Telese: Tesini propone la Carta degli indicatori di qualità
(ACON) Trieste, 03 set - RC - Spicca sullo sfondo la vis
polemica sui costi della politica, in particolar modo quella
regionale, che, di fronte all'appannamento del ruolo di alcune
istituzioni, ha conosciuto da parte dei media un interesse quasi
morboso su stipendi e pensioni: è necessario che rendiamo conto
all'opinione pubblica periodicamente del nostro operato, come
attraverso una "Carta degli indicatori di qualità delle funzioni
pubbliche".
Investimenti prioritari da perseguire (economia e welfare) sono
possibili solo con la rinuncia del superfluo e l'abbandono della
dispersione dei finanziamenti per autoreferenzialità di molte
sedi e strutture. Le distinzioni di posizione tra maggioranza e
opposizione si devono ricomporre nel comune riconoscimento di
questi processi virtuosi, che portano al nuovo terreno di gioco
di una democrazia dell'alternanza matura e responsabile.
E' quanto ha affermato a Telese (Benevento) il coordinatore dei
presidenti dei Consigli regionali, Alessandro Tesini, prendendo
parte con alcuni colleghi presidenti di Assemblea legislativa e
di Regione alla tavola rotonda "Cittadinanza attiva e ruolo
parlamentare nella prospettiva europea", organizzata nell'ambito
della festa nazionale dell'UDEUR.
Ridefinire la sfera di azione della cittadinanza - ha quindi
spiegato il presidente del Consiglio del Friuli Venezia Giulia
sviluppando il tema della tavola rotonda - tocca inevitabilmente
altre tre questioni fondamentali: il ruolo dei Parlamenti;
l'esercizio della rappresentanza; la partecipazione attraverso
cui si esercita il diritto di cittadinanza.
Il ruolo dei Parlamenti, e più in generale delle Assemblee
legislative, è la cartina al tornasole della metamorfosi di un
sistema-Paese che manifesta una tendenziale difficoltà di
rapporto con il cittadino, segnato dal bisogno di ruoli e
funzioni innovativi delle Assemblee stesse. Sul ruolo del
controllo, i Consigli regionali hanno intrapreso una strada
innovativa, forse anticipando il Parlamento stesso, anche se
molto va fatto rispetto all'efficacia dell'attività delle
Commissioni. Per rispondere a questo mandato, dunque, le
Assemblee legislative devono poter essere in grado di valutare se
e come funzionano le leggi e le politiche regionali. E per fare
questo occorrono strumenti che consentano al legislatore di
formarsi opinioni fondate su dati empirici. Questo cambiamento di
prospettiva richiederà ancora una crescita culturale,
istituzionale e di strumentazione tecnica.
Quanto alla rappresentanza - ha aggiunto il presidente Tesini -
la sua configurazione moderna deve essere ripensata sulla scala
delle ondate migratorie, e perfino della ridefinizione dei
confini nazionali ed europei dopo la caduta del muro di Berlino,
in quanto svuotatasi dal moltiplicarsi dei processi economici
transnazionali che spostano i centri della decisione politica
fuori dai confini nazionali e dai territori locali. Non a caso si
riapre oggi un dibattito a fronte delle nuove forme di
residenzialità introdotte dai migranti e della crescente
inadeguatezza di figure giuridiche come il diritto di asilo, lo
jus solis o lo jus sanguinis.
Da ultimo, Tesini si è soffermato sul significato di promozione
di una cittadinanza attiva e ha ricordato tappe fondamentali
quali l'approvazione, a Nizza, nel 2000, della Carta dei diritti
fondamentali dei cittadini europei, ma anche, nel 2001, la
riforma del titolo V della Costituzione italiana con la
riformulazione dell'art. 118, che oggi riconosce nell'autonoma
capacità di iniziativa dei cittadini la possibilità di perseguire
l'interesse generale nella cura dei beni comuni. Conseguente
applicazione di ciò, l'adozione di un'amministrazione che
trasformi i cittadini da utenti in suoi alleati nel gestire una
società sempre più complessa e nel risolvere i problemi.
Il Friuli Venezia Giulia - ha chiosato il coordinatore nazionale
- è ancora una volta importante laboratorio in Italia e in
Europa. Nel tempo della democrazia mediatica e di uno strisciante
presidenzialismo, siamo fortemente impegnati a conservare,
aggiornandolo al nuovo contesto, il ruolo parlamentare come
sintesi più efficace di diffusa rappresentanza e partecipazione,
nonché strumento per prendere in tempi adeguati le decisioni più
convenienti. Ma non può restare tutto come prima, né funzionare
tutto come prima. I ruoli da rafforzare (il Consiglio regionale)
chiedono razionalizzazioni e semplificazioni senza le quali quel
rafforzamento è velleitario.