Corecom: intervento Tesini a convegno Giovani & Media.
(ACON) Trieste, 26 ott - MPB - Una generazione online, che
sempre più precocemente e intensamente utilizza Internet, che
naviga nella rete in media 3 ore al giorno, in genere senza
controlli da parte di nessuno, principalmente da casa soprattutto
per svagarsi, effettuare ricerche di studio o lavoro, informarsi,
scambiare messaggi, scaricare file musicali: una utenza evoluta,
che con lo strumento ha un rapporto tanto disinvolto e naturale
da poterne accompagnare l'uso ad altre forme d'impegno.
E' il ritratto tracciato al convegno Giovani&Media (Trieste,
auditorium del Museo Revoltella) promosso dal Corecom del Friuli
Venezia Giulia, dove il presidente del Comitato, Franco Del
Campo, ha presentato i risultati della ricerca commissionata
all'SWG di Trieste tra giovani di età tra i 14 e i 21 anni, con
l'obiettivo - ha sottolineato - di offrire a famiglie, scuole,
istituzioni politiche e sociali uno strumento conoscitivo in più
per orientarsi nel delicato e complesso universo giovanile, per
comprendere meglio il fenomeno Internet, ma anche per cercare di
cogliere la domanda relazionale, informativa, formativa e di
valori che spinge i ragazzi a muoversi nella rete o a
privilegiarla rispetto ad altri media tradizionali.
Un campo di indagine - ha affermato il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini intervenendo al convengo - di grande
interesse anche per orientare la politica e il modo attraverso il
quale le istituzioni rappresentano i cittadini e di conseguenza
anche i giovani.
Il nostro compito - di uomini e donne della politica - è anche
quello di intercettare, cogliere, capire istanze, bisogni,
aspirazioni, desideri cercando di dare ad essi la risposta
concretamente possibile, anche se non sempre è la più attesa; al
tempo stesso, informare e trasmettere in modo efficace progetti e
attività, è un'esigenza inderogabile.
In questo senso l'iniziativa del Corecom, in quanto istituto di
garanzia preposto ad assicurare che la comunicazione
istituzionale avvenga nel rispetto delle regole, fornisce
elementi interessanti, sia per le novità che per le non novità
che la ricerca porta, per le conferme che dà e per le impressioni
che smentisce - ha commentato ancora Tesini, sottolineando le
molte analogie colte nel confronto tra dato nazionale dato
locale, ma anche il fatto che i giovani del Friuli Venezia Giulia
attribuiscano molta più importanza ai rapporti amicali che ad
altri rapporti, che siano più attenti allo sport, con peculiarità
anche nella scelta del tipo di sport da praticare e che, a
differenza dei coetanei nazionali, mostrino un maggiore interesse
per la politica.
La ricerca, oltre a offrire dati anche circa le insidie di
Internet come strumento di socializzazione, indaga sull'agenda
settimanale dei ragazzi, oltre la rete (musica, studio, lettura,
tempo al telefono cellulare irrinunciabile per il 57% degli
intervistati, attività extrascolastiche).
Internet non sembra aver inciso troppo sul sistema dei valori di
questi ragazzi che nella stragrande maggioranza dei casi (66%)
trovano ancora nella famiglia d'origine i loro modelli di
riferimento, rispetto alla quale anche il lavoro passa in secondo
piano. Determinazione (63%), preparazione (54%), capacità di
relazionarsi con gli altri (46%) le tre caratteristiche
considerate necessarie per emergere nella società di oggi, mentre
la furbizia resta al 4 posto con 37%. Fra gli obiettivi,
l'indipendenza economica per crearsi una famiglia (48%) e la
realizzazione di se stessi (38%).
Non esiste comunque un mondo giovanile con caratteristiche
omogenee e la ricerca ha individuato all'interno del campione
analizzato cinque tipologie differenziate sotto vari aspetti, non
solo culturali, valoriali o di estrazione sociale ma anche in
rapporto con i media. Tra coloro che ostentano un atteggiamento
snobistico (18 %) che usa le nuove tecnologie avanzate come
strumenti di servizio e quanti - definiti i primi della classe
(7%, con prevalenza femminile), molto competenti a livello
informatico e molto attratti da tutto ciò che è tecnologicamente
avanzato - sfruttano tutte le potenzialità della rete, si
collocano altri tre gruppi: i tradizionalisti (17%, con
prevalenza maschile), che si caratterizzano per essere i meno
tecnologizzati, per un utilizzo inferiore di tutti i media, tv
compresa, per un'elevata pratica sportiva e un approccio
pragmatico allo studio; i minimi (36%), ovvero i ragazzi con meno
interessi al di fuori dello studio (meno computer, meno Internet,
meno telefono, meno musica, meno lettura, meno attività varie) e
i loro media sono tv e Internet comunque usati con moderazione; i
mediatici (22%) che manifestano l'utilizzo massiccio di tutti i
media, in primis Internet e inoltre guardano molto la tv, ma non
cose culturali, stanno più al telefono, cambiano cellulari e
suonerie, studiano e leggono di meno, fanno meno sport e poche
attività extrascolastiche.
Migliaia i dati raccolti, sintetizzati, correlati e analizzati
dal presidente dell'SWG Roberto Weber che ha evidenziato anche
come alcune risposte (ad esempio su lettura di giornali e libri e
ascolto della tv) non siano state del tutto sincere ma date in
maniera socialmente desiderabile: una menzogna trasversale, ha
commentato, comune anche agli adulti. Una base, comunque
interessante per una riflessione a cui oggi hanno contribuito
anche il vescovo di Trieste mons. Eugenio Ravignani, lo scrittore
Pino Roveredo, il giornalista Fulvio Gon, "per un lavoro che - ha
concluso il presidente del Corecom Franco Del Campo - non può
essere un passaggio, uno spot, ma deve continuare e consolidarsi.
(foto in e-mail; immagini alle tv)