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CR: regolamento interno, dibattito generale (5)

03.10.2005
14:38
(ACON) Trieste, 03 ott - MPB - L'intervento di Bruna Zorzini (PDCI) ha aperto il dibattito generale sul regolamento interno.

Lamentando scarsità di passaggi partecipativi per cui la sua forza politica non ha avuto modo di conoscere lo sviluppo del lavoro, Zorzini ha sottolineato che per riscrivere le regole era meglio mettersi dalla parte della minoranza, intesa come forze politiche minori, e invece c'è stata una sorta di dittatura della maggioranza. Democrazia è confronto democratico, mentre non ci sono stati passaggi chiarificatori con tutte le forze politiche del Consiglio, ha detto ancora domandandosi se si debba diventare relatori di minoranza per poter dire la propria idea, esprimendo disaccordo su argomenti come il riconoscimento di gruppi di due consiglieri e i tempi contingentati e auspicando l'accoglimento di emendamenti che ne consentano una riconsiderazione.

Per Bruno Malattia (Citt), il nuovo regolamento è un'opera legislativa che può costituire uno dei pilastri di quel riequilibrio tra i poteri istituzionali che costituisce uno dei nodi centrali di questa legislatura; ma forse non si sono ancora individuati strumenti veramente nuovi e più efficaci, ha sottolineato evidenziando la non piena condivisione del testo: un'opera ecumenica, per gli interessi generali, con alcune sfasature e forzature che non possono essere accettate su commissioni, composizione numerica, efficacia del comitato per il controllo. Decisa contrarietà invece è stata espressa in merito ai gruppi di due consiglieri, per ragioni politiche ed economiche, così come è considerato un errore tanto la possibilità di stabilire coalizioni di gruppi che condurrebbe a una sorta di metastasi o di elefantiasi delle strutture, quanto la norma che riguarda la previsione delle traduzioni.

(segue)