AN: Ritossa incontra UGL per ASIRobicon Monfalcone
(ACON) Trieste, 04 nov - COM/AB - Una delegazione sindacale
della UGL (Unione Generale del Lavoro) si è incontrata con il
consigliere regionale di Alleanza Nazionale Adriano Ritossa per
esaminare la situazione di ASIRobicon e, in particolare, dello
stabilimento Monfalconese.
Lo comunica, in una nota, lo stesso Ritossa, che aggiunge:
Dopo aver ribadito che l'arrivo del capitale dei fondi di
investimento americani non può far altro che rappresentare facile
e immediato guadagno per alcuni che, peraltro, non si preoccupano
affatto delle sorti future delle fabbriche né della
localizzazione fisica cui le stesse vanno incontro, è stato
sottolineato come la Regione FVG, con la sua finanziaria FRIULIA,
non abbia svolto quel ruolo attivo che doveva in sede nazionale
per sostenere la cordata italiana.
Le linee di intervento su cui si è deciso di intervenire sono le
seguenti:
- investimenti da attuare sullo stabilimento monfalconese;
- struttura della sala prove necessaria ai test dei motori e
drivers;
- ricerca sul nuovo prodotto che andrà a sostituire il perfect
harmony;
- standardizzazione del prodotto in corrente continua;
- gru carro a ponte di grosse dimensioni per permettere la
costruzione di motori di adeguate dimensioni nel settore
propulsione navale e oil and gas, oltre alla sistemazione
completa di alcune cooperative nello stabilimento.
Le parti - aggiunge Ritossa - hanno convenuto sulla necessità che
tra ASIRobicon possa esserci una correlazione con il marchio
storico Ansaldo - che a livello internazionale ha un significato
commerciale e industriale di qualità - dato che ciò è possibile
sotto l'aspetto delle normative commerciali internazionali.
Si vigilerà affinché, dopo l'acquisizione del fondo di
investimento americano vi siano gli impegni necessari a far sì
che il piano industriale avvenga secondo i seguenti parametri:
- ridefinizione della strategia dei drivers;
- concentrazione degli sforzi di ricerca e sviluppo sui prodotti
orientati ai mercati in forte crescita;
- sinergia tra strutture e attività complementari;
- integrazione commerciale, tecnica e produttiva tra le unità
italiane e le partecipazioni estere.
L'auspicio, conclude Ritossa, è che per tali prerogative non vi
siano declaratorie di principio, ma atti concreti, mirati alla
salvaguardia dei posti di lavoro delle maestranze.