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I Comm: audizione vertici Friulia su nuova Holding

22.09.2005
16:47
(ACON) Trieste, 22 set - AB - Il piano industriale di Friulia Holding è stato illustrato alla I Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Franco Brussa (Margh), dal vicepresidente e amministratore delegato Federico Marescotti.

Prima, però, il presidente della finanziaria regionale, Augusto Antonucci, ha tenuto a sottolineare che Friulia è in attesa di alcune perizie giurate, dovute per legge, sui valori delle società, perizie che verranno consegnate entro il 12 di ottobre. Sarà quindi necessario un ulteriore incontro con la Commissione per poter parlare di cifre precise.

Rimane, ha aggiunto l'assessore Michela Del Piero, la soddisfazione per un'operazione ritenuta straordinaria, mai fatta finora, con risultati che potrebbero, nelle previsioni, superare quelli di realtà importanti di altre Regioni.

Il piano, ha quindi esordito Marescotti, è stato fatto all'interno di Friulia con i futuri attori della Holding. Tra le società che erano state inizialmente presentate manca oggi Informest che, per la sua natura di associazione no profit, ha bisogno di un adeguamento dello statuto. Per Informest quindi se ne riparlerà nel 2006.

Il progetto della nuova Friulia Holding si focalizzerà su business che operano in logica di mercato (investimenti, credito alle imprese, infrastrutture di trasporto, servizi alle imprese); l'obiettivo è la generazione di ritorni in linea con le aspettative degli investitori privati facendo leva su un diverso mix di investimenti, sul miglioramento della redditività e la valorizzazione delle società partecipate nel credito alle imprese e nelle infrastrutture di trasporto; Friulia gestirà anche le attività di sviluppo del turismo (con Promotur) e della montagna (con Agemont).

Entrando nelle diverse aree di intervento, Marescotti ha affermato che il piano industriale ha come linee guida e obiettivi una ridefinizione del mix di investimenti per aumentare la redditività del capitale, la concentrazione dell'attività di credito alle imprese per sviluppare massa critica e ottenere sinergie operative, la valorizzazione delle partecipazioni nelle società concessionarie di infrastrutture di trasporto (Autovie Venete, Aeroporto FVG), lo sfruttamento delle risorse e delle sinergie fra tutte le società della nuova Holding per creare un centro di eccellenza nei servizi alle imprese partecipate, l'acquisizione del controllo di BIC e il rilancio delle attività di incubatore di imprese innovative, la gestione degli investimenti della Regione per lo sviluppo del turismo e delle attività montane.

Trattati pure argomenti quali management team e modello operativo della nuova Holding (strutturato su CdA, vertice aziendale e comitato operativo), piano di intervento nell'area banche e leasing, opportunità per Mediocredito, priorità per Autovie Venete, Finest, BIC, Agemont e Promotur.

Gli effetti collaterali dell'operazione sul sistema Regione e sugli investitori, non valorizzati a piano, ha concluso Marescotti, si tradurranno in uno sviluppo del Friuli Venezia Giulia, nel miglioramento della qualità dei servizi e nella partecipazione al rilancio del Paese.

Sono seguiti alcuni interventi.

Roberto Asquini (FI) ha chiesto se ci sono i 100 milioni di euro per la costituzione della Holding e chi li ha già versati (sulla carta la disponibilità dei soci c'è - ha risposto Marescotti - ma si potrà essere più precisi quando gli analisti avranno ultimato il lavoro); cosa è stato garantito a chi investirà e come sarà il CdA (chi decide di investire riceve il piano, non ci sono contropartite; dal 2008 l'assetto del CdA prevede 11 posti, 7 dei quali al pubblico e 4 ai privati).

Adriano Ritossa (AN) ha chiesto, tra l'altro, se è a rischio l'operatività della Finanziaria Mediocredito (la soluzione adottata dal FVG - gli è stato risposto - è stata fatta con il consenso dei legali di Bankitalia, quindi non ci saranno problemi); cosa farà Finest, servirà una modifica allo statuto (i legali della Regione hanno esaminato la situazione con estrema attenzione e la conclusione è che Finest non ha bisogno di alcun contenitore, non rischia di perdere la sua dotazione finanziaria, non ha necessità di cambiare lo statuto).

Maurizio Franz (LN) ha messo in guardia dai rischi che potrebbero derivare da una redditività troppo alta e ha chiesto che ne sarà di Autovie Venete (non c'è alcuna intenzione di dismissione della società o di parte di essa, ha assicurato Marescotti).

Luca Ciriani (AN) si è infine soffermato sull'utilizzo delle risorse di Finest e sul parere del Governo all'operazione.

(foto in e-mail; immagini alle tv)