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Telese: Tesini propone la Carta degli indicatori di qualità

03.09.2005
12:27
(ACON) Trieste, 03 set - RC - Spicca sullo sfondo la vis polemica sui costi della politica, in particolar modo quella regionale, che, di fronte all'appannamento del ruolo di alcune istituzioni, ha conosciuto da parte dei media un interesse quasi morboso su stipendi e pensioni: è necessario che rendiamo conto all'opinione pubblica periodicamente del nostro operato, come attraverso una "Carta degli indicatori di qualità delle funzioni pubbliche".

Investimenti prioritari da perseguire (economia e welfare) sono possibili solo con la rinuncia del superfluo e l'abbandono della dispersione dei finanziamenti per autoreferenzialità di molte sedi e strutture. Le distinzioni di posizione tra maggioranza e opposizione si devono ricomporre nel comune riconoscimento di questi processi virtuosi, che portano al nuovo terreno di gioco di una democrazia dell'alternanza matura e responsabile.

E' quanto ha affermato a Telese (Benevento) il coordinatore dei presidenti dei Consigli regionali, Alessandro Tesini, prendendo parte con alcuni colleghi presidenti di Assemblea legislativa e di Regione alla tavola rotonda "Cittadinanza attiva e ruolo parlamentare nella prospettiva europea", organizzata nell'ambito della festa nazionale dell'UDEUR.

Ridefinire la sfera di azione della cittadinanza - ha quindi spiegato il presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia sviluppando il tema della tavola rotonda - tocca inevitabilmente altre tre questioni fondamentali: il ruolo dei Parlamenti; l'esercizio della rappresentanza; la partecipazione attraverso cui si esercita il diritto di cittadinanza.

Il ruolo dei Parlamenti, e più in generale delle Assemblee legislative, è la cartina al tornasole della metamorfosi di un sistema-Paese che manifesta una tendenziale difficoltà di rapporto con il cittadino, segnato dal bisogno di ruoli e funzioni innovativi delle Assemblee stesse. Sul ruolo del controllo, i Consigli regionali hanno intrapreso una strada innovativa, forse anticipando il Parlamento stesso, anche se molto va fatto rispetto all'efficacia dell'attività delle Commissioni. Per rispondere a questo mandato, dunque, le Assemblee legislative devono poter essere in grado di valutare se e come funzionano le leggi e le politiche regionali. E per fare questo occorrono strumenti che consentano al legislatore di formarsi opinioni fondate su dati empirici. Questo cambiamento di prospettiva richiederà ancora una crescita culturale, istituzionale e di strumentazione tecnica.

Quanto alla rappresentanza - ha aggiunto il presidente Tesini - la sua configurazione moderna deve essere ripensata sulla scala delle ondate migratorie, e perfino della ridefinizione dei confini nazionali ed europei dopo la caduta del muro di Berlino, in quanto svuotatasi dal moltiplicarsi dei processi economici transnazionali che spostano i centri della decisione politica fuori dai confini nazionali e dai territori locali. Non a caso si riapre oggi un dibattito a fronte delle nuove forme di residenzialità introdotte dai migranti e della crescente inadeguatezza di figure giuridiche come il diritto di asilo, lo jus solis o lo jus sanguinis.

Da ultimo, Tesini si è soffermato sul significato di promozione di una cittadinanza attiva e ha ricordato tappe fondamentali quali l'approvazione, a Nizza, nel 2000, della Carta dei diritti fondamentali dei cittadini europei, ma anche, nel 2001, la riforma del titolo V della Costituzione italiana con la riformulazione dell'art. 118, che oggi riconosce nell'autonoma capacità di iniziativa dei cittadini la possibilità di perseguire l'interesse generale nella cura dei beni comuni. Conseguente applicazione di ciò, l'adozione di un'amministrazione che trasformi i cittadini da utenti in suoi alleati nel gestire una società sempre più complessa e nel risolvere i problemi.

Il Friuli Venezia Giulia - ha chiosato il coordinatore nazionale - è ancora una volta importante laboratorio in Italia e in Europa. Nel tempo della democrazia mediatica e di uno strisciante presidenzialismo, siamo fortemente impegnati a conservare, aggiornandolo al nuovo contesto, il ruolo parlamentare come sintesi più efficace di diffusa rappresentanza e partecipazione, nonché strumento per prendere in tempi adeguati le decisioni più convenienti. Ma non può restare tutto come prima, né funzionare tutto come prima. I ruoli da rafforzare (il Consiglio regionale) chiedono razionalizzazioni e semplificazioni senza le quali quel rafforzamento è velleitario.