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AN: Ritossa incontra UGL per ASIRobicon Monfalcone

04.11.2005
11:38
(ACON) Trieste, 04 nov - COM/AB - Una delegazione sindacale della UGL (Unione Generale del Lavoro) si è incontrata con il consigliere regionale di Alleanza Nazionale Adriano Ritossa per esaminare la situazione di ASIRobicon e, in particolare, dello stabilimento Monfalconese.

Lo comunica, in una nota, lo stesso Ritossa, che aggiunge:

Dopo aver ribadito che l'arrivo del capitale dei fondi di investimento americani non può far altro che rappresentare facile e immediato guadagno per alcuni che, peraltro, non si preoccupano affatto delle sorti future delle fabbriche né della localizzazione fisica cui le stesse vanno incontro, è stato sottolineato come la Regione FVG, con la sua finanziaria FRIULIA, non abbia svolto quel ruolo attivo che doveva in sede nazionale per sostenere la cordata italiana.

Le linee di intervento su cui si è deciso di intervenire sono le seguenti:

- investimenti da attuare sullo stabilimento monfalconese; - struttura della sala prove necessaria ai test dei motori e drivers; - ricerca sul nuovo prodotto che andrà a sostituire il perfect harmony; - standardizzazione del prodotto in corrente continua; - gru carro a ponte di grosse dimensioni per permettere la costruzione di motori di adeguate dimensioni nel settore propulsione navale e oil and gas, oltre alla sistemazione completa di alcune cooperative nello stabilimento.

Le parti - aggiunge Ritossa - hanno convenuto sulla necessità che tra ASIRobicon possa esserci una correlazione con il marchio storico Ansaldo - che a livello internazionale ha un significato commerciale e industriale di qualità - dato che ciò è possibile sotto l'aspetto delle normative commerciali internazionali.

Si vigilerà affinché, dopo l'acquisizione del fondo di investimento americano vi siano gli impegni necessari a far sì che il piano industriale avvenga secondo i seguenti parametri:

- ridefinizione della strategia dei drivers; - concentrazione degli sforzi di ricerca e sviluppo sui prodotti orientati ai mercati in forte crescita; - sinergia tra strutture e attività complementari; - integrazione commerciale, tecnica e produttiva tra le unità italiane e le partecipazioni estere.

L'auspicio, conclude Ritossa, è che per tali prerogative non vi siano declaratorie di principio, ma atti concreti, mirati alla salvaguardia dei posti di lavoro delle maestranze.