CR: Piano territoriale, relatore Ritossa (6)
(ACON) Trieste, 10 nov - MPB - Un disegno di legge, quello sul
piano territoriale, presentato - secondo il relatore di minoranza
Adriano Ritossa (AN) - a tamburo battente dalla Giunta regionale,
con una fretta sospetta che nasconde un'incapacità progettuale e
di pianificazione, tant'è che affronta solo una parte del
riordino della pianificazione territoriale e urbanistica,
tralasciando di considerare la rivisitazione della legge
regionale 52 del 1991 che rappresenta per il Friuli Venezia
Giulia una pietra miliare in ambito urbanistico.
Ricordando lo scontento emerso dalle audizioni tanto per la
metodologia legislativa adottata quanto per il contenuto del
testo, Ritossa ha riassunto le critiche delle associazioni
ambientaliste e la posizione delle Province, che hanno gridato
alla scandalo per il venir meno della programmazione
sovracomunale già prevista dalla legge 10 del 1988 (sul
decentramento), mentre ai Comuni si dà facoltà di effettuare
un'azione di coordinamento senza prefissare adeguatamente gli
standard entro cui muoversi. Inopportuno poi, secondo il
relatore, assegnare agli stessi Comuni una piena responsabilità
urbanistica quando non dispongono di figure professionali tali da
evitare in un secondo tempo di ricorrere a professionisti esterni
che possono recare visioni privatistiche, in contrasto quindi con
gli interessi pubblici di un Ente locale.
Premesse che renderebbero opportuna una riflessione generale
sugli otto articoli del primo Titolo, quello riguardante la parte
urbanistica vera e propria - ha detto ancora Ritossa
riconfermando la posizione negativa sulla norma e dichiarando di
poter accettare, pur in maniera critica, solo le norme comprese
nel secondo titolo, inerenti la localizzazione di infrastrutture
strategiche regionali anche se, in questo caso, è come il cane
che si mangia la coda, poiché per definire la localizzazione
delle infrastrutture strategiche è necessaria una visione
generale intraregionale e intrastatale per quanto concerne
viabilità, energia, logistica e quindi occorre un esame puntuale
coordinato tra realtà provinciali e regionali.
(segue)