realtà
regionale italiana. Della delegazione giunta in Friuli Venezia
Giulia fanno parte anche due esponenti della Repubblica di
Cecenia, uno della Repubblica di Moldavia e uno della Repubblica
di Georgia.
L'approfondito dibattito che si è sviluppato nel corso della
giornata di studio, al quale erano presenti anche il
vicepresidente dell'Assemblea regionale Carlo Monai e alcuni
consiglieri tra i quali Igor Canciani che ha interloquito con gli
ospiti in russo, Alessandra Battellino e Luigi Ferone, ha toccato
i temi della multietnicità e multiculturalità ai quali ha
fornito il suo contributo Alberto Gasparini, direttore
dell'Istituto di sociologia internazionale di Gorizia, e degli
strumenti tecnici e finanziari di cooperazione internazionale,
sui quali hanno portato l'esperienza di questa parte del Nord Est
d'Italia Emilio Terpin, amministratore delegato di Finest, e Ugo
Poli, vicepresidente di Informest.
(foto in e-mail; immagini alle tv)