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Corecom: mercoledì convegno "Giovani & Media"

21.10.2005
12:31
(ACON) Trieste, 21 ott - RC - Il Comitato regionale per le Comunicazioni del Friuli Venezia Giulia (Corecom FVG) ha organizzato per mercoledì prossimo, 26 ottobre, presso l'auditorium del museo Revoltella di Trieste (via Diaz n.27), dalle 9.30 alle 13.30, il convegno dal titolo "Giovani & Media".

Si tratta di una vasta ricerca effettuata dalla società SWG con metodi innovativi a livello regionale, ma anche nazionale - ha spiegato il presidente del Corecom FVG, Franco Del Campo, nel corso della conferenza stampa di presentazione - per cercare di capire tendenze, attenzioni verso i media, valori e aspettative dei ragazzi (dai 14 ai 21 anni), confrontandoli con quelli dei loro genitori e degli adulti in generale.

Dopo il saluto del presidente del Consiglio regionale, Alessandro Tesini, a parlare al convegno saranno Roberto Weber, incaricato dalla SWG di presentare la ricerca, il vescovo di Trieste, Eugenio Ravignani, lo scrittore Pino Roveredo e il presidente Del Campo; moderatore sarà Fulvio Gon, caporedattore del quotidiano triestino "Il Piccolo".

Vorremmo aiutare almeno in parte - ha proseguito Del Campo - a superare quella sorta di "opacità" che spesso esiste tra giovani e adulti, figli e genitori, studenti e docenti, anche quando vivono e operano fianco a fianco.

Ecco allora che si scopre che, riferito ad Internet, il mondo giovanile friulan-giuliano naviga in media 2,20 ore al giorno contro la media nazionale che è di 3 ore; è un mezzo che viene utilizzato per fare i compiti senza elaborare le informazioni, ma semplicemente facendo "copia-incolla", oppure per scaricare musica. Solo sull'informazione, la tv continua a battere Internet.

Dal convegno di mercoledì si potrà capire anche cosa pensano gli adulti dei loro ragazzi e del loro consumo mediale - ha detto Weber. Certo che - ha aggiunto il portavoce della Curia triestina, don Silvano Latin - se i nostri giovani vivono la quotidianità come una sofferenza, allora abbiamo sbagliato qualcosa. La Chiesa deve decidersi ad aprire il suo sito, permettere il dialogo attraverso i forum; il problema sta nell'intuire come avvicinare i linguaggi.