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IV Comm: audizioni su Laguna di Marano

27.05.2005
16:14
(ACON) Trieste, 27 mag - MPB - La IV Commissione, presieduta da Uberto Fortuna Drossi (Citt), rinnoverà a breve le audizioni avute stamani in merito alla situazione della Laguna di Grado e Marano, quanto al dragaggio dei fanghi e ai dati epidemiologici, ascoltando, oltre ai soggetti oggi sentiti, anche le Aziende sanitarie della Bassa Friulana e dell'Isontino non annoverate nella sedute odierna, che ha visto susseguirsi gli interventi del Commissario straordinario per la laguna, Paolo Ciani, dei rappresentanti dell'ARPA, Giorgio Mattassi e Gianni Menchini, del direttore del Consorzio di sviluppo industriale di Monfalcone Giampaolo Fontana, della presidente regionale di Legambiente Elena Gobbi.

A richiederlo, al termine degli interventi, è stato il consigliere Alessandro Metz (Verdi) che già aveva sollecitato questo incontro e che ha sottolineato così la necessità di informazioni più approfondite in merito alla presenza di mercurio, la cui provenienza e i valori in relazione alla migrazione dei sedimenti cui si associano gli inquinanti, era stata in parte tratta dall'ARPA dentro un quadro generale del bilancio idrogeologico della laguna e dei suoi meccanismi di apporto ed esporto di materiali, non dimenticando che la Laguna di Grado e Marano è anche sito di bonifica di interesse nazionale.

Oltre agli aspetti epidemiologici e strettamente sanitari sollecitati da Metz, al centro dell'interesse anche lo smaltimento dei fanghi, sul quale si sono concentrate le domande di Enrico Gherghetta (DS) a proposito dell'azione del Commissario straordinario.

Illustrandola, Ciani ha ricordato la prima iniziativa messa a segno, ovvero un campionamento diffuso della laguna attraverso l'analisi di 1263 carotaggi. I prelievi sono stati sottoposti ad analisi stratificate e i campioni sviluppati sono stati 5701. La tecnica, messa a segno per la prima volta in Italia, prendendo in considerazione un centinaio di elementi, ha consentito di classificare i sedimenti, passaggio necessario in funzione della gestione di essi, evidenziando che il mercurio si trova anche a notevole profondità nelle aree orientali della laguna; una presenza che diminuisce nella parte occidentale man mano che ci si sposta verso Lignano e Aprilia, salvo una zona specifica dell'Aussa Corno per la presenza di una industria chimica nel cui ciclo entrava questo elemento.

E se i fanghi dragati dai canali navigabili a ovest, meno inquinati, possono essere sistemati in casse di colmata impermeabilizzate, per quelli orientali e inquinati, due le strade possibili: la discarica o il trattamento nell'impianto pilota di Monfalcone, l'unico in Italia a trattare i materiali di dragaggio, per un massimo di 500 tonnellate al giorno. Attualmente però l'impianto - come ha spiegato Fontana - non può essere utilizzato per l'impossibilità finora di rimuovere dal magazzino di rotazione le 3000 tonnellate di fanghi fin qui trattati che per la loro consistenza limacciosa non hanno caratteristiche tecniche adatte per la fondazione e possono perciò essere ricollocati solo in siti idonei, al momento non individuati, oppure finire in discarica, anche se non più inquinati.

Una situazione viziosa che il Commissario Ciani conta di risolvere conferendoli ad una discarica mentre - ha spiegato - c'è un progetto, al vaglio dell'università di Udine, per realizzare nell'area dell'Aussa Corno un altro impianto del costo previsto di 10 milioni di euro.

Elena Gobbi di Legambiente, denunciando il problematico groviglio di competenze che si sovrappongono per questa realtà, ha sottolineato la necessità che questo sia un problema di cui deve farsi carico l'intera comunità regionale, attraverso piani di sviluppo, avendo come obiettivo la bonifica ma anche la riduzione dell'inquinamento.

Politiche a carattere regionale auspicate anche dal consigliere Mauro Travanut (DS) che ha sottolineato l'utile contributo fornito da questi primi interventi per la conoscenza di un sistema complesso.

(immagini alle tv)