IV Comm: audizioni su Laguna di Marano
(ACON) Trieste, 27 mag - MPB - La IV Commissione, presieduta da
Uberto Fortuna Drossi (Citt), rinnoverà a breve le audizioni
avute stamani in merito alla situazione della Laguna di Grado e
Marano, quanto al dragaggio dei fanghi e ai dati epidemiologici,
ascoltando, oltre ai soggetti oggi sentiti, anche le Aziende
sanitarie della Bassa Friulana e dell'Isontino non annoverate
nella sedute odierna, che ha visto susseguirsi gli interventi del
Commissario straordinario per la laguna, Paolo Ciani, dei
rappresentanti dell'ARPA, Giorgio Mattassi e Gianni Menchini, del
direttore del Consorzio di sviluppo industriale di Monfalcone
Giampaolo Fontana, della presidente regionale di Legambiente
Elena Gobbi.
A richiederlo, al termine degli interventi, è stato il
consigliere Alessandro Metz (Verdi) che già aveva sollecitato
questo incontro e che ha sottolineato così la necessità di
informazioni più approfondite in merito alla presenza di
mercurio, la cui provenienza e i valori in relazione alla
migrazione dei sedimenti cui si associano gli inquinanti, era
stata in parte tratta dall'ARPA dentro un quadro generale del
bilancio idrogeologico della laguna e dei suoi meccanismi di
apporto ed esporto di materiali, non dimenticando che la Laguna
di Grado e Marano è anche sito di bonifica di interesse
nazionale.
Oltre agli aspetti epidemiologici e strettamente sanitari
sollecitati da Metz, al centro dell'interesse anche lo
smaltimento dei fanghi, sul quale si sono concentrate le domande
di Enrico Gherghetta (DS) a proposito dell'azione del Commissario
straordinario.
Illustrandola, Ciani ha ricordato la prima iniziativa messa a
segno, ovvero un campionamento diffuso della laguna attraverso
l'analisi di 1263 carotaggi. I prelievi sono stati sottoposti ad
analisi stratificate e i campioni sviluppati sono stati 5701. La
tecnica, messa a segno per la prima volta in Italia, prendendo in
considerazione un centinaio di elementi, ha consentito di
classificare i sedimenti, passaggio necessario in funzione della
gestione di essi, evidenziando che il mercurio si trova anche a
notevole profondità nelle aree orientali della laguna; una
presenza che diminuisce nella parte occidentale man mano che ci
si sposta verso Lignano e Aprilia, salvo una zona specifica
dell'Aussa Corno per la presenza di una industria chimica nel cui
ciclo entrava questo elemento.
E se i fanghi dragati dai canali navigabili a ovest, meno
inquinati, possono essere sistemati in casse di colmata
impermeabilizzate, per quelli orientali e inquinati, due le
strade possibili: la discarica o il trattamento nell'impianto
pilota di Monfalcone, l'unico in Italia a trattare i materiali di
dragaggio, per un massimo di 500 tonnellate al giorno.
Attualmente però l'impianto - come ha spiegato Fontana - non può
essere utilizzato per l'impossibilità finora di rimuovere dal
magazzino di rotazione le 3000 tonnellate di fanghi fin qui
trattati che per la loro consistenza limacciosa non hanno
caratteristiche tecniche adatte per la fondazione e possono
perciò essere ricollocati solo in siti idonei, al momento non
individuati, oppure finire in discarica, anche se non più
inquinati.
Una situazione viziosa che il Commissario Ciani conta di
risolvere conferendoli ad una discarica mentre - ha spiegato -
c'è un progetto, al vaglio dell'università di Udine, per
realizzare nell'area dell'Aussa Corno un altro impianto del costo
previsto di 10 milioni di euro.
Elena Gobbi di Legambiente, denunciando il problematico groviglio
di competenze che si sovrappongono per questa realtà, ha
sottolineato la necessità che questo sia un problema di cui deve
farsi carico l'intera comunità regionale, attraverso piani di
sviluppo, avendo come obiettivo la bonifica ma anche la riduzione
dell'inquinamento.
Politiche a carattere regionale auspicate anche dal consigliere
Mauro Travanut (DS) che ha sottolineato l'utile contributo
fornito da questi primi interventi per la conoscenza di un
sistema complesso.
(immagini alle tv)