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Corecom: intervento Tesini a convegno Giovani & Media.

26.10.2005
14:55
(ACON) Trieste, 26 ott - MPB - Una generazione online, che sempre più precocemente e intensamente utilizza Internet, che naviga nella rete in media 3 ore al giorno, in genere senza controlli da parte di nessuno, principalmente da casa soprattutto per svagarsi, effettuare ricerche di studio o lavoro, informarsi, scambiare messaggi, scaricare file musicali: una utenza evoluta, che con lo strumento ha un rapporto tanto disinvolto e naturale da poterne accompagnare l'uso ad altre forme d'impegno.

E' il ritratto tracciato al convegno Giovani&Media (Trieste, auditorium del Museo Revoltella) promosso dal Corecom del Friuli Venezia Giulia, dove il presidente del Comitato, Franco Del Campo, ha presentato i risultati della ricerca commissionata all'SWG di Trieste tra giovani di età tra i 14 e i 21 anni, con l'obiettivo - ha sottolineato - di offrire a famiglie, scuole, istituzioni politiche e sociali uno strumento conoscitivo in più per orientarsi nel delicato e complesso universo giovanile, per comprendere meglio il fenomeno Internet, ma anche per cercare di cogliere la domanda relazionale, informativa, formativa e di valori che spinge i ragazzi a muoversi nella rete o a privilegiarla rispetto ad altri media tradizionali.

Un campo di indagine - ha affermato il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini intervenendo al convengo - di grande interesse anche per orientare la politica e il modo attraverso il quale le istituzioni rappresentano i cittadini e di conseguenza anche i giovani.

Il nostro compito - di uomini e donne della politica - è anche quello di intercettare, cogliere, capire istanze, bisogni, aspirazioni, desideri cercando di dare ad essi la risposta concretamente possibile, anche se non sempre è la più attesa; al tempo stesso, informare e trasmettere in modo efficace progetti e attività, è un'esigenza inderogabile.

In questo senso l'iniziativa del Corecom, in quanto istituto di garanzia preposto ad assicurare che la comunicazione istituzionale avvenga nel rispetto delle regole, fornisce elementi interessanti, sia per le novità che per le non novità che la ricerca porta, per le conferme che dà e per le impressioni che smentisce - ha commentato ancora Tesini, sottolineando le molte analogie colte nel confronto tra dato nazionale dato locale, ma anche il fatto che i giovani del Friuli Venezia Giulia attribuiscano molta più importanza ai rapporti amicali che ad altri rapporti, che siano più attenti allo sport, con peculiarità anche nella scelta del tipo di sport da praticare e che, a differenza dei coetanei nazionali, mostrino un maggiore interesse per la politica.

La ricerca, oltre a offrire dati anche circa le insidie di Internet come strumento di socializzazione, indaga sull'agenda settimanale dei ragazzi, oltre la rete (musica, studio, lettura, tempo al telefono cellulare irrinunciabile per il 57% degli intervistati, attività extrascolastiche).

Internet non sembra aver inciso troppo sul sistema dei valori di questi ragazzi che nella stragrande maggioranza dei casi (66%) trovano ancora nella famiglia d'origine i loro modelli di riferimento, rispetto alla quale anche il lavoro passa in secondo piano. Determinazione (63%), preparazione (54%), capacità di relazionarsi con gli altri (46%) le tre caratteristiche considerate necessarie per emergere nella società di oggi, mentre la furbizia resta al 4 posto con 37%. Fra gli obiettivi, l'indipendenza economica per crearsi una famiglia (48%) e la realizzazione di se stessi (38%). Non esiste comunque un mondo giovanile con caratteristiche omogenee e la ricerca ha individuato all'interno del campione analizzato cinque tipologie differenziate sotto vari aspetti, non solo culturali, valoriali o di estrazione sociale ma anche in rapporto con i media. Tra coloro che ostentano un atteggiamento snobistico (18 %) che usa le nuove tecnologie avanzate come strumenti di servizio e quanti - definiti i primi della classe (7%, con prevalenza femminile), molto competenti a livello informatico e molto attratti da tutto ciò che è tecnologicamente avanzato - sfruttano tutte le potenzialità della rete, si collocano altri tre gruppi: i tradizionalisti (17%, con prevalenza maschile), che si caratterizzano per essere i meno tecnologizzati, per un utilizzo inferiore di tutti i media, tv compresa, per un'elevata pratica sportiva e un approccio pragmatico allo studio; i minimi (36%), ovvero i ragazzi con meno interessi al di fuori dello studio (meno computer, meno Internet, meno telefono, meno musica, meno lettura, meno attività varie) e i loro media sono tv e Internet comunque usati con moderazione; i mediatici (22%) che manifestano l'utilizzo massiccio di tutti i media, in primis Internet e inoltre guardano molto la tv, ma non cose culturali, stanno più al telefono, cambiano cellulari e suonerie, studiano e leggono di meno, fanno meno sport e poche attività extrascolastiche. Migliaia i dati raccolti, sintetizzati, correlati e analizzati dal presidente dell'SWG Roberto Weber che ha evidenziato anche come alcune risposte (ad esempio su lettura di giornali e libri e ascolto della tv) non siano state del tutto sincere ma date in maniera socialmente desiderabile: una menzogna trasversale, ha commentato, comune anche agli adulti. Una base, comunque interessante per una riflessione a cui oggi hanno contribuito anche il vescovo di Trieste mons. Eugenio Ravignani, lo scrittore Pino Roveredo, il giornalista Fulvio Gon, "per un lavoro che - ha concluso il presidente del Corecom Franco Del Campo - non può essere un passaggio, uno spot, ma deve continuare e consolidarsi.

(foto in e-mail; immagini alle tv)