I Comm: audizione vertici Friulia su nuova Holding
(ACON) Trieste, 22 set - AB - Il piano industriale di Friulia
Holding è stato illustrato alla I Commissione del Consiglio
regionale, presieduta da Franco Brussa (Margh), dal
vicepresidente e amministratore delegato Federico Marescotti.
Prima, però, il presidente della finanziaria regionale, Augusto
Antonucci, ha tenuto a sottolineare che Friulia è in attesa di
alcune perizie giurate, dovute per legge, sui valori delle
società, perizie che verranno consegnate entro il 12 di ottobre.
Sarà quindi necessario un ulteriore incontro con la Commissione
per poter parlare di cifre precise.
Rimane, ha aggiunto l'assessore Michela Del Piero, la
soddisfazione per un'operazione ritenuta straordinaria, mai fatta
finora, con risultati che potrebbero, nelle previsioni, superare
quelli di realtà importanti di altre Regioni.
Il piano, ha quindi esordito Marescotti, è stato fatto
all'interno di Friulia con i futuri attori della Holding. Tra le
società che erano state inizialmente presentate manca oggi
Informest che, per la sua natura di associazione no profit, ha
bisogno di un adeguamento dello statuto. Per Informest quindi se
ne riparlerà nel 2006.
Il progetto della nuova Friulia Holding si focalizzerà su
business che operano in logica di mercato (investimenti, credito
alle imprese, infrastrutture di trasporto, servizi alle imprese);
l'obiettivo è la generazione di ritorni in linea con le
aspettative degli investitori privati facendo leva su un diverso
mix di investimenti, sul miglioramento della redditività e la
valorizzazione delle società partecipate nel credito alle imprese
e nelle infrastrutture di trasporto; Friulia gestirà anche le
attività di sviluppo del turismo (con Promotur) e della montagna
(con Agemont).
Entrando nelle diverse aree di intervento, Marescotti ha
affermato che il piano industriale ha come linee guida e
obiettivi una ridefinizione del mix di investimenti per aumentare
la redditività del capitale, la concentrazione dell'attività di
credito alle imprese per sviluppare massa critica e ottenere
sinergie operative, la valorizzazione delle partecipazioni nelle
società concessionarie di infrastrutture di trasporto (Autovie
Venete, Aeroporto FVG), lo sfruttamento delle risorse e delle
sinergie fra tutte le società della nuova Holding per creare un
centro di eccellenza nei servizi alle imprese partecipate,
l'acquisizione del controllo di BIC e il rilancio delle attività
di incubatore di imprese innovative, la gestione degli
investimenti della Regione per lo sviluppo del turismo e delle
attività montane.
Trattati pure argomenti quali management team e modello operativo
della nuova Holding (strutturato su CdA, vertice aziendale e
comitato operativo), piano di intervento nell'area banche e
leasing, opportunità per Mediocredito, priorità per Autovie
Venete, Finest, BIC, Agemont e Promotur.
Gli effetti collaterali dell'operazione sul sistema Regione e
sugli investitori, non valorizzati a piano, ha concluso
Marescotti, si tradurranno in uno sviluppo del Friuli Venezia
Giulia, nel miglioramento della qualità dei servizi e nella
partecipazione al rilancio del Paese.
Sono seguiti alcuni interventi.
Roberto Asquini (FI) ha chiesto se ci sono i 100 milioni di euro
per la costituzione della Holding e chi li ha già versati (sulla
carta la disponibilità dei soci c'è - ha risposto Marescotti - ma
si potrà essere più precisi quando gli analisti avranno ultimato
il lavoro); cosa è stato garantito a chi investirà e come sarà il
CdA (chi decide di investire riceve il piano, non ci sono
contropartite; dal 2008 l'assetto del CdA prevede 11 posti, 7 dei
quali al pubblico e 4 ai privati).
Adriano Ritossa (AN) ha chiesto, tra l'altro, se è a rischio
l'operatività della Finanziaria Mediocredito (la soluzione
adottata dal FVG - gli è stato risposto - è stata fatta con il
consenso dei legali di Bankitalia, quindi non ci saranno
problemi); cosa farà Finest, servirà una modifica allo statuto (i
legali della Regione hanno esaminato la situazione con estrema
attenzione e la conclusione è che Finest non ha bisogno di alcun
contenitore, non rischia di perdere la sua dotazione finanziaria,
non ha necessità di cambiare lo statuto).
Maurizio Franz (LN) ha messo in guardia dai rischi che potrebbero
derivare da una redditività troppo alta e ha chiesto che ne sarà
di Autovie Venete (non c'è alcuna intenzione di dismissione della
società o di parte di essa, ha assicurato Marescotti).
Luca Ciriani (AN) si è infine soffermato sull'utilizzo delle
risorse di Finest e sul parere del Governo all'operazione.
(foto in e-mail; immagini alle tv)