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Consiglio: Scuola Studi Politici di Mosca, convegno

09.05.2005
17:06
(ACON) Trieste, 09 mag - MPB - Parlare della Regione Friuli Venezia Giulia, delle sue radici, della sua storia significa fare riferimento alla seconda guerra mondiale e al lascito di quel conflitto, senza confondere, anche a 60 anni di distanza, la storia con la memoria.

Il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini lo ha sottolineato nella relazione che ha aperto, nell'Aula consiliare, la prima giornata di lavori della delegazione della Scuola di Studi Politici di Mosca, da oggi in Friuli Venezia Giulia fino a venerdì - guidata dalla direttrice e fondatrice Elena Nemirovskaya - per il seminario che annualmente tiene in una regione italiana nell'ambito dell'accordo siglato con la Conferenza dei presidenti dell'Assemblea, dei Consigli regionali e delle Province autonome, e della quale Tesini è il coordinatore.

Un richiamo reso ancor più pertinente per le celebrazioni che a Mosca si stanno tenendo per ricordare la conclusione della conflitto e a cui aveva fatto riferimento la Nemirovskaya ricordando i milioni di vittime: un sacrifico che noi oggi possiamo ripagare con il nostro lavoro e il nostro impegno, ha sottolineato la direttrice con un richiamo alla coscienza dei vincitori, non sempre pronti a chiedere perdono.

Giornata dedicata prevalentemente ai temi politico istituzionali e della multiculturalità di una regione che Elena Nemirovskaya ha definito "del tutto speciale, assolutamente aperta ed europea, che per la sua posizione di confine costituisce una singolare esperienza di come vivere una identità plurale: vogliamo trarre ispirazione dal percorso che avete intrapreso nel dopoguerra fino a diventare un'avanguardia".

Un'esigenza anche della Russia - che guarda all'Ue come a un riferimento - quella di far coesistere peculiarità e diversità, senza paralizzare la competizione. Tesini, sottolineandolo, ha tracciato il percorso seguito dal Friuli Venezia Giulia ricostruendo la storia del regionalismo italiano, con l'esperienza innanzitutto delle regioni speciali ove si sono anticipati temi come quello del federalismo e con una sottolineatura alla storia particolare di Trieste, ritornata all'Italia nove anni dopo la fine della guerra e dopo un periodo di occupazione da parte delle truppe jugoslave. La fine della guerra degli eserciti non ha segnato la fine degli scontri tra popoli - ha sottolineato Tesini parlando di quanto successo poi nei Balcani, una realtà da non dimenticare mentre si parla di ingresso della Turchia nell'Ue.

E se il Friuli Venezia Giulia fu l'ultima Regione ad essere istituita, proprio per la sua storia e le sue peculiarità, notevole il cammino compiuto anche sul piano economico e sociale, anche in forza di uno Statuto che non è - ha precisato Tesini - la Carta costituzionale della Regione ma il documento nel quale la Regione negozia con lo Stato le prerogative e le competenze.

Molto interesse gli interlocutori hanno manifestato non solo riguardo le forme di sostegno che la Regione può mettere in campo a favore dell'economia, ma anche sul grado di partecipazione dei cittadini e riguardo al sistema elettorale diretto. Un sistema - ha spiegato Tesini - che presuppone una grande capacità di dialogo tra Assemblea ed Esecutivo, con il quale abbiamo sì raggiunto l'obiettivo della stabilità ma non quello della semplificazione del quadro politico.

Dei legami che da nove anni la Scuola di Mosca ha con l'Italia e dei programmi che svolge mettendo insieme personalità del mondo politico, imprenditoriale e della comunicazione delle varie Regioni russe aveva parlato all'inizio Piero Borghini, assessore della Regione Lombardia e referente della scuola per l'Italia, il quale si è anche soffermato sul variegato profilo della realtà regionale italiana. Della delegazione giunta in Friuli Venezia Giulia fanno parte anche due esponenti della Repubblica di Cecenia, uno della Repubblica di Moldavia e uno della Repubblica di Georgia.

L'approfondito dibattito che si è sviluppato nel corso della giornata di studio, al quale erano presenti anche il vicepresidente dell'Assemblea regionale Carlo Monai e alcuni consiglieri tra i quali Igor Canciani che ha interloquito con gli ospiti in russo, Alessandra Battellino e Luigi Ferone, ha toccato i temi della multietnicità e multiculturalità ai quali ha fornito il suo contributo Alberto Gasparini, direttore dell'Istituto di sociologia internazionale di Gorizia, e degli strumenti tecnici e finanziari di cooperazione internazionale, sui quali hanno portato l'esperienza di questa parte del Nord Est d'Italia Emilio Terpin, amministratore delegato di Finest, e Ugo Poli, vicepresidente di Informest.

(foto in e-mail; immagini alle tv)