Tutore minori per giornata diritti bambini
(ACON) Trieste, 19 nov - COM/AB - Il 20 novembre, come ogni
anno dal 1989, data in cui l'Assemblea Generale delle Nazioni
Unite approvò la "Convenzione internazionale per i diritti dei
fanciulli", ratificata due anni dopo anche dall'Italia, si
celebra la Giornata per i diritti dei bambini e degli
adolescenti.
Lo ricorda, in una nota, il Tutore dei minori della Regione FVG
Francesco Milanese che aggiunge:
Vorrei che questo anniversario rappresentasse qualcosa di diverso
da una celebrazione dell'infanzia fine a sé stessa, vagheggiata
come unica garanzia di futuro per noi adulti e non come una
dimensione dell'essere persona speciale e che di speciale
attenzione necessita. Vorrei che questo anniversario fosse per
noi un passo in un percorso di riflessione che progressivamente
si distanzi da una visione adulto-centrica del bambino: un
piccolo adulto, con piccoli diritti, esercitati in piccola
misura. Vorrei che questo anniversario fosse per noi una
provocazione, a partire dal titolo che diamo a questo importante
momento: parliamo oggi infatti di Giornata dei diritti dei
bambini. Ma noi conosciamo davvero i loro diritti e conosciamo la
loro diversità?
Quando associamo questi due concetti infatti, "bambini e
diritti" ci troviamo inevitabilmente di fronte a un paradosso,
aggiunge Milanese: il diritto definisce una capacità ad agire e
il bambino in sé è proprio l'individuo la cui capacità di agire è
limitata perché si sta gradualmente formando e per questo non può
agire da solo, non detiene ancora tutte le capacità, sbaglia
mentre le acquisisce e cresce attraverso questi errori.
Il bambino è quindi il titolare di diritti che non può agire,
perché non li conosce e non conosce ancora le proprie
caratteristiche e capacità. Non può comunicare a sé stesso e agli
altri allo stesso modo in cui possiamo noi adulti, coscienti dei
nostri bisogni, delle nostre capacità, di ciò che siamo, della
possibilità di rivendicare ciò che percepiamo come legittima
pretesa di felicità, benessere, integrità fisica e psicologica.
A partire da questa consapevolezza, la divulgazione di una
cultura dell'infanzia che rispetti e accompagni i nostri bambini
nella scoperta di sé stessi e delle proprie libertà, capacità,
relazioni, parte proprio da un deciso atto di volontà di noi
adulti. Siamo noi che dobbiamo prendere sul serio la sfida di
conoscere i nostri ragazzi, i loro bisogni, i loro diritti e il
modo migliore per accompagnarli alla maturità dentro questa
complessa, ma affascinante modernità.
Per il mio ruolo - così ancora il Tutore dei minori - questo
sforzo si è tradotto nella realizzazione di una collana di
pubblicazioni - "Un metro o poco più" - e già presentata in
occasione del convegno nazionale Alice, Pollicino, la Gabbianella
e il Gatto" tenutosi a Gorizia nel 2004, con il volume dal titolo
"Adolescenti a rischio": un'indagine sui comportamenti dei
giovani nella nostra regione in relazione all'alcol, al fumo,
alle dipendenze ed al rischio, curata da Bernardo Cattarinussi
del dipartimento di economia, società e territorio
dell'Università degli studi di Udine e dai suoi collaboratori.
Questo impegno prosegue e proprio in questi giorni sono usciti
due nuovi volumi "Bambini, diritti e torti. Riflessioni
sull'attuazione dei diritti dei minori a 15 anni dalla
Convenzione di New York", curato dallo stesso Milanese, e
"Ragazzi alla prova" a cura di Barbara Santagata, che presenta
un'indagine sui provvedimenti giudiziari di sospensione del
processo e messa alla prova nella prassi operativa del Triveneto.
Entro l'anno usciranno infine gli altri due volumi che completano
il percorso di riflessione qualificato per gli operatori:
"Diritti, tutela, responsabilità", manuale per operatori della
scuola, del sistema dei servizi, delle comunità, nella promozione
dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza", scritto da
Milanese assieme a Fabia Mellina Bares, docente di legislazione
minorile all'Università degli studi di Trieste; e infine
"Violenza, mass-media e minori" di Enzo Kermol, per sostenere
scuola, servizi, operatori di fronte al problema dell'esposizione
dei bambini alla violenza.